Approfondimento nato da un confronto dell’autrice del libro Con gli occhi a mandorla. Sguardi sul giappone dei cartoon e dei fumetti, Roberta Ponticiello con Akihiro Tsuchiya, Senior Programmer di MTV Japan nel triennio dal 2000 al 2003, ora residente a Londra.
In questo piccolo approfondimento viene descritto a grandi linee il sistema televisivo giapponese e il suo rapporto con i disegni animati, per rendere conto delle differenze e somiglianze rispetto al sistema televisivo italiano[…]
Il panorama televisivo giapponese prevede un’ampia scelta di reti con diffusione locale e sette emittenti terrestri capaci di coprire quasi tutto il territorio nazionale; a queste si aggiungono circa 140 canali satellitari. Tra le reti nazionali due sono statali, NHK (Nihon Hoso Kyoukai) 1 e 2 e NTV (Nippon Television Group), TBS (Tokyo Broadcasting Service), Fuji TV, TV Asahi e TV Tokyo sono private.
Se si considera che la costruzione del palinsesto si modella sulle abitudini di consumo degli spettatori, che a loro volta, dipendono dallo stile di vita imposto dalla società, risulterà chiara la presenza della maggior parte delle novità televisive nei mesi primaverili, quelli in cui in Giappone ha inizio l’anno scolastico e lavorativo. Seguono poi per importanza l’autunno e in generale i periodi estivi (Natale e Capodanno, la Golden Week all’inizio di maggio e la fine delle vacanze estive, nelle ultime settimane di luglio).
Il Prime Time, sui canali terrestri, va dalle 19 alle 23; il cuore di questa fascia, dalle 20 alle 22, viene definito Golden Time. Sulle emittenti satellitari tutto slitta di qualche ora, per cui il prime time corrisponde alle 21-24 e il Golden Time alle 22-23. Passando alla programmazione per ragazzi innanzitutto bisogna sottolineare che tradizionalmente in Giappone è previsto un appuntamento settimanale con ciascuna serie, piuttosto che la “striscia” quotidiana cui siamo abituati in Italia.
Tra i canali terrestri prima indicati i più seguiti dai bambini sono TV Tokyo e Fuji TV, oltre alle Tv di stato, mentre tra i satellitari Animax, Cartoon Network, Disney Channel, Kids Station e Nickelodeon, che trasmettono animazione (e in generale spettacoli per bambini) 24 ore su 24. I programmi rivolti agli spettatori più piccoli occupano, sui canali terrestri, prevalentemente la fascia mattutina, che durante la settimana va dalle 7 alle 9 e nel week-end dalle 9 alle 11.
Sulla TV di stato le produzioni in onda non si differenziano molto da Sesame Street o i Teletubbies, i canali commerciali prevedono invece serie animate come i Pokemon. Il primo pomeriggio è dedicato ai bambini in età prescolare, dato che quelli più grandi rincasano da scuola, o comunque dalle varie attività collaterali, solo verso sera. A partire dalle 18 inizia così il cosidetto Prime Time dei ragazzi, fascia oraria che non supera quasi mai le 20 durante la quale vanno in onda le serie più commerciali rivolte anche agli adolescenti, tratte dai manga di successo.
Gli anime più sofisticati e/o cruenti, destinati a un pubblico dai sedici anni in su, non occupano il Prime Time ma vengono trasmessi a notte fonda, verso le 2, spingendo la maggior parte dei ragazzi interessati a registrarli piuttosto che a guardarli all’ora di messa in onda. Possono invece essere considerate serie evergreen in Giappone cartoon come Doraemon e soprattutto Sazae-san, inedito in Italia.
Trasmessi da oltre vent’anni da Fuji TV, solitamente durante il tardo pomeriggio delle domeniche estive, ottengono costantemente altissimi risultati d’ascolto, un pò come avviene in Italia con Heidi, Lady Oscar e Lupin III. E’ interessante notare che proprio questi anime, fatta eccezione solo per i film di Lupin III, in Giappone invece non hanno alcuna attrattiva sui bambini e incontrano poco anche il favore degli spettatori più grandi; non a caso da anni non sono più presenti nei palinsesti locali. Una serie che invece sembra riuscire a eguagliare in Giappone, ma in realtà anche in Italia, i risultati dei grandi classici, è Detective Conan (Meintantei Konan).
Afferma infine Tsuchiya: “In ogni modo, ma è solo una mia teoria, penso che molti bambini in Giappone preferiscano leggere i manga, piuttosto che vederne la versione animata in TV, perché gran parte del loro tempo libero lo trascorrono a scuola nelle pause tra le varie lezioni. I manga non solo possono essere facilmente scambiati tra amici ma possono essere letti ovunque e in qualunque momento. Lo stesso discorso vale anche per i giovani adulti, di età compresa tra i diciotto e i venticinque anni, che leggono sicuramente molti manga, forse anche più dei bambini”.
Articolo tratto dal libro Con gli occhi a mandorla. Sguardi sul Giappone dei cartoon e dei fumetti di Roberta Ponticiello e Susanna Scrivo
Per chi volesse saperne di più sulla cultura giapponese, usi e costumi di questo luogo così affascinante e dalle mille sfaccettature vi consiglio:
- Kojiki. Un racconto di antichi eventi
- La Mente Giapponese
- Culture del Giappone contemporaneo. Manga, anime, videogiochi, arti visive, cinema, letteratura, teatro, architettura
- Kawaii Art di Valentina Testa
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