Palloncini che volano nel cielo, aerei e jet che con le loro scie di fumo colorato disegnano gli Anelli Olimpici nel cielo, tamburi a scandire il ritmo e l’inizio di quella che è stata l’Edizione XVIII inaugurata il 10 ottobre 1964. Tra tecnologia a simboleggiare il futuro e la rinascita e sprazzi di tradizione a simboleggiare il ricordo del passato, quello era l’anno in cui il Giappone ospitava per la prima volta le Olimpiadi.
Yoshinori Sakai fu il tedoforo, nato il 6 agosto 1945 a Hiroshima, nel luogo, nel giorno, nel momento in cui spuntava anche un pericoloso e indimenticabile “fungo” dagli effetti non velenosi ma devastanti, che accese il braciere con la fiaccola olimpica. Le Olimpiadi di Tokyo ’64 fu una svolta nella storia dei Giochi Olimpici dove novità e cambiamenti venivano a portare nuova aria a questo evento internazionale. Fu infatti l’edizione in cui le Olimpiadi vennero ospitate per la prima volta nel continente asiatico.
Per la prima volta le gare vennero trasmesse in tutto l’emisfero settentrionale grazie ai satelliti. L’atletica riuscì a migliorare e a stabilire nuovi record in quasi tutte le gare, dando così gli atleti prova di miglioramento e grande prestanza fisica. Stessa cosa che accade in molte altre discipline dove i risultati furono sorprendenti. Fu l’anno in cui gli Stati Uniti vinsero in praticamente tutte le gare di nuoto dimostrando grande preparazione anche nell’atletica leggera. Ma è questo l’anno in cui il Giappone si aggiudica prepotentemente cinque ori nella lotta, presentandosi come assoluto padrone del judo, disciplina ora per la prima volta introdotta insieme alla pallavolo, altro sport in cui i giapponesi stravincono in questa edizione con la squadra femminile.
Stadi e Strutture Olimpiche
Inaugurato nel 1958, il National Olympic Stadium è lo stadio situato nel cuore di Tokyo, ormai famoso e conosciuto da tutti per aver ospitato i Giochi della XVIII Edizione delle Olimpiadi e dove ora ogni anno si disputa la Coppa dell’Imperatore, oltre ad essere ovviamente lo stadio ufficiale della Nazionale di Calcio Giapponese. E’ lo stadio che nel 1964 ha ospitato la cerimonia di apertura e chiusura, tutte le discipline di atletica, ippica e finale di calcio.
Altri stadi sono il Tokyo Metropolitan Gymnasium che ha ospitato la ginnastica artistica e pallanuoto, lo Yoyogi Nationall Gymnasium con le discipline di nuoto e pallacanestro, Shibuya Public Hall per i sollevamento pesi, Komazawa Olympic Park per la lotta, pallavolo e hockey su prato, il Nippon Budokan che ha ospitato il Judo, Korakuen Ice Palace per il pugilato, l’Università di Waseda in cui si sono tenuti i tornei di scherma, e il Mitsuzawa Stadium e il Nagai Stadium che hanno ospitato i vari gironi preliminari di calcio.
Curiosità
- Yuji Koseki fu colui che compose la canzone di apertura della cerimonia.
- Yoshinori Sakai è il tedoforo che portò la Fiamma Olimpica e accese il braciere che diede inizio ai Giochi.
- Vengono introdotti per la prima volta il Judo e la Pallavolo.
- Viene introdotto il Pentathlon per donne tra gli eventi di atletica
- Il satellite statunitense che trasmise per la prima volta i Giochi in diretta con statistiche e risultati fu il Syncom 3 mentre il satellite europeo fu il Relay 1.
- Anche se non venne costruito appositamente per i Giochi Olimpici di Tokyo, l’inizio delle operazioni per la messa in funzione del primo treno proiettile, chiamato Tokaido Shinkansen, che doveva collegare la stazione di Tokyo con la Shin Osaka Station era programmata per lo stesso giorno dell’apertura dei Giochi Olimpici. Ma il treno fece la sua prima tratta ed entrò in funzione il 1 Ottobre 1964, appena nove giorni prima dell’apertura dei Giochi, riuscendo a trasportare passeggeri in 4 ore passando per Tokyo, Nagoya e Osaka.
- Le Olimpiadi di Tokyo si conclusero il 24 Ottobre, con una cerimonia che videro atleti e sportivi unirsi agli spettatori per ballare e cantare insieme in modo del tutto informale nonostante si parli proprio del cortese, composto e formale Giappone. Ma del resto si segnava il passaggio da un era difficile, quale era stata quella della guerra, sino a quella di un cambiamento rivolto alla gioia, alla celebrazione e alla sportività. Dopo un periodo in cui nazioni avevano combattuto l’una contro l’altra ora finalmente tutte insieme, in spirito sportivo, ancora una volta gareggiavano insieme.
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