
La creatività dell’Ikebana risiede nella disposizione dei fiori: come si può vedere dalle numerose composizioni, non sempre i fiori sembrano essere disposi in modo perfetto, con rami più alti o più corti di alti secondo un’asimmetria che in realtà è anche voluta e che mette in equilibrio le varie forze della natura secondo un principio di dinamicità.
Lo stile più comune è il Rikka, ossia fiori in piedi, e prevede una sistemazione verticale di sette elementi, di cui tre principali e quattro secondari. Altro stile molto noto è il Chabana, letteralmente fiori del tè, perché è la composizione esibita durante la Cerimonia del Tè: la disposizione prevede da uno a due fiori oppure rami contenuti in un piccolo vaso. Quest’ultimo viene definito anche Nageire (buttati dentro) ed è uno stile semplice e molto meno rigido rispetto allo stile Rikka.
Altro genere di Ikebana è il Seika o Shoka, che significa vita dei fiori. Questo stile prevede solo tre rami: uno, il più alto, viene chiamato Ten e indica il Paradiso, il secondo, il più basso, viene chiamato Chi e indica metaforicamente la Terra, mentre il terzo, dalla misura intermedia, viene chiamato Jin perché indica l’Uomo, posto in mezzo, tra Cielo e Terra. Infine, tra i vari stili troviamo anche il Jiyuka, lo stile libero.
Esistono tre importanti scuole di pratica dell’Ikebana: Ikenobo, Ohara e Sogetsu. Ciascuna di queste scuole ha influenzato tutte le altre scuole presenti in Giappone. Oggi l’Ikebana viene associata alle diverse manifestazioni dell’anno, alle stagioni e al cambiare del tempo: le piante usate sono diverse a seconda del luogo, del momento e del periodo dell’anno, perciò ogni pianta deve essere accuratamente scelta secondo il suo significato: il pino, per esempio, simboleggia l’eternità, l’iris la fertilità, il bambù viene usato in occasione del Tanabata o Festa delle Stelle, mentre i fiori di pesco per l’Hina Matsuri o Festa delle Bambole. Ciò che è fondamentale è la freschezza dei fiori utilizzati e anche gli strumenti: si possono usare vasetti bassi, poco profondi, rotondi o di varie forme per le piante piccole e basse oppure vasi più alti per fiori dal gambo lungo. Le piante vengono poi fissate con il kazen, la tipica spugnetta usata dai fiorai per tenere ben ferme le piante; questa può essere ricoperta con delle foglie o dei fiori.
L’Ikebana è una particolare arte in cui bellezza della natura e abilità dell’uomo danno vita a splendide decorazioni. I materiali usati non sono soltanto fiori ma possono anche essere rami, foglie, frutti sistemati in contenitori di vetro o plastica in maniera tale da dare spazio a creative rappresentazioni. Non va dimenticato che dietro la sua apparenza colorata e creativa, l’Ikebana nasconde un aspetto spirituale che trova la sua base nella calma e nella quiete dell’animo. La pazienza con cui ci si prende cura dei fiori e si dispongono creativamente deve anche aiutare ad apprezzare la bellezza della natura e le meraviglie che sa regalarci.
L’asimmetria e l’apparente imperfezione ci insegnano come pure nella vita le cose, le situazioni o le persone non sempre sono perfetti, ma è importante imparare ad accettare le differenze, le diversità e a vedere il bello anche dove non c’è o sembra non esserci. l’Ikebana ci insegna ad apprezzare ogni singolo particolare, ci esorta a diventare più tolleranti nella vita di tutti i giorni e ad apprezzare anche quelle cose non riusciamo ad apprezzare o vediamo sotto la luce sbagliata. Una cosa imperfetta o una persona con dei difetti può essere bella, assai di più di chi invece la bellezza la ostenta soltanto.
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