Odoya continua a proporre libri che raccontano i vari aspetti della cultura nerd e, dopo il primo volume di Jacopo Nacci dedicato ai robottoni animati giapponesi classici, è arrivato forse il suo seguito ideale, Guida ai super e real robot, di Jacopo Mistè, per raccontare i giganti d’acciaio dei decenni più recenti, quelli detti realistici, macchine da combattimento in un futuro più o meno remoto piuttosto che guerrieri sovraumani e mistici che si ergevano come solitari paladini contro il male.
Il libro racconta il decennio 1980-1990, durante il quale il filone della fantascienza animata giapponese conobbe un periodo molto florido e interessante, con titoli ancora oggi amatissimi, anche e soprattutto tra i robot. Come è d’abitudine per i saggi Odoya, il libro alterna schede a analisi più ampie, e si scoprono anche tanti titoli purtroppo rimasti inediti in Italia, dove si mise un freno all’importazione degli anime fantascientifici dopo il boom che c’era stato fino al 1982, salvo poi recuperare qualcosa in home video negli anni Novanta.
Guida ai super e real robot non dimentica i titoli storici, come Mazinger Z, e si concentra poi innanzitutto su Gundam, che all’inizio non convinceva e non piaceva e andò avanti solo per l’insistenza del suo autore, Yoshiyuki Tomino, che gli ha permesso di essere la saga animata più lunga forse dell’animazione giapponese.
Ovviamente poi l’altro grosso personaggio e universo narrativo presente è Evangelion, ideato da Hideaki Anno negli anni Novanta, capace di rivoluzionare l’idea del robot con una storia sconvolgente che ha raccontato molto della condizione giovanile giapponese e non solo. Una saga ancora non finita, oltretutto.
Nelle pagine del libro poi si trovano altri cult, come Patlabor di Mamoru Oshii, cult in Francia e da noi successo di nicchia, o la serie tutta da riscoprire Giant robot di Yasuhiro Imagawa, uscita in home video e anticipatrice dell’estetica steampunk che oggi va tanto.
Un libro per scoprire come si è evoluto un genere, dalla serie di archetipi che si ripetevano sempre delle prime serie alle storie più moderne, con regie ardite, sceneggiature con più livelli di lettura, continuity tra un episodio e l’altro, riflessioni sul mondo degli otaku e sulla società.
Jacopo Mistè ha consultato per il libro varie fonti, come le fanzine italiane degli anni Ottanta e Novanta, per ricostruire una storia per appassionati, nostalgici e non, ma anche per curiosi e per studiosi di un immaginario che continua a piacere e ad affascinare.
Articolo scritto da Elena Romanello per SakuraMagazine
Se volete leggere i libri scritti dalla nostra amica Elena Romanello della collana “I Love Anime” allora vi consiglio:
- Capitan Harlock. Avventure ai confini dell’Universo
- Candy Candy. «Eravamo tutte innamorate di Terence…»
- Sailor Moon. La bella ragazza guerriera
- Il mito di Lady Oscar (Hinomaru)
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