Quando si tradusse in pratica l’idea di realizzare un nuovo centro urbano tra le città di Shizuoka e Shimizu, si scelse di cominciare dalla costruzione di una struttura pubblica che potesse attirare altri investimenti in quest’area.
E’ nato per questo motivo il Centro congressi e Teatro dell’Arte di Shizuoka. Il progetto, che fu affidato a Isozaki, comprende una sala congressi (che arriva a ospitare fino a 5000 persone), un teatro (che accoglie 800 persone se lo si utilizza come teatro o 1200 se diventa una sala concerti o una sala lettura), un centro internazionale per conferenze (capienza di 500 posti) e, infine, il Teatro dell’Arte Shizuoka (400 posti).
In tutto: dodici piani fuori terra e due interrati, per oltre 60 mila metri quadrati di superficie. Parti di questo complesso sono state la sede delle seconde olimpiadi teatrali, svoltesi nella prefettura di Shizuoka nella primavera del 1999, cui hanno partecipato 42 gruppi provenienti da 20 Paesi.
Per facilitare l’afflusso di un maggior numero di spettatori, è stata costruita anche una stazione ferroviaria, così come na grande piazza di fronte all’edificio interamente ricoperta d’erba. Nel momento in cui tutte le strutture sono attive e funzionali insieme, l’intero edificio dovrebbe poter accogliere circa 10.000 persone.
Alla sua formae dimensione, paragonabili a quelle di un natante, deve il nome di “Grande Nave”. Fino alla costruzione di questo edificio, in tutto il Giappone le uniche strutture di proporzioni simili erano spazi per manifestazioni sportive: Isozaki decise così la realizzazione di una struttura che per capienza e rilevanza cittadina fosse in grado di uguagliare una cattedrale europea.
Il soffitto interno, ad esempio, ha un’altezza di 60 metri e suggerisce proprio l’interno di una chiesa. Qualora sarà completata, la navata centrale della Sagrada Familia di Barcellona avrà un’altezza e un volume simili. Attualmente, in Giappone non ci sono strutture urbane di tale genere.
Sono state adottate diverse misure per facilitare l’uso di questo grande spazio per diversi tipi di manifestazioni. Il palcoscenico e la platea sono stati studiati in modo che siano regolabili, rendendo lo spazio in grado di accogliere vari eventi sportivi o scenografie; inoltre le grandi porte della facciata che danno sulla piazza possono essere aperte per dare luogo a spettacoli per spazi interni ed esterni.
Il teatro e il Teatro dell’Arte condividono il backstage che, se necessario, può diventare ancora più profondo. Il piccolo teatro del complesso della Torre di Mito è servito come modello per la costruzione, ma sono state adottate misure speciali per le quinte del palco, al fine di permettere la messa in scena di più spettacoli.
Queste misure non solo facilitano l’entrata al palcoscenico, ma contribuiscono a introdurre una luce più forte dai lati. Lo storico Teatro Globe di Shakespeare, a Londra, è stato il modello originale per questo teatro e proprio da lì viene l’idea della galleria semicircolare.
Il tetto esterno, così dinamico, è frutto di una combinazione tra un piano ellittico e una parabola. L’esterno è rivestito di ardesia, materiale usato da Isozaki anche nella casa del Hombre a La Coruña.
Tratto dal libro I Maestri dell’Architettura – Arata Isozaki, collezione Hachette
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