I tre maestri: Genshin, Hounen e Shinran
L’era di Kamakura segna la maturazione del buddhismo giapponese che, pur appoggiandosi alla tradizione cinese, raggiunse in questo periodo un carattere creativo proprio. Il risultato di questa maturazione ed elaborazione sono le nuove scuole buddhiste di questo periodo. Il Buddha Amida vive nel cielo chiamato “Terra Pura” o “Terra della Felicità” (Gokuraku) dove ha promesso di accogliere e far rinascere coloro che invocheranno il suo nome. […]
La Teoria della Salvezza mediante la fede in Amida si rifà ai due patriarchi indiani: Nagarjuna, che contribuì allo sviluppo della dottrina della “Terra Pura”, con il suo trattato Dasabhumikavibhasasastra, e Vasubhandu con il suo trattato Sukhavativyuhaupadesa. Ad essi fecero seguito i tre patriarchi cinesi Tanluan (in giapponese Donral), Daocho (in giapponese Doushaku) e Shandao (in giapponese Zendou) con le loro opere sulla “Terra Pura”.
Questa dottrina fu poi ricevuta dai maestri giapponesi che la svilupparono. I tre maestri giapponesi più importanti sono Genshin (942-1017), Hounen (1133-1212) e il suo discepolo Shinran (1173-1262). Il contributo principale di Hounen consiste nella dottrina contenuta specialmente nel trattato Senjaku hongan nenbutsu shuu da lui pubblicato nel 1179 (di solito abbreviato in Senjaku-shuu).
In questo trattato, che consta di sedici capitoli, Hounen afferma che la devozione ad Amida, con la ripetizione del suo nome (namu Amida-butsu), è l’unica via che bisogna scegliere (senjaku, pronuncia moderna: sentaku), per ottenere la salvezza in questa età corrotta (mappou).
Il discepolo Shinran
Fra i discepoli di Hounen che furono esiliati, si trovava anche Shinran (1173-1212) al quale si deve il pieno, e logico, sviluppo della dottrina della salvezza mediante la fede in Amida. Nato in un ramo secondario della famiglia Fujiwara, fin dalla sua infanzia fu istruito nei classici cinesi dello zio, Munenari. All’età di nove anni entrò nel monastero Hiei, sede principale della setta Tendai.
Dopo il solito noviziato fu incaricato della cura della cappella chiamata dousou e dedicata al Buddha Amida, nella quale si praticava il così detto jyuougyou-zanmai che era già stato prescritto dal fondatorre cinese Zhiyi, e consisteva nella recitazione della formula del nome di Amida camminando intorno alla statua dello stesso Buddha. Forse fu questa devozione e anche le difficoltà che provava nell’osservanza del voto di castità, che persuasero Shinran a cambiare la sua vita.
Dopo un ritiro di circa novanta giorni nella cappella detta Rokkaku-do, dedicata al bodhisattva Kannon, che esiste ancora oggi a Kyoto, Shinran decise che la sua vita di castità non era la sua via, e divenne discepolo di Hounen. In seguito si sposò e predicò la salvezza da ottenersi unicamente mediante l’invocazione al Buddha Amida: “Namu Amida-butsu”.
Tratto dal libro Storia delle Religioni – Cina- Estremo Oriente
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