Fino al 1 marzo il MAO, Museo d’arte Orientale di Torino, fa da cornice alla mostra Guerriere dal Sol levante, terzo capitolo della collaborazione con l’Associazione Yoshin Ryu, dopo i combattenti umani e robottici di manga e anime e i ninja tra realtà e fantasia.
A detta degli organizzatori, questo è il capitolo meglio riuscito di una collaborazione che ha unito uno dei Musei più insoliti del capoluogo piemontese, l’unico in Italia a raccontare la cultura e l’arte orientali, dal mondo islamico al Giappone, e l’Associazione Yoshin Ryu, da quarant’anni compiuti da pochissimo, attiva nelle arti marziali e in eventi collegati dedicati alla cultura giapponese.
Guerriere dal Sol levante racconta una storia poco nota ai più (anche se qualcosa di più ora si sa, grazie anche a manga e anime) e interessantissima: dall’anno Mille in poi, in Giappone, le donne, in particolare quelle che appartenenevano alla classe guerriera, erano addestrate all’uso delle armi, che usavano sia per difendere le loro proprietà che per combattere sul campo.
La mostra è divisa in tre parti: la prima racconta appunto le donne guerriere storiche, attraverso armi, stampe, rotoli, armature, ventagli, con una grande collaborazione da parte del Museo Stibbert di Firenze. All’interno della storia si parla anche di donne che hanno combattuto non con la spada ma con altre armi, come la penna: il primo romanzo scritto nella Storia dell’umanità tutta è di una donna, il Genji Monogatari di Murasaki Shikibu.
La seconda sezione invece si concentra sulla grande popolarità che le donne guerriere hanno avuto nella cultura pop giapponese e non contemporanea: manga, anime, comics, film e serie TV hanno creato vere e proprie icone dell’immaginario che hanno cambiato la vita delle nuove generazioni. Si possono ammirare cels, art book, bambole, locandine, poster, action figures, poster, abiti, armi di personaggi come Lady Oscar, Sailor moon, Queen Emeraldas, Mononoke Hime, le ragazze di Go Nagai, Rei di Neon Genesis Evangelion, e anche una selezione di guerriere occidentali, come Mulan, Shera, Wonder Woman, con un video che presenta le protagoniste di serial e film, da Leia a Buffy, da Scully a Ripley, da Xena alle combattenti di Game of thrones.
L’ultima sala della mostra è decorata da una serie di lanterne in stile giapponese, ognuna con una donna che nel mondo si è battuta per qualcosa, con i volti tra le altre di Frida Kahlo, Malala Yousafzai, Artemisia Gentileschi, Mary Shelley, Rita Levi Montalcini e Asia Ramazan Antar, combattente curda per la libertà.
Daniela Crovella, organizzatrice e curatrice culturale della mostra, dedica Guerriere dal Sol levante alle donne curde e alla loro lotta. La sezione sulla cultura pop è stata allestita da Fabrizio Modina, artista e studioso dell’immaginario.
Guerriere dal Sol levante prevede varie attività collaterali, come alcune conferenze di approfondimento. Il 16 novembre Leiji Matsumoto, autore di Capitan Harlock, è intervenuto per parlare delle sue donne combattenti, buone e cattive, il 24 novembre altri incontri su donne guerriere e arte, il 1 dicembre le guerriere della cultura pop sarà l’argomento affrontato da Fabrizio Modina, il 15 dicembre le donne nella letteratura, il 19 gennaio le combattenti nella Storia giapponese, il 9 febbraio i luoghi delle donne guerriere, il 16 febbraio le attrici nipponiche e il 1 marzo le ninja.
Sono in programma anche altri eventi, come un ciclo di proiezioni film e workshop sulle armi presso l’Associazione Yoshin Ryu. Per maggiori informazioni consultate il sito del Museo Mao.
Di seguito alcune fotografie tratte dalla mostra:
Articolo scritto da Elena Romanello per SakuraMagazine
Se volete leggere i libri scritti dalla nostra amica Elena Romanello della collana “I Love Anime” allora vi consiglio:
- Capitan Harlock. Avventure ai confini dell’Universo
- Candy Candy. «Eravamo tutte innamorate di Terence…»
- Sailor Moon. La bella ragazza guerriera
- Il mito di Lady Oscar (Hinomaru)
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