Il Mufant, Museo del fantastico e della fantascienza, di Torino continua ad occuparsi dell’animazione giapponese robotica e non, con tre mostre, di scena fino al 10 giugno prossimo, dedicate a Neon Genesis Evangelion, l’anime della Gainax che ha sconvolto il mondo dei robot negli anni Novanta, raccontando una storia di combattimenti ma anche di forti dilemmi psicologici in cui tornavano molti degli archetipi introdotti da Go Nagai ma in una luce completamente nuova.
La mostra, o meglio le mostre si inaugurano sabato 1 aprile, dalle 14 e 30 in poi, con l’approfondimento Anime Night Sci-Fi – Evangelion e il rinascimento dell’animazione giapponese all’alba del terzo millennio, primo di una serie di incontri realizzati dall’Associazione Culturale Eva Impact e dal sito Distopia Evangelion, con cui si racconta la stagione di grande successo a cavallo tra i millenni dell’animazione giapponese, quando chi era cresciuto con Goldrake e compagnia scoprì nuove serie, grazie al contenitore televisivo Anime Night, che dal 1999 al 2010 propose chicche come Evangelion, Cowboy Bebop, Trigun e Inuyasha in una fascia serale e capendo finalmente che non si trattava di cose per bambine.
Le tre mostre in tema Neon Genesis Evangelion, che raccontano una serie fatta da otaku per otaku, con più livelli di lettura, con riferimenti culturali che spaziano dal buddismo alla Kabbalah ebraica alla cultura nerd, sono realizzate da autori e autrici italiani, che hanno riletto atmosfere cupe e suggestive di una saga di cui aspettiamo ancora il terzo capitolo al cinema, dopo un rilancio sul grande schermo che è remake ma anche rilettura.
Evangelion Impact è una mostra collettiva a cura di Ivan Ricci con opere dei seguenti illustratori: Jacopo Camagni, Matteo De Longis, Matteo Lolli, Rita Petruccioli, Andrea Gatti, Federica di Meo, Sara Spano, Giorgio Abou Mrad, Martina Batelli, Sara Fabrizi, Diana Mercolini, Cristina Guidetti, Elisa di Virgilio, Ester Cristofori, Ilaria Ticino, Valentina Pelizziari, Georgia Belletti, Fabrizio Ricci, Marco Trisorio, Enrico Simonato e Francesco Franzoi.
Ci sono poi due personali, Another Impact di Georgia Belletti e Italian Impact di Andrea Gatti, che ha riletto molti robottoni giapponesi in ambientazioni torinesi e italiane.
Un’occasione quindi per rivivere un mito e un periodo che ha fatto diventare grandi gli appassionati di manga ed anime.
Articolo scritto da Elena Romanello per SakuraMagazine
Se volete leggere i libri scritti dalla nostra amica Elena Romanello della collana “I Love Anime” allora vi consiglio:
- Candy Candy. «Eravamo tutte innamorate di Terence…»
- Capitan Harlock. Avventure ai confini dell’Universo
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