Teru Teru Bouzu (てるてる坊主) è una piccola tradizionale bambolina, fatta a mano, realizzata con carta bianca, o in tessuto, che anticamente gli antichi giapponesi usavano attaccare fuori dalla finestra. Questa bambolina rappresenta una specie di amuleto che si crede abbia come potere magico quello di garantire il buon tempo e di mandar via la pioggia.
Il verbo Teru in giapponese descrive la luce e il brillare del sole mentre Bouzu è riferito al nome del monaco che diede vita a questa usanza.
La storia di Teru Teru Bouzu risale ad un antica leggenda che racconta di un monaco che aveva promesso agli agricoltori di far cessare la pioggia e riportare il bel tempo visto che stavano rischiando di rovinare il raccolto. Purtroppo come è facile immaginare non riuscì nel suo intento, perciò, visto che non aveva mantenuto la sua promessa, venne giustiziato e decapitato.
Nonostante molti raccontino questa versione della storia, si crede tuttavia che le origini del Teru Teru Bouzu siano ancora più antiche: è più probabile che il termine Bouzu non si riferisca a un monaco buddista reale, ma in genere a un monaco calvo (come poi è rappresentato dalla bambola) e il Teru Teru scherzosamente sia riferito alla luce del sole quando questa si riflette sulla sua testa calva.
In realtà esiste un’altra spiegazione più fantasiosa: si pensa, infatti, che questa bambolina abbia il potere di impaurire Amefushi, lo spirito della pioggia, nemico dei bambini dato che quando c’è lui non si può giocare fuori all’aperto. Amefushi non è uno spirito malvagio, ma proprio perché non fa giocare i bambini, tutti lo allontanano e lui allora con la pioggia fa i dispetti. Per questo motivo si prepara un Teru Teru Bouzu, così da poterlo spaventare e mandarlo via, facendo così ritornare il sole.
Si tratta di una spiegazione piuttosto originale; tuttavia la più popolare e conosciuta rimane quella legata alla leggenda del monaco, diventata talmente nota che per divertimento i bambini sono soliti canticchiare canzoncine a lui dedicate mentre realizzavano o appendevano le loro bamboline di carta. Come la seguente:
Teru-teru-bouzu, teru bouzu
Ashita tenki ni shite o-kure
Itsuka no yume no sora no yo ni
Haretara kin no suzu ageyo
—
Teru-teru-bouzu, teru bouzu
Ashita tenki ni shite o-kure
Watashi no negai wo kiita nara
Amai o-sake wo tanto nomimashou
—
Teru-teru-bouzu, teru bouzu
Ashita tenki ni shite o-kure
Sore de mo kumotte naitetara
Sonata no kubi wo chon to kiru zo
Ancora oggi è molto comune sentir canticchiare questa canzoncina, non solo tra i bambini ma anche tra le ragazze il giorno prima di un festival o un pic nic per scongiurare l’arrivo della pioggia. Per molti realizzare la bambolina e appenderla alla finestra rappresenta un rito propiziatorio e il cantare la canzoncina una vera e propria preghiera.
Come realizzare un Teru Teru Bouzu
Realizzare una bambolina di Teru Teru Bouzu richiede pochi e semplici passi:
Si appallottola un po’ di giornale per formare una pallina (che rappresenta la testa del monaco della leggenda), si mette al centro di un fazzoletto e si lega con uno spago. Infine si disegnano gli occhi e la bocca.
Ecco fatto! ;)
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