In base al clima si può andare in Giappone tutto l’anno. La stagionalità nella cultura giapponese è però fondamentale e ogni periodo dell’anno corrisponde a diverse festività, differenti sapori, colori e fioriture. Tradizionalmente si ritiene che i momenti migliori siano l’autunno e la primavera, la cui bellezza è celebrata fin dai tempi antichi.
Per capire in che periodo partire è comunque fondamentale iniziare dal clima, molto differente a seconda della zona, e dallo scopo del viaggio: il Paese si estende infatti lungo un arco estremamente esteso, di 2400 km.
Il Giappone classico, quello delle isole principali Honshu, Kyushu e Shikoku presenta estati calde e umide e inverni freddi, secchi sulla parte orientata a sud, umidi e nevosi sulla parte orientata a nord dello Honshu. La primavera, con le spettacolari fioriture dei ciliegi, inizia da sud a marzo e attraversa il Paese come un’onda diretta verso nord. A Kyoto e Tokyo è spesso al massimo a inizio aprile, ma varia ogni anno.
Con l’estate, da giugno a inizio luglio arriva la stagione delle piogge detta tsuyu (non piove tutti i giorni, in ogni modo, ma è più frequente), mentre da fine luglio a metà ottobre il Paese può essere attraversato da tifoni: in genere portano uno o due giorni di pioggia e vento, ma a volte possono essere violenti e causare l’arresto dei trasporti. Quasi sempre vengono previsti con un certo anticipo ed è bene mantenersi informati, per esempio sul sito dell’agenzia meteorologica Japan Meteorological Agency (jma. go. Jp/en/typh).
Luglio, agosto e settembre sono caldissimi e molto umidi. A novembre inoltrato, con l’autunno, i giardini e le foreste si tingono di rosso nel periodo del foliage (Koyou). L’affollamento può essere estremo e conviene prenotare con largo anticipo. L’inverno è una buona stagione per visitare Tokyo, Kyoto e Hiroshima e i paesaggi innevati delle Alpi giapponesi: le temperature non sono rigide, il clima è secco e i cieli spesso azzurri. E’ anche il periodo migliore per apprezzare le terme e i piatti caldi stagionali.
Fatta eccezione per il periodo natalizio ci sono anche meno turisti, a fronte però di giornate più brevi. L’isola di Hokkaido, nonostante la latitudine pari a quella del nord Italia ha un clima subartico a causa dell’esposizione alle masse d’aria provenienti dalla Siberia. Le estati sono brevi e gli inverni lunghi e nevosi. La stagione escursionistica nei favolosi parchi naturali va da luglio a settembre ma anche d’inverno lo sci costituisce una valida attrattiva.
Okinawa a sud ha un clima subtropicale e tropicale, con temperature miti tutto l’anno. Qui la stagione delle piogge arriva prima, a maggio. Per il mare è indicato il periodo da aprile a ottobre, tenendo però a mente la possibilità di tifoni in particolare ad agosto e settembre (che non scoraggia il forte afflusso turistico del periodo).
In base agli eventi uno dei periodi meno indicati per viaggiare in Giappone è la prima settimana di maggio, in corrispondenza delle festività riunite nella cosiddetta Golden week: tutti vanno in vacanza e molti si spostano, i treni sono spesso strapieni così come le mete frequentate dal turismo interno.
Il Capodanno è un periodo affascinante ma è bene sapere che molti musei e mete di visita, non i siti religiosi, chiudono alcuni giorni (in genere fra 29 Dicembre e 3 gennaio). A metà agosto si celebrano le festività di o-bon, dedicate ai defunti: anche in questo caso sono possibili chiusure, in particolare di pensioni e locali a conduzione famigliare.
Fonte: estratto dal libro “Giappone” di Laura Imai Messina e pubblicato da Touring Club Italiano
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