Lo Yukata 浴衣 è un indumento estivo tradizionale giapponese che viene indossato durante eventi estivi come gli spettacoli pirotecnici, Hanabi, Tanabata o Obon. Lo yukata è il tipo di kimono informale e viene indossato anche nei ryokan, locande tradizionali giapponesi che offrono questo tipo di kimono ai visitatori che vanno lì ad alloggiare.
L’antenato dello yukata risale al periodo Heian (794-1185). A quel tempo, i nobili di corte indossavano una veste di lino chiamata yukatabira per coprirsi dopo aver fatto il bagno. Il termine deriva dalla combinazione di yu (bagno) e katabira (indumento sottile). Non era quindi un capo d’abbigliamento esterno, ma una sorta di “vestaglia” usata per assorbire l’umidità e rinfrescarsi.
La vera popolarità dello yukata esplose nel periodo Edo (1603-1868). Con la diffusione dei sento (bagni pubblici), lo yukata divenne un capo di abbigliamento comune e accessibile a tutti, non più solo alla nobiltà. Le persone lo indossavano per recarsi nei bagni rendendolo di fatto indumento per il tempo libero. In questo periodo, i tessuti e i disegni si semplificarono, rendendolo più pratico e adatto all’uso quotidiano.
Nel periodo Meiji (1868-1912) e nel XX secolo, lo yukata subì una trasformazione: sebbene mantenne la sua funzione di veste “da riposo”, utilizzando in particolare nelle locande tradizionali (ryokan), iniziò a essere visto come un abito da indossare anche fuori casa durante l’estate, nelle giornate più calde, uso che ha conservato sino ai tempi odierni.
Lo yukata, infatti, è una vera e propria icona dell’estate giapponese: viene indossato non solo nelle località turistiche, ma soprattutto durante i matsuri (festival) e gli hanabi (spettacoli pirotecnici). I modelli oggi si sono adattati ai tempi odierni: se ne trovano, infatti, di tantissimi modelli e fantasie, anche se i disegni (per lo più fiori e motivi geometrici) rimangono sempre la scelta più popolare.
Stile di Yukata
Lo yukata non è un capo d’abbigliamento “unico per tutti”, ma si adatta a chi lo indossa, distinguendosi per genere, età e persino stato civile:
Yukata da donna: è la versione più conosciuta e versatile.
- Colori e fantasie: le ragazze e le donne giovani preferiscono colori vivaci (come rosa, rosso, arancione) e motivi allegri e giocosi, spesso ispirati alla natura, come i fiori (ciliegi, crisantemi), gli animali (libellule, pesci rossi) e elementi estivi (fuochi d’artificio). Le donne più mature tendono a optare per colori più sobri (blu scuro, bordeaux) e fantasie più eleganti e minimali.
- Taglio: lo yukata da donna è progettato per essere più lungo dell’altezza di chi lo indossa. L’eccesso di tessuto viene ripiegato in vita per creare un’apposita piega chiamata ohashori, che permette di regolare la lunghezza e crea una silhouette più femminile.
- Maniche: Le maniche sono più larghe e arrotondate rispetto a quelle maschili.
- Obi (cintura): L’obi femminile è un elemento fondamentale. Le donne utilizzano un obi largo, che può essere annodato in modi molto creativi e decorativi (ad esempio, a forma di fiocco o farfalla), aggiungendo un tocco di personalità al proprio yukata.
Yukata da uomo: gli yukata maschili sono caratterizzati da semplicità ed eleganza.
- Colori e fantasie: La palette di colori è molto più sobria. Predominano il blu scuro, il nero, il grigio, il marrone e i verdi scuri. I motivi sono minimalisti e geometrici, come le righe verticali, che danno un’illusione di maggiore altezza. È raro trovare motivi floreali o troppo appariscenti per gli yukata maschili.
- Taglio: il taglio è più semplice e funzionale. Gli yukata da uomo sono fatti su misura per la lunghezza di chi li indossa, quindi non è prevista la piega ohashori.
- Maniche: le maniche sono più corte e squadrate.
- Obi (cintura): gli uomini usano un obi più stretto e robusto, chiamato kaku-obi, che viene legato in un nodo più semplice e discreto, posizionato sui fianchi piuttosto che in vita.
Yukata per bambini: gli yukata per bambini sono una versione in miniatura di quelli da adulto, ma con una particolare attenzione al comfort e alla praticità.
- Colori e fantasie: sono molto vivaci e allegri, con disegni di cartoni animati, animali, o motivi tradizionali in versione infantile, come i pesci rossi o i fiori di ciliegio.
- Taglio: vengono tagliati per adattarsi alla crescita, spesso con cuciture che possono essere allentate man mano che il bambino cresce.
- Obi (cintura): per i bambini si usa una cintura più morbida e meno rigida, chiamata heko-obi, facile da annodare.
Indossare uno Yukata
Per chi non ha familiarità, indossare uno yukata può sembrare complicato, ma seguendo alcuni passaggi fondamentali può diventare molto più semplice. Il segreto sta nel sovrapporre i lati correttamente e nell’annodare bene la cintura. Ecco come fare:
- Infilare lo yukata
Inizia indossando lo yukata come una normale vestaglia. Non preoccuparti se ti sembra troppo lungo: la lunghezza in eccesso si sistema nei passaggi successivi.
- Regolare la lunghezza (per le donne)
Questo passaggio è fondamentale per lo yukata femminile: bisogna sollevare il tessuto in vita fino a quando l’orlo inferiore arriva all’altezza delle caviglie. In seguito si crea una piega orizzontale, chiamata ohashori, ripiegando il tessuto in eccesso e fissandolo con una cintura sottile o una cordicella (koshihimo) intorno alla vita. L’ohashori dovrebbe apparire come una piega pulita e uniforme.
- Sovrapporre i lati
Questa è la regola d’oro: il lato sinistro deve sempre essere sovrapposto sul lato destro. Mai il contrario, perché lo si riserva solo per i defunti durante i riti funebri. Quindi: si tiene fermo lo yukata all’altezza del collo, si avvolge il lato destro intorno al corpo, facendolo aderire bene e, infine, si avvolge il lato sinistro sopra il destro. Non bisogna dimenticare di controllare che l’apertura a “v” sul collo sia pulita e che il lato sinistro sia ben visibile sopra il destro.
- Annodare l’Obi (cintura)
L’obi non è solo un accessorio decorativo, ma è ciò che tiene fermo lo yukata. Per gli uomini si usa un obi più stretto (kaku-obi), avvolto intorno ai fianchi un paio di volte e annodato con un nodo semplice e piatto sul retro o sul fianco. Per le donne si usa invece un obi più largo: si avvolge intorno alla vita un paio di volte e poi si annoda sul retro in un nodo più elaborato e decorativo. Per chi è alle prime armi, esistono anche obi già annodati, molto più facili da usare.
- Ultimi ritocchi
Una volta annodato l’obi, bisogna controllare che la parte posteriore dello yukata sia liscia e che le cuciture centrali sulla schiena siano allineate. A questo punto non rimane che indossare i sandali di legno (geta) e una borsa tradizionale (kinchaku).
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