Il kendo (剣道) è un’antichissima arte giapponese che richiede un particolare tipo di abbigliamento fatto di elmo, corpetto, guanti, apposite protezioni e una spada, lo shinai. Lo shinai (竹刀) è la spada che sostituisce la katana (刀) giapponese durante gli allenamenti: è fatta con quattro asticelle di bambù legate insieme da appositi laccetti di cuoio.
Esiste anche un’altra versione dello shinai con fibra di carbone rinforzata con della resina, tuttavia la più usata rimane comunque la prima versione fatta di bambù. La testa è protetta da un particolare elmo chiamato men: è realizzato da cuoio duro e stoffa adatta a proteggere anche la gola e una grata di metallo e stoffa che protegge anche il lato del collo fino alle spalle. L’avambraccio, il polso e le mani sono protetti da lunghi guanti chiamati kote, realizzati con della particolare stoffa imbottita.
Il torso è protetto invece da una corazza, una sorta di corpetto, mentre la vita fino all’inguine sono protetti dal tara, fatta di tre fasce di stoffa lunghe e verticali. L’abbigliamento sotto l’armatura si chiama bogu e comprende una giacca, kendogi o keikogi, e dei particolari pantaloni grandi e larghi, l‘hakama. Inoltre una specie di asciugamano avvolge parte della testa per permettere al praticante di favorire la traspirazione offrendo comunque al kendoka più comodità.
Pratica
Il kendo è un’arte che può essere definita, rispetto alle altre arti marziali, la più “chiassosa” proprio perché i kendoka durante l’allenamento o combattimento sono soliti gridare per esprimere il loro spirito combattivo mentre colpiscono il proprio avversario. Come per le altri arti marziali, i kendoka si addestrano e lottano a piedi nudi. E’ un’arte che viene praticata in una sala appositamente costruita e adatta al kendo che si chiama doujo, con appropriato pavimento in legno. Una volta che il kendoka comincia la pratica, inizia in realtà l’apprendimento di una serie di particolari tecniche. Ecco le principali:
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Kiri-kaeshi (切-返し, きり-かえし)
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Waza-geiko (技-稽古, わざ-げいこ)
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Kakari-geiko (掛-稽古, かかり-げいこ)
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Ji-geiko (地-稽古, じ-げい)
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Gokaku-geiko (互角-稽古, ごかく-げいこ)
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Hikitate-geiko (引立-稽古, ひきたて-げいこ)
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Shiai-geiko (試合-稽古, しあい-げいこ)
Il Doujo
Il Doujo (道場) è uno dei concetti fondamentali, nella pratica del kendo, che bisogna conoscere. Il Doujo è uno spazio sia fisico che mentale destinato all’allenamento. Inizialmente il Doujo non era legato alle arti marziali bensì si riferiva alla sala di lavoro dei monaci buddisti. E’ con l’avvento dell’era Edo, dove la spiritualità cominciò a coniugarsi con l’arte della spada che il Doujo divenne la sala corrente dove allenarsi. Fino ad allora c’erano state troppe guerre e lotte e i Samurai non avevano avuto mai il tempo per migliorare e perfezionare i loro allenamenti e carpirne il loro lato spirituale. Il lungo periodo di pace però li spinse a riflettere e a porsi domande sull’essenza di ciò che stavano facendo e sul reale significato della loro arte.
E’ cosi che nacque quindi la “Via della Spada”, Kendo 剣道
Primo Kanji = 剣 Ken (ケン) Spada
Secondo Kanji =道 Dou (ドウ) Sentiero, Via, Insegnamenti
Diventando però un’arte che andava oltre la sfera fisica, i samurai decisero di ricercare un luogo degno di praticare quest’arte in modo da poter purificare corpo e spirito. Nasceva cosi il Doujo come luogo di allenamento e purificazione.
Primo Kanji = 道 Dou (ドウ) Sentiero, Via, Insegnamenti
Secondo Kanji=場 Jou (ジョウ) Luogo, Posto
Quindi, Doujo: Luogo per Insegnamenti (infatti è il luogo dove vengono insegnate tutte le arti marziali)
Lo spirito dei samurai, la loro coscienza, i loro comportamenti, il loro continuo desiderio di migliorare li spinse a rendere il doujo il luogo dove poter cercare la perfezione nella propria arte. Prendersi cura del doujo era quindi un dovere: più era pulito e ordinato e più diventava facile viverci e allenarsi. Ecco perché spesso si vedono individui pulire il parquet del doujo con un panno bagnato sia prima che dopo l’allenamento.
E poiché il luogo offre la possibilità di allenarsi, il saluto all’entrata e all’uscita è obbligatorio.
Perchè quindi praticare il kendo?
Secondo la tradizione, il kendo è un modo per disciplinare il carattere umano attraverso l’applicazione dei principi della spada (katana).
Recita un detto:
“Per forgiare mente e corpo
per coltivare uno spirito vigoroso,
e attraverso un corretto e rigido addestramento,
sforzarsi per migliorare nell’arte del kendo.Tenere stima, cortesia ed onore
legarsi agli altri con sincerità
e coltivare sempre sé stessi.
Voglia anche essere capace
di amare sia il Paese che la società
e di contribuire allo sviluppo della cultura
e promuovere la pace e la prosperità
tra le persone”.
Per chi volesse saperne di più su questa antica disciplina, consiglio la lettura dei seguenti libri:
- Il cuore del Kendo. Filosofia e pratica dell’arte della spada di Darrell M.Craig
- Lo Zen e l’Arte del Tirare di Spada di Reinhard Kammer
- Kendo. Introduzione alla pratica di Hiroshi Kanzaki
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