Ikebana (生け花 o いけばな) è l’arte giapponese della composizione e disposizione dei fiori. Anticamente veniva chiamata Kado che letteralmente significa “via dei fiori“. E’ un’arte che segue i canoni e i principi dello zen e come è facile immaginare la sua origine è piuttosto antica.
Nasce infatti come un’antica e complessa arte prima indiana e poi cinese dai connotati non solo artistici ma anche spirituali.
Era un’arte riservata ai soli nobili e alla classe sacerdotale che offriva complesse composizioni di fiori agli dei come omaggio. Solo dopo, col passare del tempo, divenne un’arte raggiungibile da tutti. Il maggiore successo di quest’arte però arrivò solo dopo aver raggiunto anche il suolo nipponico, dove, grazie all’amore di questa terra per la natura, venne permessa una grande diffusione di questo modo di esprimere la creatività. I Giapponesi infatti, nonostante la tecnologia di cui sono circondati, amano ugualmente avere accanto a sè un pezzo di natura che li accompagni durante la giornata e che li aiuti a non allontanarsi troppo da ciò che è la semplicità e la bellezza della natura.
E’ un’arte praticata da circa 600 anni. Inizialmente i fiori non erano disposti in modo perfetto anzi spesso venivano anche piegati o a volte usati solo i petali. Poi col tempo si passò all’uso di semplici steli messi interi in un alto vaso chiamato “Rikka” (che significa “fiori dritti”) dal quale prende il nome l’intero stile. In ogni vaso si mettevano sette fiori: il più alto ramo rappresentava il Cielo, gli altri invece ognuno un significato preciso scelto tra valli, cascate e monti. Lo stile Rikka è lo stile praticato nella scuola di Ikenobo ancora oggi tramandato dopo secoli e secoli.
Un altro stile è quello chiamato Chabana, letteralmente “fiori del tè” perchè è quella particolare composizione che si prepara per la Cerimonia del Tè: il composto prevede da uno a due fiori oppure rami contenuti in un piccolo vaso. Questo viene definito stile Nageire (che vuol dire “buttati dentro“) ed è uno stile semplice e molto meno rigido rispetto allo stile Rikka.
Un’ultimo stile diffusosi più recentemente in Giappone è lo stile Seika o Shoka (che significa “vita dei fiori”) composto da solo tre rami: uno, il più alto, viene chiamato Ten e indica il “Paradiso“, il secondo, il più basso, viene chiamato Chi e indica metaforicamente la “Terra“; il terzo, dalla misura intermedia, viene chiamato Jin perchè indica l'”Uomo” che appunto sta tra il Cielo e la Terra.
Infine esiste lo stile Jiyuka che la tradizione vuole che sia lo stile libero. L’esporre quest’arte al mondo occidentale ha fatto si che l’Ikebana subisse parecchi cambiamenti nel tempo e soprattutto l’apertura di scuole che cominciarono a tramandare questa magnifica arte.
Tre sono le scuole più importanti: Ikenobo, Ohara e Sogetsu. Ciascuna di queste scuole ha influenzato tutte le altre scuole presenti in Giappone tra donne, uomini e bambini che praticano quest’arte. L’Ikebana è oggi ciò che viene associato alle diverse manifestazioni dell’anno, alle stagioni e al cambiare del tempo. Le piante usate sono diverse a seconda del luogo, del momento, dell’evento. La scelta delle piante deve seguire il fluire delle cose e adattarsi ad esse: ad esempio il pino simboleggia l’eternità, l’iris la fertilità, il bambù viene usato per la Festa delle Stelle o ancora i Fiori di Pesco per la Festa delle Bambole dedicata alle bambine.
Ciò che comunque è importante sapere prima di praticare quest’arte è che la cosa che più conta è l’utilizzo della freschezza dei fiori che vi apprestate ad usare. Si possono inoltre usare nelle composizioni due tipi di vasi: il vasetto basso, poco profondo, rotondo o di varie forme (chiamato “Seiban”) oppure quelli alti che servono per i fiori dal gambo lungo per tenerli fermi e diritti.
Vengono tenuti fermi e fissati con il kazen che sarebbe per noi la spugna usata dai fiorai. Il kazen può essere coperto con dei fiori o delle foglie: i fiori devono essere più corti rispetto ai rami e sempre di numero dispari!
L’Ikebana è una particolare arte in cui si fondono la bellezza della natura e l’abilità dell’uomo dando così vita a splendide decorazioni. I materiali usati non sono soltanto fiori ma possono anche essere rami, foglie, frutti sistemati in contenitori di vetro o plastica in maniera tale da dare spazio a creative rappresentazioni.
Può sembrare un’arte semplicemente espressiva, creativa e particolarmente artistica ma niente è più spirituale dell’Ikebana. Il suo aspetto spirituale risiede nella calma con cui si sistemano i fiori. E’ un’arte che oltre a tirare fuori creatività, aiuta ad apprezzare tutte quelle piccole cose della natura che sembrano insignificanti. Insegna la pazienza, la calma, l’attesa, concetti fondamentali che stanno alla base della natura. Non sempre sono composizioni perfette, anzi la maggior parte delle creazioni sono asimetriche ma è il lato dell’Ikebana che sprona chiunque ad accettare, nella vita, le differenze, le diversità imparando a vedere il bello dove non c’è o sembra non esserci.
Insegna ad apprezzare ogni singolo particolare e sprona a diventare più tolleranti nella vita di tutti i giorni apprezzando anche quelle cose che spesso non riusciamo ad accettare o vediamo sotto la luce sbagliata. Grazie a quest’arte si impara ad apprezzare la bellezza anche dove non c’è, e a capire che anche una cosa imperfetta o una persona con dei difetti può essere bella, molto più bella di un qualcosa che invece la bellezza la ostenta.
Vi consiglio il libro:
- Lo zen e l’arte di disporre i fiori di Gusty Herrugel
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