Meglio tardi che mai, ci sarebbe da dire: dopo più di dieci anni dalla sua uscita in Giappone, è finalmente arrivato anche in Italia Red Girls di Sakuraba Kazuki, tre generazioni di donne, dal dopoguerra ad oggi, per raccontare i cambiamenti del Paese del Sol levante e non solo.
Man’yō è una bambina lasciata nel villaggio di Benimidori da una popolazione che ancora negli anni Quaranta del Novecento viveva in maniera quasi selvaggia sui monti: la piccola viene adottata da una giovane coppia e rivela presto di avere il dono della preveggenza, scoprendo prima che molte persone a lei care moriranno, mentre la sua vita si intreccia con quella della ricca e potente famiglia Akakuchiba, la proprietaria di un’importante fonderia che cambierà per sempre la vita della popolazione in una zona rimasta ancora ferma a secoli prima, in particolare con quella del suo erede, di cui la ragazza ha visto la morte.
Kemari è la figlia di Man’yō, una ragazza ribelle che cresce nel Giappone degli anni Settanta, membro per un bel po’ di una banda di motocicliste che scorrazza in zona e poi autrice di un manga sulla sua esperienza di vita, manga che la rende popolarissima, una delle migliori autrici della sua generazione, con una fama che brucerà la sua vita.
Tōko è sua volta la figlia di Kemari ed è l’io narrante della storia, una giovane che fa fatica a trovare il suo posto nel mondo, che si proclama inutile, non ha né le facoltà paranormali della nonna né il talento artistico della mamma, ma che andrà alla ricerca delle loro storie e delle sue radici, cercando anche di svelare il mistero di Man’yō che poco prima di morire ha rivelato di essere un’assassina.
Tre donne e tre destini che riflettono i cambiamenti di un Paese che, più di ogni altro (ma ci sono in fondo paralleli con altre realtà, Italia compresa) è passato in pochi decenni da un mondo agricolo arcaico a essere una potenza e società proiettata verso il futuro, capace di proporre un immaginario alternativo al mondo. Cambiamenti che hanno influenzato innanzitutto le donne, passate da una dimensione casalinga e legata al passato ad un mondo del lavoro competitivo a un di nuovo isolamento tecnologico e spaesamento di fronte alla globalizzazione e alla crisi.
Red Girls parla di industrializzazione, di disagio giovanile, di hikikomori, di otaku, di tradizioni e modernità e del conflitto che si instaura tra le due dimensioni, di città campagna, di destini e scelte: la storia è giapponese al cento per cento, ma l’autrice si è ispirata, dichiaratamente, per le atmosfere e le tematiche a autori sudamericani capaci di portare il realismo magico nella vita di tutti i giorni, come Gabriel Garcia Marquez e Isabel Allende, due delle voci più amate da Sakuraba Kazuki, bibliofila e cultrici dei libri da tutto il mondo.
Red Girls è un libro sul Giappone di ieri e di oggi, un inno alla vita in tutte le sue possibilità, buone o cattive che siano ma sempre meritevoli di essere considerate.
Articolo scritto da Elena Romanello per SakuraMagazine
Se volete leggere i libri scritti dalla nostra amica Elena Romanello della collana “I Love Anime” allora vi consiglio:
- Capitan Harlock. Avventure ai confini dell’Universo
- Candy Candy. «Eravamo tutte innamorate di Terence…»
- Sailor Moon. La bella ragazza guerriera
- Il mito di Lady Oscar (Hinomaru)
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