Naoya Yamaguchi è un fotografo giapponese specializzato in foto pubblicitarie per varie reti televisive e promozionali per celebrità e personalità del mondo dello spettacolo. Dopo il successo dello scorso anno, dove una delle protagoniste dell’edizione Lucca Comics and Games 2012 fu proprio la sua mostra “The Japonism“, il Maestro Yamaguchi torna nuovamente a Lucca nell’edizione 2013 in collaborazione con l’Associazione Ochacaffè, per mostrare ancora una volta la sua bravura e le sue fotografie.
Kabuki è lo stile di teatro che il maestro definisce come Dinamico, Vistoso ed Estroverso proprio per la sua caratteristica più “espansiva” e con danze più movimentate. Teatro Noh è uno stile invece che Yamaguchi definisce come Statico, Modesto e Introverso; è anch’esso come lo stile kabuki caratterizzato da balli e danze ma più lente e meno appariscenti.
Per il teatro Noh abbiamo di sicuro un’abbigliamento più pesante e ingombrante ma ovviamente meno appariscente di quelli del teatro Kabuki dove l’apparire e la vistosità sono la qualità fondamentale. Probabilmente un occidentale, che difficilmente può riuscire a carpire la profondità del teatro Noh, potrebbe di gran lunga preferire lo stile “allegro” ed estroverso del Kabuki.
Abbiamo dunque caratteristiche differenti, potremmo dire opposti, che caratterizzano questi due stili di teatro antico giapponese che il fotografo Yamaguchi definisce con le parole: け れ ん Keren e 幽 玄Yugen. La parola Keren, usata per classidicare il teatro kabuki è considerata una parola poco piacevole in giapponese poichè indica la vistosa apparenza, qualcosa di eccessivo o di troppo espansivo; d’altro lato la parola Yugen indica grazia e bellezza nascosta, qualcosa di intimo, misterioso, profondo e intenso, insomma quella semplice eleganza tipica del teatro Noh.
Il teatro Kabuki è inoltre caratterizzato da pose dinamiche (Mie) ed effetti speciali (Chuunori) per un maggiore effetto drammatico nelle rappresentazioni. E’ inoltre caratterizzato da camminate esagerate per una maggiore resa comica (Roppo). I costumi e le acconciature (Ramboyant) sono come già detto molto appariscenti come il trucco (Kumadori) e la storia, caratterizzata da intrecci complicati e piene di colpi di scena.
Dopo un piccolo excursus su alcuni scatti dove il maestro, insieme a Dj Shiru, ha raccontato aneddoti e spiegato il metodo con cui realizza le sue foto, si passa alla spiegazione del trucco tipico del teatro: un volto completamente bianco indica la purezza di un animo non ancora intaccato dai sentimenti e dalle emozioni terrene e umane. Il volto bianco con segni rossi sul viso sono la dimostrazione di un animo eroico, fondamentalmente ancora buono ma che ha già conosciuto sentimenti come la rabbia. Il blu invece è sinonimo di persona cattiva e crudele. Il giallo sul bianco invece rappresenta demoni, mostri, fantasmi e altre creature della mitologia giapponese.
Successivamente il maestro Yamaguchi ritorna a parlare di Noh e della semplicità con cui è possibile realizzare delle foto durante una manifestazione tipica di questo teatro: mentre nel Kabuki la difficoltà sta nel saper catturare un’espressione o una posa durante il suo essere movimentato e dinamico, la semplicità del teatro Noh sta nel fatto che i suoi movimenti lenti, quasi statici, consentono una facile “cattura” di un momento tramite uno scatto.
A fine workshop poi una dimostrazione di trucco e vestizione di un modello per una tipica rappresentazione teatrale.
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