La condizione della donna in Giappone non è idilliaca, anche se negli anni molte cose sono cambiate in una società comunque tradizionalista e maschilista, legata ad un modello familiare rigido di stampo confuciano.
Manga ed anime hanno però offerto, in Giappone e non solo, vari modelli di protagoniste interessanti, guerriere e streghe, protagoniste di avventure e non più solo belle statuine pronte a farsi salvare dall’eroe di turno. Certo, questo non basta a migliorare le cose, però aiuta, e molte di queste eroine sono diventate icone per nuovi orizzonti di libertà.
In queste settimane si festeggiano due importanti compleanni per altrettante protagoniste di manga ed anime, diverse ma capaci di influenzare e essere amate anche a distanza di anni.
Trentacinque anni fa, su Italia 1 che all’epoca dedicava la fascia delle venti alle serie recenti di animazione giapponese, andava in onda per la prima volta a partire dal 1 marzo Lady Oscar, dal manga originale di Riyoko Ikeda, una di quelle serie che ha saputo conquistare anche chi non ha più seguito il mondo otaku, grazie anche alla bellissima sigla dei Cavalieri del Re, e che ha avuto una vita lunghissima come interesse e passione, che è durata fino ad oggi.
Il manga è stata proposto in varie edizioni, da quella censurata e colorizzata della Fabbri fino alla recentissima versione Goen, l’anime continua ad essere replicato, sia pure con tagli arbitrari e una sigla che non è piaciuta ai più, ma esistono i dvd, e l’interesse per l’universo narrativo ideato da Riyoko Ikeda non è mai venuto meno nei fan.
Grazie a Lady Oscar molte persone si sono appassionate alla Storia di Francia e alla Rivoluzione francese, facendo aumentare le vendite dei libri in tema e le visite a Versailles. Ma grazie anche a Lady Oscar si è scoperto il mondo interessante e vario degli shojo manga, attraverso le opere di una delle sue autrici più versatili e interessanti, Riyoko Ikeda, e si è parlato di temi come il travestitismo e l’omosessualità, anche se lì erano ancora abbastanza idealizzati. Un personaggio amato da ormai almeno due generazioni di appassionate e anche di appassionati.
Venticinque anni fa usciva invece in Giappone il manga di Sailor Moon di Naoko Takeuchi, destinato a rivoluzionare la figura della maghetta o majokko, fino ad allora abbastanza modaiola e soft, unendola all’archetipo della ragazza guerriera.
La saga di Sailor Moon, sia in manga che in anime, ha aperto la strada definitivamente alla cultura otaku anche in Paesi che fino ad allora erano stati restii come gli Stati Uniti, mescolando fiabe e miti occidentali con tradizioni orientali, commedia sentimentale e fantasy, viaggi nel tempo e super eroine.
Un universo che continua a piacere ancora adesso, complice un remake animato e le ristampe del manga, con suggestioni che vanno dal girls’ power all’aver presentato la prima coppia lesbica ufficiale dell’animazione giapponese non di genere hentai, Sailor Uranus e Sailor Neptune.
Personaggi interessanti e intriganti, che hanno appassionato e continuano a piacere ancora oggi: non cambierano il mondo, ma la vita a molti l’hanno cambiata eccome.
Articolo scritto da Elena Romanello per SakuraMagazine
Se volete leggere i libri scritti dalla nostra amica Elena Romanello della collana “I Love Anime” allora vi consiglio:
- Capitan Harlock. Avventure ai confini dell’Universo
- Candy Candy. «Eravamo tutte innamorate di Terence…»
- Sailor Moon. La bella ragazza guerriera
- Il mito di Lady Oscar (Hinomaru)
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