Miyamoto Musashi (1582-1645) è il più famoso samurai della storia; le sue opere sono lette oggi da milioni di persone in Giappone e nel mondo, soprattutto Il libro dei cinque anelli, dove Musashi offre spunti di riflessione unici, validi non solo per chi pratica le arti marziali, ma anche per chi desidera applicare i principi zen della consapevolezza e della “non mente” nella vita di tutti i giorni. Il testo Gorin no sho o Libro dei cinque anelli si presenta suddiviso in “cinque rotoli”, ciascuno abbinato agli elementi naturali: Terra, Acqua, Fuoco, Vento e Vuoto (o Etere).
Il Rotolo della Terra (Chi no Maki) è un’introduzione generale all’intero testo e alla filosofia di Musashi. Quest’ultimo documenta la prima metà della sua vita e illustra le tattiche militari e i principi che stanno alla base della sua scuola. Introduce il concetto di heihou (strategia o arte della guerra), ricordando come la via del guerriero debba essere applicata a tutti gli aspetti della vita, e non soltanto durante il combattimento. Offre anche precetti sulla postura corretta, sull’importanza della costanza nell’allenamento e sulla necessità di avere sempre una mente aperta e flessibile.
Nel Rotolo dell’Acqua (Mizu no Maki), Musashi illustra i vari aspetti di un combattimento individuale, spiegando tutto quanto riguarda la fisica e la disposizione mentale, l’uso dello sguardo, della spada e dei vari movimenti del corpo. Il riferimento all’acqua è fondamentale: l’acqua, per sua natura, si adatta a qualsiasi forma e scorre senza alcun impedimento. Musashi usa questa metafora per descrivere il modo in cui un guerriero deve affrontare ogni situazione, adattandosi proprio come l’acqua, cercando, come essa, di fluire attraverso e oltre le difficoltà.
Nel Rotolo del Fuoco (Hi no Maki), Musashi illustra il luogo favorevole dove poter intraprendere un duello, il modo in cui avere controllo della propria forza e di quella del nemico e tutte le tattiche utili da adottare in uno scontro. Il rotolo tratta delle strategie di combattimento e della sua psicologia. Il fuoco è un elemento distruttivo e di grande forza, e Musashi lo usa per illustrare come si dovrebbe affrontare un nemico con determinazione e intensità. Grazie alla sua grande esperienza, l’autore spiega come imparare a “guardare” sia esteriormente che interiormente, per saper “disturbare” lo spirito dell’avversario e rimanere padroni della situazione.
Nel Rotolo del Vento (Kaze no Maki), Musashi parla dei principi in vigore nelle altre scuole di spada illustrandone i punti deboli e ribadendo l’importanza di saper coltivare l’astuzia e l’intelligenza, entrambe efficaci e fondamentali in battaglia, soprattutto contro avversari che, al contrario, si affidano solamente alla forza. In questo rotolo Musashi si concentra sull’analisi e sulla comprensione delle strategie altrui e usa il vento per farlo. Quest’ultimo è invisibile, ma influente, e Musashi lo utilizza come esempio per dimostrare l’importanza di conoscere non solamente la propria forza e le proprie capacità ma anche i punti deboli del proprio avversario. Critica le tecniche e le filosofie di altre scuole del suo tempo, evidenziandone difetti e limitazioni e insegna l’importanza di non essere legati a una singola scuola di pensiero o a una tecnica, ma di sapersi adattare di volta in volta a ogni situazione.
Infine, nel Rotolo del Vuoto o Etere (Ku no Maki) rivela il livello supremo di tutte le arti: il concetto di “vuoto” o “nulla”. Per Musashi l’Etere è lo stato mentale che un guerriero deve aspirare a raggiungere per ottenere la propria “liberazione”. Si tratta di uno stato di illuminazione e consapevolezza delle cose tale da consentire al guerriero di superare ogni ostacolo, di liberare il proprio animo dagli affanni e raggiungere la piena libertà in ogni sentiero della propria vita. Non è inteso come assenza o mancanza, ma come uno stato di consapevolezza pura, priva di distrazioni o legami. È la capacità di agire spontaneamente, istintivamente, senza pensieri coscienti o esitazioni, con mente libera e aperta. Il Rotolo del Vuoto è il culmine di tutti i precedenti insegnamenti, il punto in cui la tecnica diventa arte e l’individuo riesce a fondersi con l’azione. È a questo punto che il guerriero raggiunge la comprensione profonda della Via e della vita stessa.
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