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Utensili Giapponesi: Cuociriso (Rice-cooker)

14 January 2015 By SakuraMagazine


cuociriso 2Esiste di tantissimi modelli e oggi è usato in molte parti del mondo, ma è soprattutto in Giappone che ha raggiunto la sua popolarità: stiamo parlando del Cuociriso, che a partire dagli anni 60, si diffuse nel Sol Levante entrando a far parte delle case giapponesi come uno degli elettrodomestici più amati.

Il cuociriso, chiamato in Giappone Suihanki, è sicuramente usato per cucinare il riso, ma non solo. I giapponesi lo usano infatti per cucinare anche altri cibi, a volte da soli a volte contemporaneamente al riso, risparmiando così tempo e fatica.

Dato il suo enorme uso è difficile trovare una casa giapponese che non ne abbia uno in cucina. Usarlo è molto semplice: basta inserire il riso lavato nell’apposito “pentolino” del cuociriso insieme alla giusta quantità di acqua richiesta; posizionare poi il pentolino all’interno del cuociriso e avviarlo premendo il pulsante di avvio. Abbastanza facile da utilizzare, pratico e veloce, ormai è diventato uno strumento indispensabile per un giapponese. Impossibile farne a meno.

Eppure la domanda viene spontanea: … e allora come facevano le massaie e casalinghe giapponesi a cucinare il riso prima che venisse inventato questo, ormai insostituibile, elettrodomestico?

Prima del cuociriso elettrico, il riso veniva cucinato con speciali fornelli di argilla alimentati con fuoco e legna. Tenere sotto controllo il calore era difficile quindi il processo di cottura richiedeva costante attenzione e soprattutto la continua presenza di qualcuno. Per le donne quindi il preparare il pasto per la famiglia (sia pranzo che cena) era uno dei lavori domestici più faticosi, ancor più di altri. Prima “dell’era elettrica”, le mogli spendevano tantissime ore per sbrigare le faccende di casa: bucato, stirare, pulire e ovviamente… cucinare!

Il primo esemplare di cuociriso elettrico appare nel 1922, ma si tratta ancora di un’idea-prototipo, perché è solo nel 1953 che abbiamo il primo vero modello di cuociriso elettrico, inventato da Yoshitada Minami.

Secondo Minami infatti per cucinare dell’ottimo riso, bisognava che l’acqua raggiungesse l’ebollizione a 100 °C e ci rimanesse per 20 minuti prima che il cuociriso si potesse spegnere. Convinto di ciò, dopo varie ricerche, prove ed esperimenti di ogni genere, Minami trovò un modo per “automatizzare” il cuociriso e far si che si spegnesse solo una volta raggiunta la giusta cottura.

Si trattava di mettere una certa quantità di acqua tra il cuociriso e il pentolino. Una volta prosciugata l’acqua perché evaporata per il calore, il conseguente riscaldamento di alcune parti metalliche del cuociriso avrebbero fatto scattare un interruttore che avrebbe spento l’apparecchio.

A testare questo prototipo, ancora in fase sperimentale, fu proprio la moglie dell’inventore, Fumiko Minami, che trascorse giorni, se non addirittura mesi a testare, verificare e mettere alla prova ciò che il marito con vari tentativi metteva a punto, aiutandolo così a migliorare l’invenzione che di lì a poco avrebbe cambiato la vita di migliaia di giapponesi.

Secondo gli appunti rimasti, è emerso che i primi esperimenti non andavano a buon fine perché l’interruttore che doveva spegnere l’apparecchio alla giusta cottura, quasi sempre si spegneva prima che l’acqua raggiungesse l’ebollizione, che si surriscaldava e che non rispettava le giuste tempistiche. Minami allora lavorò ancora più assiduamente e con maggiore dedizione al progetto, arrivando a creare un design che meglio isolasse il calore. Per provarne l’efficacia e il buon funzionamento, l’invenzione fu addirittura testata in un ambiente con una temperatura di 10 °C sotto lo zero.

Risultato? Fu quello sperato! Finalmente dopo tanto lavoro e fatica, Minami era riuscito a completare il suo progetto, e il suo lavoro trovò i suoi frutti nel 1955 quando venne approvato in modo ufficiale ed entrò in commercio al prezzo di circa 3200 Yen.

Negli anni 60, quando la fine della Seconda Guerra Mondiale cominciava ad essere un ricordo, il Giappone iniziò a vivere un periodo di grande crescita economica: la scena è quella di mariti che lavorano tutto il giorno e tornano a casa tardi e mogli che fanno del loro meglio tra casa e lavoretti part-time. Le famiglie quindi ora non sempre riescono a condividere il pasto, ma mangiano spesso a orari diversi.

Possiamo quindi immaginare quanto frequente sia diventato l’uso del cuociriso, che ora sembra necessitare di una nuova opzione: “mantenere il cibo constantemente caldo”. Il cuociriso elettrico automatico diventa allora adesso un “Cuociriso-Thermos”, in grado di riscaldare ma anche di mantenere il cibo ad un calore costante.

Non fa però in tempo a “trasformarsi” che un nuovo tipo di cuociriso è già sul mercato: in questo stesso periodo infatti viene messo in commercio il Cuociriso a gas. In una società in cui la vita comincia ad essere più veloce e in corsa contro il tempo, il cuociriso a gas offre la possibilità di riscaldare i cibi ancora più velocemente. La versione elettrica dunque ha bisogno ancora una volta di migliorarsi se vuole competere sul mercato con il nuovo rivale.

La soluzione non tarda ad arrivare: il riscaldamento ad induzione elettromagnetica, proposto nel 1971 dagli Stati Uniti. Il tutto si basava su una spirale che girando velocemente creava un campo elettromagnetico ad alta frequenza che generava calore e riscaldava molto più rapidamente.

Dato il sistema di riscaldamento innovativo, si decise di applicarlo sull’apparecchio. La cosa fu fattibile, solo che il tradizionale pentolino in alluminio non era più adatto al nuovo livello di cottura, ne venne perciò inventato uno apposito in alluminio e acciaio inossidabile. Dopo le dovute modifiche quindi, il cuociriso si ripresenta nuovamente in commercio in una veste completamente nuova.

Oggi esistono un’enorme quantità di cuociriso, diversi per colore, marche, forme, design, capienza e per le numerose funzionalità. Ma non sono solo i cuociriso ad essersi evoluti ma anche…. il riso!

Esiste infatti un negozio a Tokyo (Meguro Ward) dove è possibile trovare in vendita ben 60 tipi diversi di riso provenienti da tutto il Giappone. Chiunque può scegliere il tipo di riso che preferisce in base al proprio gusto.

Toyozo Nishijima, proprietario del negozio sta da anni lavorando insieme agli agricoltori per ottenere dalle coltivazioni, diverse varietà di riso che possano adattarsi a diversi tipi di cottura in modo da poter così soddisfare le preferenze e i gusti dei clienti, riuscendo a raggiungere sempre una cottura ottimale del cibo.

>>>> Ecco alcuni esempi di cuoririso disponibili in commercio

 

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Filed Under: Cucina Giapponese, Utensili Tagged With: cucina giapponese, cuociriso, Fumiko Minami, rice-cooker, suihanki, utensili giapponesi, Yoshitada Minami

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