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Oosouji: Il rito millenario per pulire la casa e liberare l’anima

28 Dicembre 2025 By SakuraMagazine

Dopo il festoso Natale, trascorso tra leccornie e prelibatezze di ogni genere, ci si perde a prepararsi e a organizzare scintillanti cenoni tra luci e musica per celebrare il Capodanno. In Giappone, invece, ci si avvia al nuovo anno silenziosamente e nel rigore di un antico rituale: quelle che all’apparenza potrebbero sembrare semplici faccende domestiche accumulate durante l’anno e banalmente svolte alla fine, in realtà sono un vero e proprio rito per l’anima.

Si tratta dell’Oosouji, un rituale millenario che insegna come, per far entrare il futuro, la fortuna e l’abbondanza nella propria vita, sia necessario fare spazio, eliminando simbolicamente, e anche fisicamente, ogni impurità che appartiene al passato o che è semplicemente inutile. Pertanto, secondo l’Oosouji, prima che scocchi la mezzanotte del nuovo anno, ogni angolo della casa, dell’ufficio, del tempio o del proprio cuore e della propria mente deve splendere. 

Che cos’è l’Osouji: Significato ed Etimologia

Il termine Osouji (大掃除) è composto da due parti:

  • Ō (大): Che significa “Grande”.
  • Souji (掃除): Che significa “Pulizia”.

Letteralmente, dunque, parliamo della “Grande Pulizia”; tuttavia, la traduzione non rende giustizia alla profondità del concetto. In Giappone, la pulizia non è un’attività solamente igienica, ma un atto di vero e proprio Kiyome (清め – purificazione). Pulire l’ambiente circostante è considerato un modo per purificare il proprio cuore e la propria mente. Partecipare all’Osouji significa chiudere i conti con l’anno trascorso, eliminando lo “sporco” fisico e spirituale accumulato nei dodici mesi precedenti.

L’usanza trova le sue radici nel periodo Heian (794-1185) dove era anticamente conosciuta come Susuharai (煤払い), ovvero “la pulizia della fuliggine”. Originariamente, il rito si svolgeva il 13 dicembre e non si trattava di un impegno casalingo, ma di una cerimonia religiosa per preparare la dimora all’arrivo del Toshigami (歳神), la divinità del nuovo anno che si pregava per chiedere benedizione, salute e buoni raccolti. Si credeva che un ambiente sporco o disordinato avrebbe offeso la divinità, impedendole di entrare e di benedire la famiglia; perciò, ogni anno si procedeva a rendere la casa degna di accogliere il divino. Con il tempo, questa pratica finì per spostarsi agli ultimi giorni di dicembre, diventando una consuetudine collettiva che ancora oggi coinvolge tutti i giapponesi.

In cosa consiste la pratica Osouji

L’Osouji non è una pulizia superficiale, ma un processo metodico che segue regole precise:

  1. Dall’alto verso il basso: la pulizia inizia dall’alto e si prosegue poi verso il basso. Quindi si comincia dai soffitti e dalle lampade in modo tale da far cadere la polvere, spazzata poi via alla fine una volta puliti anche i pavimenti.
  2. Dall’interno verso l’esterno: si parte dalle stanze più remote per convergere verso l’ingresso (Genkan), da dove simbolicamente si spinge fuori l’energia negativa.
  3. Buttare via il superfluo e risolvere faccende in sospeso: prima ancora di lavare, si fa un’attenta selezione degli oggetti che si desidera tenere e si eliminano quelli rotti o inutilizzati. In Giappone, questo include spesso anche il pagamento dei debiti o la risoluzione di questioni in sospeso, per non portare “pesi” nell’anno nuovo.
  4. I luoghi sacri della casa: particolare attenzione viene data alla cucina e al bagno, ma soprattutto all’ingresso, che deve essere impeccabile per accogliere gli ospiti, a maggior ragione se questi sono illustri divinità!
  5. Un impegno collettivo: l’Osouji non riguarda solo le mura domestiche. Scuole e uffici dedicano intere giornate a questa attività, dove studenti e impiegati di ogni grado puliscono insieme il luogo in cui trascorrono le proprie ore di studio o di lavoro, rafforzando il senso di comunità e umiltà e  propiziando maggiori successi e futuri risultati positivi.

Pulire fuori per fare ordine dentro

Nell’ottica giapponese, lo spazio in cui viviamo è lo specchio della nostra mente. Praticare l’Osouji non significa solo strofinare superfici e spazzare via la polvere, ma creare un legame profondo tra l’ordine esterno e la serenità interiore, che nella tradizione di questo rituale si manifesta attraverso tre importanti consapevolezze:

  1. Il potere del “Lasciar Andare”

L’accumulo di oggetti è spesso legato all’attaccamento verso il passato o all’ansia per il futuro. Decidere cosa gettare via durante l’Osouji obbliga a un confronto diretto con le proprie emozioni. Rivedere ciò che abbiamo e liberarsi del superfluo è una vera e propria catarsi: eliminando l’oggetto fisico, ci si libera simbolicamente del peso emotivo, di un ricordo doloroso o di un’abitudine stagnante che l’oggetto rappresenta.

