Il 3 febbraio in Giappone viene festeggiato il Setsubun, un evento che serve a celebrare l’inizio della primavera e la fine dell’inverno secondo il calendario lunare.
“Setsubun 節分” letteralmente significa Setsu 節 = stagione, periodo, evento, occasione e Bun 分 = divisione, parte“ ed è un giorno particolare perchè segna la fine di un momento o periodo e l’inizio di un altro. Riprendendo un pò quello che è il calendario cinese, l’anno solare è in Giappone diviso in 24 periodi chiamati “termini solari” nei quali si segna la fine e l’inizio di un periodo: ad esempio il Risshun che cade il 4 febbraio segna l’inizio della Primavera, il Rikka è l’inizio dell’estate o ancora il Touji il solstizio d’inverno.
Ecco un elenco di tutti i Setsu dell’anno:
Risshun (立春), inizio della primavera (4 febbraio)
Usui (雨水), acqua di pioggia (19 febbraio)
Keichitsu (啓蟄), risveglio degli insetti (5 marzo)
Shunbun (春分), equinozio di primavera (21 marzo)
Seimyou (清明), puro splendore (5 aprile)
Kokuu (穀雨), pioggia di chicchi (20 aprile)
Rikka (立夏), inizio dell’estate (6 maggio)
Shōmitsu (小満), abbondanza di chicchi (21 maggio)
Bōushu (芒種), semina del riso (6 giugno)
Geshi (夏至), solstizio d’estate (21 giugno)
Shōusho (小暑), caldo moderato (7 luglio)
Taisho (大暑), grande caldo (23 luglio)
Risshūu (立秋), inizio dell’autunno (7 agosto)
Shosho (処暑), fine del caldo (23 agosto)
Hakuro (白露), bianca rugiada (8 settembre)
Shūubun (秋分), equinozio d’autunno (21 settembre)
Kanro (寒露), fredda rugiada (8 ottobre)
Sōkō (霜降), arriva la brina (23 ottobre)
Rittō (立冬), inizio dell’inverno (7 novembre)
Shōsetsu (小雪), leggere nevicate (22 novembre)
Taisetsu (大雪), grandi nevicate (7 dicembre)
Tōuji (冬至), solstizio d’inverno (22 dicembre)
Shōkan (小寒), freddo moderato (6 gennaio)
Daikan (大寒), grande freddo (20 gennaio)
Però dall’era Muromachi (1392-1573), periodo in cui il Giappone vide un’era di pace e fioritura delle arti e della cultura, il setsubun di febbraio cominciò ad essere maggiormente festeggiato e acquisì, col tempo, più importanza rispetto agli altri Setsu perchè simbolo della fine del Grande Freddo e l’Inizio della Primavera, ritorno del calore, del sole e fine di un lungo periodo di freddo.
E’ la fine del ciclo dei termini solari che si appresta a ricominciare dall’inizio e questo, per il Giappone, significa rinascita, risveglio del corpo e della mente, rappresenta un cambiamento e l’inizio di una lunga preparazione in vista della stagione della semina. E’ il giorno in cui vengono praticati tutti i riti necessari per allontanare gli spiriti malvagi.
Fra questi riti vi è il più importante che è il Mamemaki, che solitamente viene compiuto dal Toshi Otoko (letteralmente significa uomo dell’anno), cioè dall’uomo che in famiglia ha lo stesso segno dell’anno in corso nello zodiaco cinese oppure dal capofamiglia. Quest’ultimo deve lanciare i fagioli di soia fuori dalla porta o verso un membro della famiglia a cui si è fatto indossare una maschera di demone e deve urlare “Oni wa soto! Fuku wa uchi!” che significa “Andate via demoni! Entrate fortuna e felicità!
Dopo questo rito ogni membro della famiglia mangia tanti fagioli quanti sono i propri anni.
L’origine di questo rito risale ad un’antica leggenda popolare secondo la quale una vecchia signora vedova rubò un bellissimo kimono ad un orco camuffato da essere umano. Quando l’orco si accorse del furto rivelò alla vecchia la sua vera natura. La vecchia signora per difendersi cominciò a tirargli contro la prima cosa che riuscì a capitare tra le mani: dei fagioli di soia. A quel punto l’orco scappò lasciando alla vecchia il kimono.
In questo giorno di festa ogni buon giapponese mangia il makizushi, un tipo di sushi avvolto con l’alga nori: per portare auspicio e fortuna deve essere mangiato senza parlare fino all’ultimo boccone e guardando la direzione propizia per quell’anno che dipende da particolari canoni dello zodiaco cinese.
In questo stesso periodo ci sono i festeggiamenti in Cina per il Capodanno e l’arrivo della Primavera: durante questa festa, come in ogni parte del mondo, si saluta l’anno vecchio e si da il benvenuto al nuovo anno rappresentato come sempre da un animale.
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