Chi ha già un po’ di dimestichezza con la lingua giapponese può sicuramente aver notato come il giapponese ama, specie in tempi recenti, assorbire e inglobare nel proprio vocabolario, parole di origine straniera, in particolar modo quella inglese.
Sempre più parole inglesi, accuratamente “nipponizzate”, prendono il posto, nel parlato colloquiale, di quelle tradizionali giapponesi (basti pensare ad esempio a Sankiu usato spesso dai giovani al posto del più tradizionale Arigatou, per citarne una).
Quello di assorbire una parola straniera, adattarla in base alla fonetica della propria lingua e poi inglobarla nel proprio idioma non è certamente una prerogativa solo giapponese. Ultimamente, infatti, sentiamo spesso citare la parola Tycoon (in particolare riferimento alle elezioni del neo presidente degli Stati Uniti).
E’ una parola molto usata nelle lingue anglofone e indica la persona ricca e potente, persona influente, magnate e, forse ingenuamente, siamo convinti sia una parola del tutto inglese. Invece no.
In un delizioso processo inverso, dove è l’inglese, questa volta, a prendere ispirazione dal giapponese, la parola Tycoon, deriva in realtà dal nipponico termine Taikun.
Chi è il Taikun?
Anticamente in Giappone il Taikun era un titolo arcaico di rispetto, preso a sua volta dal testo cinese I Ching – il Libro dei Mutamenti, e rivolto a sovrani indipendenti che non governavano e non avevano alcuna discendenza imperiale ma che comunque avevano creato intorno a se enorme prestigio. Il suo significato era Grande Signore o Grande Principe.
Nel periodo Edo, il Taikun veniva usato per indicare lo Shogun del Giappone nei rapporti con altri paesi stranieri. Fu usato per la prima volta in Giappone dallo shogunato Tokugawa per indicare lo shogun in carica a cui, per ovvi motivi, non poteva essere indirizzato l’appellativo Tennou (titolo riservato all’imperatore) né tantomeno Kokuou (titolo riservato ad un re). Si scelse dunque di usare il termine Taikun.
Oggi però la versione inglese di questo termine, Tycoon appunto, viene usato per indicare il ricco imprenditore, un magnate, una persona estremamente ricca oltre che potente e influente ma… come è avvenuto il passaggio da Giappone a Stati Uniti?
Da Taikun… a Tycoon
Per capire come da Taikun siamo passati oggi al celebre Tycoon dobbiamo risalire all’antica Cina e, come detto prima, sfogliare i Ching – Libro dei Mutamenti, risalente al X secolo prima di Cristo.
Tai significava Grande e Kiun significava Signore; in Cina veniva perciò usato per rivolgersi a sovrani indipendenti, che pur non avendo lignaggio imperiale, discendenza, parentela alcuna con l’imperatore si affermavano comunque per conquiste, fama, ricchezze o prestigio.
Lo Shogunato in Giappone, come ben sappiamo, è perdurato molto a lungo, e anche se, la figura dello shogun non era ovviamente pari a quella dell’imperatore, come capo militare e politico, il suo prestigio era talmente grande da poter contendere molto spesso il potere e prestigio con lo stesso imperatore considerandosi quindi come suo pari.
Gli stranieri perciò preferivano usare Taikun per riferirsi allo Shogun, differenziandolo pur sempre dall’imperatore senza però sminuirne il grande valore. Anche chi era al seguito dello Shogun o lo sosteneva preferì con il tempo usare tale termine: accettare questo appellativo rimarcava infatti il prestigio di tale figura ma anche la sua indipendenza dall’imperatore.
Quando il termine giunse in America?
Il passaggio avvenne grazie al presidente Abraham Lincoln, o meglio, al suo segretario. Lincoln ebbe modo infatti, durante il suo mandato, di instaurare rapporti con il taikun Iemochi Tokugawa, quattordicesimo shogun.
Il segretario di Lincoln, ispirato dal termine giapponese, lo rivolse anche al suo presidente, con il solo intento di considerarlo in tal modo una “persona importante”. Sarà solo dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale che tale termine prenderà negli Stati Uniti, e in genere in Occidente, il connotato attuale di Magnate.
In Italia però Tycoon non raggiunse la stessa fama: si è infatti preferito rimanere fedeli al termine di origine tardo latino Magnas (dal classico Magnus) e usare Magnate per indicare il cittadino di famiglia nobile, ricca o appartenente a ceti potenti e influenti come lo erano le nostre nobili famiglie feudali. Anche Magnate però, come sinonimo di Tycoon, oggi sta ad indicare l’imprenditore ricco e di grande successo.
Etimologia di Taikun
Un’ interessante osservazione è da farsi sui kanji che compongono la parola Taikun:
Il primo kanji significa Grande ed è l’ideogramma che secondo lettura Kun si legge Ookii, mentre secondo lettura On si legge Tai (Dai).
Ma andiamo invece al secondo kanji: oggi scritto in kana Kun (くん) è uno dei suffissi più diffusi e usati dai ragazzi, amici o colleghi di lavoro per indicare una forma di rispetto che pur mantiene una sfera amichevole e colloquiale. E’ un segno di confidenza se poi un adulto lo usa per rivolgersi ad una persona più giovane.
Scritto invece da solo, come kanji, lo si legge, secondo lettura kun, Kimi ed indica la seconda persona singolare che, come sappiamo, viene considerata come versione informale da rivolgere a subordinati o qualcuno di grado inferiore; non si usa quindi oggi per rivolgersi a persone di grado superiore, più grandi di noi o di particolare prestigio.
Quest’ultima annotazione, ad un’analisi attenta, è ciò che può destarci maggiore stupore: anticamente infatti questo kanji, oltre a Tu, significava anche Governante, Signore e si usava in composti come Kunshu (Monarca, Sovrano) o lo stesso Taikun (Grande Signore), cioè per indicare persone appunto di grado superiore o di particolare influenza, contrariamente invece a quanto accade oggi.
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