  1. Mindfulness e Presenza mentale

A differenza delle pulizie frettolose che facciamo durante l’anno, l’Osouji richiede cura e attenzione ai dettagli. Ciò lo rende una forma di meditazione attiva: concentrarsi sul movimento della mano che pulisce o sul profumo dell’acqua pulita, rimanendo consapevoli di ogni nostro gesto, aiuta a riportare la mente nel “qui e ora”, riducendo lo stress quotidiano e il senso di agitazione, portandoci invece calma e benessere.

  1. Senso di controllo e Nuovo inizio

Iniziare l’anno con una casa in ordine e pulita, aiuta a cominciare con il piede giusto il nuovo anno e dà la giusta carica, oltre che una buona dose di autostima: vedere il risultato tangibile del proprio impegno non solo migliora il proprio umore, ma dà anche un senso di maggiore controllo sulla propria vita. L’Oosouji chiude un ciclo ed è un segnale chiaro per la nostra mente: “Il passato è pulito, ora siamo pronti per una nuova pagina della nostra vita”.

Infatti, in Giappone, si dice che “se pulisci il tuo spazio, pulisci il tuo destino”: questa convinzione rafforza l’idea che l’ambiente non sia un’entità separata da noi, ma una parte integrante del nostro equilibrio emotivo e mentale. Più sarà in ordine il luogo in cui viviamo e più in ordine sarà la nostra vita.

Cinque passi pratici per applicare il rituale Ousoji nella nostra casa

Non è necessario vivere in un tempio in Giappone per beneficiare del rituale Osouji. Se lo vogliamo possiamo portare questa filosofia anche nella nostra casa con pochissimi, semplici passaggi, per un “nuovo inizio” davvero consapevole:

  1. Scegli una data (e rispettala)

In Giappone l’Osouji si concentra spesso negli ultimi giorni di dicembre, prima di Capodanno naturalmente. Scegli una o due giornate specifiche e dedicati al riordino della tua casa o del tuo studio. Dedica del tempo al “tuo tempio” e rendilo un luogo accogliente e piacevole in cui abitare. Non pensare a questo come a una fatica, ma come a un rituale per preparare la tua casa o il tuo ufficio ad accogliere nuova abbondanza e nuove benedizioni.

  1. Inizia con il “Ringraziamento”

Prima di buttare via un oggetto o iniziare a pulire una stanza, prenditi un momento per ringraziare la tua casa, per averti protetto e accolto durante tutto l’anno trascorso, e qualsiasi oggetto decidi di dar via. Questo approccio cambia radicalmente la tua disposizione d’animo: ricorda che non stai combattendo contro lo sporco, ma stai curando il tuo spazio.

  1. La regola del “Sopra-Sotto” e “Dentro-Fuori”

Esattamente come vuole il rituale, applica il metodo tradizionale per evitare frustrazioni: segui i movimenti dall’alto verso il basso e poi dall’interno verso l’esterno. Spolvera i mobili alti e i lampadari prima di passare ai pavimenti e poi immagina di spingere verso la porta d’ingresso non solo la polvere ma anche tutte le tensioni, i momenti di stress e le energie negative dell’anno passato.

  1. Purifica l’aria e l’atmosfera

Una volta terminate le pulizie fisiche, apri le finestre per il ricambio d’aria e per purificare l’ambiente. Puoi anche accendere un incenso o una candela naturale dalla piacevole fragranza per ricreare una piacevole atmosfera e segnare il passaggio dal “vecchio” al “nuovo”.

  1. Non dimenticare il “Genkan” (l’ingresso)

Anche se non hai un ingresso tradizionale giapponese, dedica estrema cura alla tua porta d’entrata. Pulisci lo zerbino, lucida la maniglia e togli le scarpe sparse e rimettile in ordine. È da qui che entra l’energia del nuovo anno, perciò assicurati che non trovi ostacoli nell’entrare, ma un ambiente pulito e accogliente.

Un regalo per sé stessi

L’Osouji non riguarda la perfezione, ma l’intenzione. Pulire la propria casa con questo spirito significa fare un regalo ai sé stessi del futuro: iniziare il nuovo anno in un ambiente che ispira chiarezza, pace e possibilità, significa vivere con cuore più leggero.

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Filed Under: Riti & Cerimonie, Tradizioni Tagged With: Benessere abitativo, capodanno giapponese, Crescita personale, cultura giapponese, Decluttering, giappone, Mindfulness, Minimalismo, Nuovi inizi, Organizzazione casa, Osouji, Pulizie di fine anno, Purificazione, Tradizioni Giapponesi




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