ご親切に、助かりました
Goshinsetsu ni, tasukarimashita
Sei stato di grande aiuto. E’ stato gentile da parte tua
Se, come molti di voi sicuramente confermerebbero, l’espressione di gratitudine più frequentemente usata nel giapponese odierno è Arigatou Gozaimasu, allora dobbiamo dire che ci sono altri modi abbastanza comuni per esprimere “Grazie” (in realtà, come nella frase sopracitata, si tratta di espressioni usate spesso in combinazione).
Molto più di Arigatou Gozaimasu ad ogni modo, la frase di prima esprime un sentimento di debito verso qualcuno. Quando l’altra persona vi ha fatto un favore su vostra richiesta oppure ha semplicemente voluto darvi una mano di sua spontanea volontà, per gentilezza, allora questa è la frase da usare. In ugual modo utili, sono varianti come:
ご親切にありがとうございます。おかげさまで助かりました
Goshinsetsu ni arigatou gozaimasu. Okagesama de tasukarimashita
Grazie mille per la tua gentilezza. E’ tutto ok ora, grazie a te
Dovrebbe essere abbastanza chiaro che queste parole esprimono un senso di gratitudine molto più enfatico e profondo di quello che mostrereste normalmente parlando ad esempio con la cameriera che vi porta il caffè.
Al contrario invece questa frase è proprio ciò che potreste dire ad un estraneo che si prende il disturbo di darvi un’indicazione quando vi siete persi o che vi corre incontro per restituirvi il portafoglio che vi è caduto dalla tasca, che si offre di aiutarvi a trasportare qualcosa di pesante o ancora che vi salva da un molestatore ubriaco in treno.
Ovvio che la gentilezza degli altri non viene mai apprezzata così intensamente come quando si ha maggiore bisogno, ed è proprio in momenti come questi che è importante esprimere un’elaborata, ma pur sincera, dimostrazione di gratitudine.
Le occasioni possono presentarsi ad esempio quando qualche anima gentile vi aiuta ad uscire fuori da una situazione davvero difficile, e dove le parole di ringraziamento sembrano non essere mai sufficienti a comunicare la profonda gratitudine che provate.
Immaginate un perfetto sconosciuto che ha trovato la borsa che avevate perso e ve la riporta a casa con dentro tutto il suo contenuto perfettamente intatto. In un caso simile, le parole per esprimere la vostra gratitudine non sono abbastanza, quindi è lecito chiedere come poter raggiungere la casa del vostro benefattore chiedendo:
どうか、お名前とご住をお聞かせください
Douka, onamae to gojuusho wo okikase kudasai
Potresti essere così gentile da darmi il tuo nome e indirizzo?
Potete chiedere ciò perché una buona idea potrebbe essere quella di mostrare la vostra gratitudine chiamando il vostro benefattore il giorno successivo portandogli anche un piccolo (e possibilmente commestibile) segno della vostra gratitudine.
La stessa identica cosa può essere fatta anche se, per esempio, avete perso il vostro portafoglio e un passante qualsiasi vi presta qualcosa per poter prendere il treno e tornare a casa. In casi del genere, l’estraneo può anche declinare l’elaborata dimostrazione di gratitudine citata prima dicendo qualcosa come:
いや、名乗るほどのものではありません
Iya, nanoru hodo no mono de wa arimasen
Ma no, non è una cosa poi così importante (tanto da dargli peso)
A questo punto però la sola cosa educata e gentile da fare è accettare il favore che vi viene fatto e con un solenne inchino ribadite il vostro grazie ancora una volta:
ご親切は忘れません
Goshinsetsu wa wasuremasen
Non dimenticherò la tua gentilezza
Quando la persona che vi da una mano e vi fa un favore, la conoscete già, e non è dunque ne un estraneo ne un passante qualsiasi, è considerato più appropriato esprimere la vostra gratitudine con queste parole:
いつもお世話になります
Itsumo osewa ni narimasu
Sarò sempre in debito con te
Questa espressione è ad ogni modo rischiosamente simile alla frase, molto diffusa, “Itsumo osewa ni natte orimasu”, che sarebbe la tipica frase con la quale i vicini si ringraziano a vicenda educatamente proprio per il fatto che sono vicini, oppure usata dalla gente d’affari quando ringraziano i propri sostenitori e sponsor al telefono; l’importante però è usare quest’espressione lasciando trasparire davvero un reale senso di gratitudine piuttosto che lasciare che sembri una frase detta in modo sbrigativo e superficiale.
Tratto da libro A Handbook of Common Japanese Phrases
Traduzione: Sakura Miko
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