Daijousai: Il Rito del Grande Assaggio
Il Matsuri supremo della religione shintou è il Daijousai (“Rito del Grande Assaggio”), che ha luogo una volta sola per ogni regno del tennou, al suo inizio. In questa grandiosa liturgia, che dura praticamente un anno e talvolta più, ritroviamo tutti gli aspetti dello shintou, da quello dei tennou (Koushitsu shinyou, “shintou di Corte”) a quello dei grandi sacrari (Jinja shintou), infine a quello popolare (Minkan shintou).
Il più recente daijousai ha avuto luogo nel 1990, quando è stato consacrato il tennou Heisei, cioè Akihito, primogenito del notissimo Hirohito, il cui regno (1926-1989) fu il più lungo della storia giapponese. […]
La consacrazione di un nuovo tennou procede attraverso tre momenti. Pochissimo tempo dopo il decesso del tennou precedente, il successore riceve nelle sue mani la spada, i gioielli ed una copia dello specchio (l’oggetto autentico resta nel sacrario di Ise), i tre simboli regali. Questo è il cosiddetto “senso” (da definirsi, in termini occidentali, “l’occupazione del trono”).
Circa un anno più tardi (per dare tutto il tempo necessario alle esequie del predecessore) si procede al secondo rito: il Sokui-sei (“l’ascesa al rango“), un’importante e vistosa cerimonia fondamentalmente civile. Infine, una decina di giorni dopo, ha luogo il vero daijousai, il cui nucleo essenziale si svolge tra le ultimi luci d’un giorno e l’alba di quello successivo, nel cuore della notte.
I preparativi per queste ore intense richiedono parecchi mesi. Il daijousai ha origini antichissime. Una delle tante tradizioni vuole che il riso per il “grande assaggio” venga seminato in campi scelti con gran cura, uno a Nord-Est e uno a Sud-Ovest di Kyoto (l’antica capitale), il primo detto yuki, il secondo suki.
Inutile dire che la semina, il trapianto e la coltura, il raccolto di questo riso speciale, da cui si traggono anche due tipi di sakè per il daijousai, quello bianco e quello nero, hanno luogo seguendo innumerevoli regole, antiche, pedanti, precise. Lungo i mesi che vanno da febbraio a novembre hanno intanto luogo molte altre operazioni, tutte squisitamente cerimoniali.
Nel frattempo ha luogo tutta un’altra serie di preparativi che riguardano la costruzione di un villaggio di capanne in legno, di stile simile a quello dei sacrari di Ise, coperti da tetti di erbe palustri: si tratta del daijougu (“palagio del Grande Assaggio”), dove avranno luogo i sacerrimi riti centrali del daijousai.
Nel 1928 fu costruito a Kyoto, nel 1990 si è preferito costruirlo a Tokyo, in uno spazio libero di circa un ettaro all’interno del parco imperiale, nel centro della città. Iniziata la costruzione con 2 agosto, il villaggio primordiale (ma costosissimo) fu pronto ai primi di novembre; consisteva di ben 48 edifici, tra grandi e piccoli. I tre principali erano la cappella detta di Yuki, quella detta di Suki, e il padiglione per le abluzioni purificatorie (kairyuu-den).
Come già accennato, il rito dura tutta la notte. In gran parte è segreto. Per prima cosa il tennou si reca al Karyuu-den, dove compie delle purificazioni rigorosissime immergendosi tra l’altro in un bagno caldo dentro una vasca di legno a forma di barca, chiamata miyu fune. Purificato appieno, rivestito del saifuku (“l’immacolata veste”), di seta bianca, si reca, accompagnato da una processione di ciambellani, allo Yuki-den.
Secondo la versione ufficiale qui il tennou degusta un sacro pasto (di cui elementi principali sono il nuovo riso ed il nuovo sakè) insieme allo spirito dell’antenata divina, la kami del sole Amaterasu.
Portata a termine l’agape celeste nello Yuki-den, il tennou ed i suoi riposano per un breve momento, poi si recano di nuovo al kairyuu-den, e l’intero ciclo di riti viene ripetuto nella cappella Suki-den. Soltanto alla fine della lunga e santa notte il tennou può dirsi veramente tale.
Tratto dal libro Storia delle Religioni – Cina- Estremo Oriente
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