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Mito della Creazione del Giappone

12 Marzo 2025 By SakuraMagazine

Il Giappone è un Paese ricco di tradizioni, di miti e di molte leggende: una di queste racconta della creazione e fondazione mitica del Giappone che risale a un’origine antichissima e viene chiamata Mito della Creazione. Questo mito racconta così:

Le prime divinità esistenti diedero alla luce due esseri divini: Izanagi, l’essenza maschile e Izanami, l’essenza femminile. A questi due Kami venne affidato il compito di creare la terra. Così le due divinità, Izanagi e Izanami, andarono al ponte (Amenouhashi) che collegava il cielo con la terra, e grazie all’aiuto di Amanuhoko, un’alabarda speciale, mescolarono il mare: da ciò emerse l’isola di Onogoro. Izanagi e Izanami scesero dal cielo e vennero a dimorare su questa isola. Rimasero lì per molto tempo ed ebbero due figli: Hiruko e Awashima.

Questi ultimi però erano deboli e malformati e perciò non vennero considerati divinità. Così Izanagi e Izanami li misero in una barca e li lasciarono andare in mare aperto sperando che gli altri dei li potessero perdonare per quel gesto così orribile. I figli erano venuti deboli perché durante la cerimonia prima del concepimento le due divinità avrebbero dovuto girare attorno a dei pilastri sacri e poi salutarsi, ma fu Izanami a salutare per prima Izanagi e non viceversa come doveva avvenire. Per questo motivo, rifecero nuovamente la cerimonia e dalla loro unione nacquero le Oyashima, cioè le otto isole del Giappone: Awazi, Iyo, Ogi, Kyushu, Iki, Tsushima, Sado, Honshu (mancano Hokkaido e Okinawa che nell’antichità non esistevano ancora); in seguito vennero generate altre divinità: l’ultimo nato fu Kagutsuchi, incarnazione del fuoco.

Dopo aver dato alla luce Kagutsuchi, Izanami sfortunatamente muore e Izanagi intraprende un viaggio verso Yomi, la terra degli spiriti, per cercare Izanami e riportarla nel mondo dei vivi. Izanagi provò duramente a riportarla indietro, ma non ci riuscì. Al suo ritorno sulla terra, proprio per essere stato nella terra degli spiriti, Izanagi cercò di purificarsi, ma si accorse che ogni oggetto o indumento che toglieva per svestirsi, gettandolo a terra si trasformava in una nuova divinità. Tra queste neo-divinità, tre tra le più potenti, nacquero dopo che Izanagi si lavò il viso:

Amaterasu (incarnazione del Sole)
Tsukiyomi (incarnazione della Luna)
Susanoo (incarnazione del Vento e della Tempesta).

Izanagi divise il mondo fra loro tre: ad Amaterasu toccò governare il Cielo, a Tsukiyomi la notte e la luna e a Susanoo i mari e le acque. Dei tre, Susanoo, fratello di Amaterasu, era il più ribelle e inquieto e spesso si lamentava con Izanagi, che stanco delle sue continue lamentele decise di esiliarlo nel mondo Yomi. Susanoo accettò questa decisione, ma prima della partenza si recò dalla sorella Amaterasu in cielo per dirle addio. La sorella però conoscendo la poca sincerità di Susanoo lo sfidò a dimostrare di essere veramente sincero nel volerla solo salutare senza avere altro in mente. La sfida consisteva in una creazione di divinità: avrebbe vinto chi sarebbe riuscito a generare più figli divini.

Amaterasu generò tre donne da una spada e Susanoo cinque uomini da un monile. Nessuno dei due voleva dichiararsi sconfitto e un grave affronto commesso da Susanoo nei confronti di una delle figlie di Amaterasu generò la vendetta di quest’ultima che offesa si nascose in una grotta oscurando il mondo.

Per farla uscire dalla grotta e riportare la luce sul mondo intero le altre divinità misero davanti alla caverna uno specchio e organizzarono una strana danza che stuzzicò la curiosità di Amaterasu: questa, che curiosa com’era, sbirciò fuori dalla caverna e da lì partì un piccolo raggio di luce che venne chiamato alba . Divertita da quelle danze si convinse a tornare nuovamente in cielo.

Susanoo, che nel frattempo era stato esiliato dal Cielo, giunse nella provincia di Izumo dove si imbatté in una famiglia in lacrime per la sorte della loro figlia: questa infatti rischiava di essere rapita da un mostruoso drago. Susanoo si offrì di combattere il drago e di salvare la giovane, a patto che questa le venisse concessa come sposa. Ovviamente la richiesta venne accettata e Susanoo sconfisse il temibile drago come promesso.

Da questa unione nacquero i discendenti di Susanoo, tra cui Onamuji, celebre per aver preteso, dopo varie peripezie, la mano di una principessa. Più volte fu vittima della gelosia dei suoi stessi fratelli ma ogni volta veniva sempre salvato dalla madre. Nonostante la tradizione attribuisca la creazione delle isole giapponesi a Izanagi e Izanami, la tradizione di Izumo afferma che fu Onamuji colui che, se non creò la terra nipponica, almeno contribuì a completarla del tutto. Tuttavia il primo effettivo sovrano del Giappone fu Niniji, nipote di Amaterasu: la dea aveva donato al sovrano tutti i suoi tesori e lo aveva incaricato di governare il Giappone. Da lui discese il primo vero imperatore della storia del Giappone: Jimnu Temnu!

Si ricorda questa mitica storia in occasione del Kenkoku Kinenbi  建国記念日 (Anniversario della Fondazione del Giappone) celebrata l’11 di Febbraio. Si tratta di una festa nazionale, abolita dopo la Seconda Guerra Mondiale, ma ripristinata a partire dal 1966.

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Filed Under: Miti, Fiabe & Leggende, Tradizioni Tagged With: amaterasu, izanagi, izanami, jimnu temnu, kenkoki kinebi, mito della creazione del giappone, niniji, susanoo, tsukiyomi

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