(Un ringraziamento speciale a Keiko Ichiguchi per avermi concesso questa splendida intervista. E’ stato un vero piacere. Grazie di cuore! ^.^)
Qui di seguito la trascrizione dell’intera intervista proposta nel video:
- Un saluto a tutti!
Ho il piacere di avere qui con me Keiko Ichiguchi, straordinaria disegnatrice e autrice di vari libri dove ci racconta le peculiarità del suo Paese: il Giappone. Il suo ultimo libro a fumetti, dal titolo “Mamma, questa è l’Italia” edito dalla Kappalab, racconta invece ai giapponesi e in particolare alla sua mamma dell’Italia, di noi italiani e della sua imprevedibile vita nel Bel Paese. Ti ringrazio Keiko, di essere qui e di aver accettato di rispondere alle mie domande. Arigatou gozaimasu! Keiko: Kochirakoso, Arigatou Gozaimasu! Ciao a tutti, e grazie mille per la presentazione. - Partiamo con la prima domanda: ogni mamma del mondo, nel sapere la propria figlia vivere così lontana, sta in ansia e si preoccupa ma tu hai provato a raccontarle della tua vita qui e di com’è vivere in Italia. Cosa ne pensa ora tua mamma dell’Italia? Sei riuscita a rassicurarla un po’? Keiko: Quando è uscito questo fumetto in giapponese, piaceva molto a mia mamma. Prima di tutto si divertiva a leggerlo.. poi comunque mia mamma è venuta in Italia qualche volta perciò… adesso non è poi così tanto preoccupata come prima. Però prima, quando ero ancora single, prima di conoscere mio marito effettivamente i miei genitori erano molto molto preoccupati e adesso con il coronavirus di nuovo i due Paesi si sono allontanati ed è impossibile poter andare là. Comunque con internet quasi ogni giorno la vedo e questa è una cosa buona, rispetto a 25 anni fa.
- Sappiamo che hai studiato lingue in Giappone e ti sei laureata in Italiano. Come mai hai scelto proprio la lingua italiana? E’ stato difficile studiarla? Keiko: Questa è una domanda che mi fanno spesso. Ho scelto la lingua italiana veramente per caso. È una storia molto lunga e se vi interessa…. se non mi sbaglio ho scritto su questo episodio in uno dei miei saggi intitolato “La vera storia di una fumettista giapponese in Italia”, quindi magari potete leggere per scoprire. Dunque, la lingua italiana, è difficile, è stato molto difficile per me imparare… soprattutto per capire, per ascoltare. La grammatica, anche quella è stata abbastanza difficile, capire, comprendere, memorizzare però il problema è soprattutto in Giappone perché non ci sono occasioni per sentire la lingua italiana, anche usarla naturalmente. Perciò quando sono arrivata in Italia sapevo già la grammatica però non riuscivo a capire, ascoltando, quello che diceva la gente, quella è stata (la parte) più dura.
- Ci sono delle abitudini che conservi ancora dal Giappone? E ci sono invece abitudini nuove che hai acquisito vivendo in Italia? Keiko: Di abitudini giapponesi che conservo ce ne sono tante… per esempio per adesso faccio fatica a salutare con bacini, non so dove o come devo baciare e poi l’inchino mi viene ancora abbastanza spontaneo, non sempre però viene e poi, a parte questo, porto spesso il kimono. Questa è una cosa abbastanza particolare e interessante perché in Giappone io non l’ho mai portato e l’ho ritrovato vivendo in Italia perché è comodo, mi aiuta contro il mal di schiena soprattutto e poi… non c’entra niente con la moda ma… è comodo e risparmio anche soldi. Abitudini che ho invece acquistato in Italia… soprattutto forse discutere! Quando voglio qualcosa devo discutere in Italia. Questo l’ho imparato in Italia perché in Giappone discutere non è così tanto visto bene e non si fa, nemmeno quando è necessario. Io adesso sono molto abituata a discutere per chiarire le cose; questa cosa in Giappone sembra una cosa aggressiva però serve e non penso sia una cosa tanto negativa, sinceramente.
- C’è qualcosa che, nonostante i tanti anni, ti colpisce ancora del modo di fare degli italiani? Keiko: Adesso molto meno forse perché ho cominciato a capire gli italiani. Però per esempio mi colpisce ancora, guardando la tv, molto raramente, il fatto che litighino così aggressivamente durante i programmi. Mi stupisce, perché sembra molto molto maleducato e anche gli ospiti dei programmi, quando sono seduti sul divano in maniera molto rilassata, anche quello mi stupisce, perché anche quello sembra un po’ maleducato.
