I manga e gli anime hanno ormai una bella sezione di saggistica a loro dedicata, sempre più lontana dalla celebrazione per i fan dei tempi delle gloriose fanzine anni Novanta e pronta a mettere in luce peculiarità culturali, tematiche, influenze sociali e altro ancora, con titoli che si aggiungono di anno in anno, presso vari editori.
Il titolo forse più recente uscito in tema presso Marsilio è Animerama di Maria Roberta Novielli, studiosa del Giappone e della sua cultura e docente a Ca’ Foscari, che propone un approccio in cui sono trascurate le serie animate, amatissime ma spesso, va detto, un po’ troppo commerciali, e ci si concentra sulle produzioni per il grande schermo, sia quelle più popolari che quelle di sperimentazione, autoriali e di nicchia.
In molte storie dell’animazione nipponica si fa cominciare tutto con La leggenda del serpente bianco, fiaba di ispirazione cinese del 1958, premiato anche al festival di Venezia, ma leggendo il libro di Maria Roberta Novielli si scopre che la storia è iniziata molto prima, nell’epoca del muto, e che ha attraversato decenni di produzioni, in parallelo ai personaggi più famosi ma anche a noti eventi storici e sconvolgimenti sociali, dai primi decenni del Novecento al Duemila.
La cosa interessante infatti di Animerama è quella di parlare sì di film noti, come le pellicole di Miyazaki, quelle ispirate alle serie tv e i fenomeni come Ghost in the shell e Akira di Katsuhiro Otomo, ma di concentrarsi anche sull’epoca del cinema muto, sul periodo della guerra con relativi film di propaganda, poi rimossi dalla circolazione perché scomodi nel processo di pacificazione imposta dagli americani, su sperimentazioni e cinema d’avanguardia, citando anche esempi di film con pupazzi e a passo uno, decisamente poco noti e esportati e più di mere curiosità.
Un quadro a tutto tondo dell’animazione giapponese, fenomeno non solo di costume e popolare, ma anche mezzo di espressione autoriale, capace di catturare i cambiamenti di un secolo di Storia di un Paese, unico in Asia a non aver conosciuto il colonialismo europeo, isolato per secoli, protagonista tragico della Seconda guerra mondiale, potenza industriale con mille contraddizioni, luogo di stili di vita giovanili tra passione, moda e follia.
Animerama è un libro per chiunque voglia sapere di più sul fenomeno degli anime, sia per chi vuole andare oltre una passione che magari lo accompagna fin dall’infanzia o adolescenza, sia per chi vuole andare oltre pregiudizi e frasi fatte per scoprire una cultura che nel disegno e nell’arte figurativa ha trovato il suo modo migliore per esprimersi, trovando informazioni preziose e spesso inedite, visto che la popolarità degli anime ha spesso impedito la loro trattazione in modo più critico e organico.
Recensione scritta da Elena Romanello per SakuraMagazine
Se volete leggere i libri scritti dalla nostra amica Elena Romanello della collana “I Love Anime” allora vi consiglio:
- Capitan Harlock. Avventure ai confini dell’Universo
- Candy Candy. «Eravamo tutte innamorate di Terence…»
- Sailor Moon. La bella ragazza guerriera
- Il mito di Lady Oscar (Hinomaru)
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