Nel programma di studi della setta Tiantai in Cina e nel Tendai in giapponese era inclusa anche la meditazione chiamata Zen (in cinese Chan). Questo termine sino-giapponese corrisponde però soltanto parzialmente al sanscrito Dhyana che include anche un modo di essere di chi la pratica. Il termine giapponese satori (vedere, capire), che è il risultato della meditazione, sembrerebbe connotare, dal punto di vista linguistico, più l’aspetto cognitivo che la trasformazione intrinseca e ontologica di chi medita. La vera meditazione Zen deve essere quindi vista non tanto come una conoscenza da applicarsi alla propria condotta, ma come il raggiungimento di un nuovo e vero modo di esistere.
Tradizionalmente lo Zen viene descritto con i quattro versi seguenti:
Una tradizione che non si esprime mediante scritture,
che non dipende da parole scritte,
che mira direttamente all’anima,
che conosce la propria natura e raggiunge la buddhità.
Non si tratta quindi di raggiungere delle verità, ma, piuttosto di scoprire il proprio essere che non potrà mai essere descritto in concetti razionali.
Lo Zen Rinzai
Il fondatore della setta Zen Rinzai in Giappone fu Eisai (1141-1215). Quando compì undici anni (1152) entrò nel tempio Anyouji della setta esoterica Taimitsu del Tendai, e dopo quattro anni fu ordinato monaco nel monastero di Hiei-zan. Nel 1168 si recò in Cina dove studiò Zen. Al suo ritorno decise di studiare la tradizione Zen della scuola Tendai nel monastero del monte Hiei. Il suo secondo viaggio in Cina fu ritardato di molti anni a causa della guerra detta Ganpei (la guerra fra le due famiglie Taira e Minamoto), ed Eisai potè partire per la Cina soltanto nel 1187.
Arrivato al monastero Tiantai, studiò la dottrina Zen sotto la guida del maestri Huaichang, e da questo maestro ricevette anche il diploma dell’osservanza delle regole del bodhisattva. Nel 1191, ricevette dallo stesso maestro il certificato (inka, “sigillo di approvazione“) di aver completato il suo corso e ricevuto l’autorizzazione a istruire discepoli e guidarli fino al raggiungimento del satori.
In quello stesso anno Eisai tornò in Giappone e fondò il monastero Shoufuku-ji, in provincia di Fukuoka, che viene considerato il primo tempio del buddhismo Zen in Giappone. Nel 1202 fondò, con l’aiuto del governo, il monastero Kenninji a Kyoto, e nel 1215 il monastero Jufukuji a Kamakura, dove egli morì nel sesto mese di quello stesso anno.
Le sue opere maggiori sono il Kouzen-gokoku-ron (Propagazione dello Zen per la difesa del paese), Shukke-taikou (L’essenza della vita religiosa), Kissa-youjouki (Istruzioni per la cerimonia del tè).
Il Kouan
Il sistema di istruzione della scuola Zen Linji (in giapponese Rinzai) si basa sul cosiddetto Kouan che letteralmente significa “accordo pubblico, ufficiale, emanato da un’autorità”. E’ lo strumento con il quale il maestro istruisce il suo discepolo. Si tratta di espressioni che non seguono la logica comune, come, per esempio, “il rumore provocato da una battuta di mani: qual è il rumore di una sola mano?”. Oppure: “come si può bere tutta l’acqua di un lago?”.
Dal punto di vista del senso comune, non si può rispondere a domande simili. Il novizio però dovrà pensare e ripensare alla domanda che gli è stata fatta. Non si tratta di dare una risposta plausibile dal punto di vista logico-razionale, ma di una espressione che, in qualche modo, dimostrerà al maestro che il novizio ha superato la logica comune della vita di tutti i giorni, logica che non potrà mai risolvere il problema ultimo della nostra esistenza.
Questo esercizio può durare per tutta la vita del novizio, e può anche finire in un istante. Quando il discepolo dà una risposta soddisfacente, dimostrando al maestro di aver superato la logica ordinaria, gli viene conferito un certificato in base al quale egli può, a sua volta, istruire altri novizi.
Tratto dal libro Storia delle Religioni – Cina- Estremo Oriente
Libri Consigliati:
- Antologia del buddhismo giapponese
- Buddismo e zen. I valori fondamentali della vita nelle riflessioni di un grande maestro giapponese
- Storia del Giappone e dei giapponesi di Robert Calvet
- Storia del Giappone. Dalle origini ai giorni nostri di Edwin O. Reischauer
- Storia del Giappone di Kenneth di G. Henshall
- Kojiki. Un racconto di antichi eventi
*** Se trovi gli articoli, le traduzioni e le recensioni di questo sito utili, per favore sostienilo con una donazione. Grazie! ***