Il clima era pressapoco quello dei giorni nostri. Insediati sulla riva del mare, alla foce dei fiumi o anche ai piedi delle montagne sui margini delle alluvioni fluviali raccolte da un fiume, gli uomini vivevano di raccolta, di caccia e di pesca. Alcuni abitavano su isole che raggiungevano per mezzo di imbarcazioni ottenute da tronchi d’albero scavati.
Le loro case avevano come base una buca quadrata o circolare (tateama) più o meno profonda. Poteva restare di semplice terra battuta ovvero essere a volte rivestita di lastre, come avvenne nel Giappone orientale e centrale a cominciare dall’epoca di mezzo. Un alto tetto di ramaglie sostenuto da paletti, di cui si riconoscono le tracce e certamente fornito di un foro che lasciava passare il fumo del focolare, ricopriva il tutto.
Pare che la dimensione di queste abitazioni abbia sempre oscillato intorno ai cinque metri di lato, come, già nel primo periodo joumon, rivelarono i fondi di capanna di Souzudai (Oita-ken). Ciò non vuol dire che fossero tutte della stessa dimensione, e se ne trovano infatti molte più piccole, ma il sito di Souzudai ha dimostrato che fin dai tempi più antichi potevano esistere anche abitazioni relativamente grandi.
I focolari compaiono soprattutto nei siti dell’epoca di mezzo. Formati generalmente da un insieme di pietre piatte, profondi circa 30cm, possono raggiungere 1 m di larghezza. Alcuni sono ottenuti da un alto vaso circondato da pietre poste all’altezza del collo. Esistono anche focolari di grandi dimensioni, che dovevano servire per la cottura del vasellame. Il focolare, dapprima posto all’aria aperta, pare abbia in seguito occupato posti diversi nella capanna, o al centro o in disparte verso uno dei lati.
Queste abitazioni, raggruppate in villaggi, compaiono poste di preferenza sul margine di una terrazza, come nel sito di Minamibori (Kanagawa-ken), che risale all’epoca anteriore. Per quanto si può giudicare, la parte centrale del pianoro prescelto per l’insediamento non viene mai occupata: le case restano sui margini, formando un ferro di cavallo addossato a nord. Naturalmente è lecito chiedersi se il centro non fosse occupato in nessun modo o lo fosse invece da abitazioni molto modeste, che non avrebbero lasciato alcuna traccia.
Si conoscono anche insediamenti in grotte naturali in gran parte formate dall’erosione marina. Occupate dagli inizi del Joumon fino ai periodi posteriore e finale, alcune recano le tracce di un’occupazione continuata fino all’epoca delle grandi sepolture (kofun).
Fonte: Estratto tratto dal libro Archaelogia Mundi – Enciclopedia Archeologica – Giappone (Nagel)*** Se trovi gli articoli, le traduzioni e le recensioni di questo sito utili, per favore sostienilo con una donazione. Grazie! ***