Tosa Tengu è un tipo di carta washi (comunemente conosciuta in giapponese con il nome Tosa Tengujo-shi) che viene soprannominata “ali di efemera”. Realizzata con Kozo di alta qualità, è infatti un tipo di carta fatta a mano che si distingue per trasparenza e flessibilità.
Il luogo di origine di questo tipo di carta non è stato Tosa (antico nome della Prefettura Kochi) ma la Prefettura di Gifu, che si dice sia stato anche il luogo in cui è nata la carta in Giappone. Nel Periodo Muromachi questa varietà di carta si realizzava già e nel Periodo Edo veniva addirittura usata per realizzare gli schizzi per le stampe su blocchi di legno o per creare carta da lucido, ma anche per montature.
Percependo l’utilità di questo tipo di carta così sottile, Yoshii Genta ne ordinò un quantitativo dalla Prefettura di Gifu e ne iniziò la ricerca e lo sviluppo per ottenere una “qualità migliore e più grande”. Nel 1880 la realizzazione, ancora sperimentale, del Tengu in dimensioni più ampie fu un vero successo; l’anno seguente venne infatti realizzato un Tengu con 0,03 millimetri di spessore, poi inserito nell’esposizione nazionale. Nonostante sia riconosciuta come tipo di carta molto sottile, sostiene bene l’inchiostro e risulta essere abbastanza resistente tanto da essere considerata perfetta per la macchina da scrivere.
E fu proprio per la macchina da scrivere che la Tosa Tengu venne inizialmente impiegata, ma non solo. Venne utilizzata per realizzare tovaglioli, carta da imballaggio per pietre preziose, per filtri per caffè e come tovaglioli adatti alla pulizia delle lenti. La maggior parte è stata poi esportata diventando la “carta sottile” meglio conosciuta al mondo con il definitivo nome di “Tosa Stencil Paper”.
Tuttavia, dopo la Seconda Guerra Mondiale, a causa della diminuzione dell’uso della macchina da scrivere per cui la Tengu era inizialmente nata, si ebbe un improvviso calo del numero di artigiani. E mentre la produzione calava costantemente, ogni richiesta di questo tipo di carta, che prima veniva soddisfatta da artigiani che la realizzavano a mano, venne successivamente accontentata da produzioni della stessa con macchinari appositi. La carta prodotta tradizionalmente era, ed è ancora oggi, sostenuta da una domanda limitata che però ne mantiene la sua, pur piccola, esistenza.
Di recente si è potuto appurare che molti documenti storici e dipinti giapponesi abbiano dimostrato un livello di conservazione decisamente più elevato rispetto ad opere di altri Paesi. Si è inoltre dimostrato quanto la Tosa Tengu sia una buona carta per il restauro di beni culturali; di conseguenza, si è iniziato ad usare questo tipo di carta come ottimo supporto per la restaurazione d importanti opere come gli affreschi e dipinti di Michelangelo in Vaticano o altre opere conservate al Louvre di Parigi.
Oggi la produzione di questa carta è stabile, in gran parte grazie alle nuove tecnologie di produzione. “La carta più sottile e forte del mondo”, sviluppata con le grandi abilità e il senso estetico del popolo giapponese, ha ricevuto molti consensi negli ultimi cento anni e ora sta finalmente ritornando in auge.
Fonte dell’articolo: Hidaka Washi
Traduzione a cura di Sakura Magazine
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