La Toyota ha sviluppato un nuovo robot, chiamato Robot Partner. Il robot è stato creato appositamente per assistere, nella vita quotidiana, tutti i disabili. Questa nuova creazione della Toyota ha una forma compatta e un corpo cilindrico in modo che possa aggirarsi per casa, anche in ambienti piccoli. E’ dotato di braccia pieghevoli che consentono al robot di eseguire operazioni come quella di raccogliere degli oggetti o aprire le tende di una finestra.
Viene controllato facilmente, utilizzando la semplice interfaccia touchscreen di un normalissimo smartphone o tramite un dispositivo per il riconoscimento vocale. Inoltre può anche essere controllato a distanza.
Per i robot poter operare in un comune spazio di vita quotidiana come la propria casa, il fattore più importante è la loro dimensione. Sviluppando quindi questa caratteristica, abbiamo pensato di realizzarlo in modo da renderlo il più compatto possibile.
L’immagine della telecamera del robot viene visualizzata sul tablet dell’utente. Abbiamo raggiunto un livello in cui, se c’è un oggetto caduto a terra, all’utente basta semplicemente un tocco e il robot automaticamente prende l’oggetto. Per quanto riguarda il recupero degli oggetti, è difficile per un robot prendere un oggetto o trovarlo in quotidiani ambienti come la propria abitazione. Quindi, per ora, siamo riusciti a creare un sistema che permette all’utente di inserire tutte le cose preferite in una scatola specifica, registrare quella scatola nel sistema in modo che il robot saprà subito dove trovare un determinato oggetto.
L’altezza del robot può variare dagli 83 cm sino a 1,3 metri in modo che possa raggiungere oggetti anche posizionati in alto. Inoltre quando il robot prende qualcosa, può usare un meccanismo di aspirazione che gli permette di prendere o tenere oggetti sottili come i fogli di carta.
Per quanto riguarda le capacità, abbiamo provato ad intervistare, in collaborazione con la Japan Service Dog Association, alcune persone disabili, per cercare di capire quali sono le capacità che i disabili vorrebbero che il robot avesse. I risultati di quest’indagine hanno dimostrato che c’è una forte necessità, da parte dei disabili, di robot che siano in grado di raccogliere oggetti caduti a terra, di cercare oggetti per casa e di comunicare a distanza in modo che siano in grado di segnalare anche situazioni di emergenza ad esempio. Quindi la prima cosa che abbiamo fatto per lo sviluppo è stato proprio quello di dare al robot queste capacità.
Abbiamo fatto anche delle prove con la Yokohama Rehabilitation Center e abbiamo già riscontrato dei problemi a cui bisogna trovare una soluzione. Quindi, la prima cosa da fare è quella di continuare nel lavoro per migliorare ulteriormente le capacità del robot e di come fare per gestirle. Per esempio, la gente vorrebbe che il robot fosse anche in grado di accendere un interruttore o aprire le porte. Cercheremo di fare anche delle prove su questo genere di qualità nei nostri prossimi test.
Traduzione articolo a cura di Sakura per SakuraMagazine
Bibliografia e Fonti
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