- E’ vero hai ragione, più che sembrare maleducato possiamo ben dire che lo è veramente, penso sia motivo di stupore anche per molti italiani. Comunque, grazie a “Mamma, questa è l’Italia” abbiamo potuto conoscere anche tuo marito Andrea Venturi, anche lui bravissimo fumettista e disegnatore, come te. Com’è vivere in casa facendo lo stesso mestiere? Vi capita mai di consigliarvi, aiutarvi o commentare i vostri lavori oppure seguite separatamente i vostri rispettivi progetti? Keiko: Direi di no. Lavoriamo separatamente in due stanze separate.
- Piccola curiosità: Andrea un po’ di giapponese lo ha imparato? Keiko: Purtroppo no. Ha provato ma… non v’è riuscito.
- A parte Bologna, che è la bellissima città in cui vivi, c’è un monumento, un luogo o un posto in Italia che per te ha un significato speciale di cui conservi un particolare ricordo? Keiko: Ho girato diverse città in Italia, soprattutto quando ho scritto tre libri sui luoghi e oggetti misteriosi in Italia per il mercato giapponese, quindi in giapponese. Ci sono davvero tante città veramente interessanti quindi a parte i luoghi e i posti di cui ho scritto nei miei libri, ci sono due città che mi piacciono molto. Una è Trento. Non so, la gente che ho conosciuto là mi è piaciuta tantissimo o almeno quella che ho conosciuto era un po’ taciturna però era cordiale. La distanza non troppo vicina tra le persone mi ha fatto pensare a quella giapponese. L’altra città è Matera: quando l’ho vista sono rimasta talmente colpita… è una città così particolare… la parte dei sassi… è come se fosse un luogo dove si può vedere la vita, dall’era preistorica fino ad adesso… sembra come in un film di fantascienza. È veramente bella, infatti volevo scrivere libri anche su Matera e ho raccolto tutto il materiale purtroppo però non ho ancora potuto trovare casa editrice giapponese interessata ma in qualche modo vorrei scrivere.
- Libri o musica preferita? C’è qualche autore, cantante o personaggio italiano che ti piace? Keiko: Musica preferita…. quando ero giovane.. il rock! Adesso non ho proprio una preferenza e forse ascolto un po’ meno la musica, in generale. Riguardo ai libri, leggo soprattutto per avere informazioni, per sapere, per conoscere qualcosa perciò i romanzi non li leggo; piuttosto che i romanzi leggo fumetti! Personaggio italiano…quindi autore o cantante particolarmente no… però come personaggio… mi piace molto Alberto Angela!
- Oh straordinario Alberto Angela! Concordo, piace molto anche a me. Ma ritorniamo al tuo fumetto “Mamma, questa è l’Italia”: è stato bellissimo da leggere, talmente bello che una volta finito ho sentito la mancanza tua e di Andrea. Rimane la voglia di leggere ancora e di stare in vostra compagnia. Se potessi aggiungere ora un altro episodio al fumetto e raccontare ancora della tua vita in Italia, quale aggiungeresti? Keiko: Grazie mille per la tua bellissima opinione sul mio fumetto, mi fa veramente piacere e ne sono veramente felice. Riguardo agli episodi che vorrei aggiungere… oggi come oggi saranno sulla vita attuale. Siamo stati chiusi in casa, preoccupandoci per il Giappone, per l’Italia; anche se non è una cosa allegra però tante piccole cose, carine, belle le abbiamo riscoperte immagino. Quello potrebbe essere un argomento da trattare.
- In affetti non sarebbe male una seconda edizione di “Mamma questa è l’Italia… dopo il Coronavirus!”. Comunque, prossimi progetti futuri a cui stai lavorando? Puoi anticiparci qualcosa? Keiko: In questo momento sto lavorando su un altro saggio sui fumetti giapponesi in Italia che avrei dovuto scrivere diversi anni fa. Però adesso mi sono messa a lavorare. Poi ho fatto due soggetti di fumetti non come fumettista o disegnatrice ma come sceneggiatrice. Le ho mandate a diverse case editrici ma adesso ancora sono in attesa di risposta. Speriamo!
- Keiko, è stato davvero un enorme piacere poterti intervistare e sono felice che tu abbia accettato il mio invito. Ho avuto l’onore di incontrarti durante il Lucca Comics & Games 2019 e spero un giorno di poter avere il piacere di incontrarti ancora. Ti rinnovo i miei complimenti per il tuo bellissimo fumetto, che ho avuto l’onore e il piacere di leggere e che consiglio a chiunque di farlo perché è straordinario. Ti faccio inoltre tantissimi auguri per tutti i tuoi progetti futuri, sperando di poterti avere di nuovo qui come mia ospite. Un saluto a te a nome di tutti i lettori di SakuraMagazine. Arigatou Gozaimashita! Keiko: Grazie mille a te e a voi tutti che avete visto questo video. Speriamo di potervi vedere a Lucca o a Lucca ma l’anno prossimo o in altre fiere e incontri nelle fumetterie. Arigatou Gozaimashita! Mata ne!!
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