Il tempio Zoujouji deve la sua grande notorietà al legame che ha avuto e continua ad avere con il clan dei Tokugawa, dominatori del Giappone durante il periodo Edo; il tempio tutt’oggi infatti conserva nel suo mausoleo interno le tombe degli shogun appartenenti alla potente famiglia.
Un’altra pecurialità, di cui parleremo a breve in dettaglio, è il Sangedatsumon, il cancello principale che risulta essere il più antico portale in legno costruito in Giappone: risale infatti al 1622. Altri edifici e aggiunte architettoniche del complesso sacro sono tutte ricostruzioni eseguite in tempi più recenti, a seguito della perdita degli originali edifici persi per incendi, disastri naturali o attacchi militari durante la Seconda Guerra Mondiale.
La storia
Il tempio ha una storia davvero antica: la fondazione risale al 1393, nato nel Kanto come luogo sacro dedicato alla recita dei mantra (nenbutsu) buddhisti della scuola Buddhista della Terra Pura. E’ stato successivamente ricollocato a Shiba, nei pressi di Minato da Ieyasu Tokugawa, capo dell’omonimo shogunato nel 1598.
Durante il suo shogunato, nel periodo Edo, Zoujouji divenne il luogo sacro e tempio ufficiale della potente famiglia Tokugawa che lo trasformò in una grandiosa cattedrale con annessi edifici da cui poter controllare e amministrare gli studi e le attività religiose legate proprio al Buddhismo Joudo-shu.
Finita l’era Edo e con essa anche il dominio dello shogunato, l’epoca Meiji portò il proliferarsi di movimenti anti-buddhisti che portarono, insieme poi alla Seconda Guerra Mondiale in periodi più recenti, la distruzione del tempio e del mausoleo dove l’intera famiglia Tokugawa era stata seppellita.
Solo dopo il conflitto mondiale vennero nuovamente recuperati e ricostruiti gli edifici che riportarono il Tempio e il suo complesso architettonico ancora al centro di moltissime attività religiose e lo resero nuovamente punto di raccolta di numerosi pellegrini che ogni giorno si recano lì per pregare.
Sangedatsumon – (Portone o Cancello Principale)
All’entrata del tempio il pellegrino in visita viene accolto da questo magnifico portale che colpisce per la sua maestosità e imponenza. Alto 21 metri, largo più di 28 e profondo 17 fu costruito nel 1622, rimanendo in Giappone l’unico esemplare architettonico in legno risalente al periodo Edo.
L’etimologia del suo nome, Sangedatsumon, si ritrova nelle tre parole di cui il nome si compone: San vuol dire Tre, Mon vuol dire Cancello e Gedatsu indica gli stati terrestri della mente da cui ci si deve purificare una volta oltrepassata la soglia: Avidità, Rabbia e Stupidità.
Nella parte superiore del cancello poi si possono ammirare le immagini di Shakyamuni Buddha, Samanthabhada e Manjusri Bodhisattvas e altri discepoli del Buddha realizzati da vari scultori di Kyoto all’epoca della costruzione del tempio.
Daiden (Hondo)
La Grande Entrata che rappresenta il cuore di tutta la struttura del tempio è stata in realtà costruita nel 1974 combinando i saperi dell’antica architettura con i precetti moderni. Qui vi è esposta una grande immagine del Buddha Amida insieme al Gran Maestro Shan-Tao ricordato per essere stato colui ad aver perfezionato la corrente del Buddhismo Jodo-shu.
Daibousho (Grande Campana)
Dopo vari lavori di rifacimento, questa campana è stata completata nel 1673 e venne riconosciuta come “una delle tre campane del periodo Edo”. Il suo peso è di circa 15 tonnellate e viene suonata due volte al giorno per sei rintocchi al mattino e sei alla sera, non solo per scandire ore e tempo ma anche per purificazione per chi ascolta.
Kyozo
Kyozo è stato costruito nel 1613 per volontà della famiglia Tokugawa in aggiunta al tempio e si tratta di una sorta di deposito di forma ottagonale con al centro degli scaffali per libri girevoli che conservano i testi principali del canone buddhista. Considerato oggi come proprietà culturale del Governo Metropolitano di Tokyo al suo interno sono conservate collezioni di libri di grandissimo valore stampati anticamente in Cina e in Corea.
Koshoden
Koshoden è stato progettato e realizzato come aula di lettura per “pulire l’anima”. Il soffitto a cassettoni presenta immagini di piante da fiori donati da 120 artisti giapponesi che hanno reso la sala di grandissimo pregio.
Ankouden
In questo edificio è conservata l’Immagine Nera dell’Amida Buddha profondamente voluta e venerata da Ieyasu Tokugawa. La leggenda narra infatti che Ieyasu fosse particolarmente devoto poiché salvato parecchie volte dall’Amida Buddha in casi di estremo pericolo e durante battaglie difficili. Per questo motivo è dal Periodo Edo che questa immagine sacra viene considerata come portatrice di vittoria e salvezza.
Mausoleo Tokugawa
Dopo che Ieyasu iniziò la sua lunga era di potere su tutto il Giappone che la sua discendenza conservò per sei shogun, il tempio venne designato come luogo sacro della famiglia ed è proprio nel mausoleo al suo interno che oggi si conservano le tombe di tutti i componenti del clan.
Ringrazio il nostro lettore Giovanni Rosso per aver suggerito la stesura di questo articolo e per la sua gentile concessione delle foto realizzate durante un suo viaggio.
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