E’ così che si presenta la silloge “Akamon”, scritta da Furio Detti ed edita dalla casa editrice Le Mezzelane. Il titolo significa in giapponese “Porta Rossa” o “Cancello Rosso” in riferimento al colore della porta del Castello di Shuri a Naha, ad Okinawa come del resto di tutte le porte o portali medievali e arcaici di accesso nelle città cinesi e giapponesi.
Il rosso per quei popoli è anche segno di buona sorte, di potenza e protezione e in ricordo e memoria di questo dettaglio Furio chiama così la sua silloge nata, con l’intento di “mescolare epica e cronaca” come lui stesso ha spiegato.
La silloge si divide in tre sezioni: la Partenza, quella più ricca di composizioni, il Giappone 2012 e infine il Ritorno a cui aggiunge alla fine un testo finale in prosa. Le tematiche della prima parte sono tra le più varie: dal Bacco di Michelangelo, ai No Tav e la Val di Susa, sino al Kendo, disciplina praticata dallo stesso autore.
La seconda parte, vero nucleo di tutta l’opera, è composta da brevi componimenti (gli haiku), a cui seguono testi più lunghi, che raccontano tutte le impressioni e considerazioni legate al viaggio dell’autore in Giappone. La terza sezione infine comprende liriche sia in italiano che in inglese esposti con un tono più ispirato, filosofico e riflessivo. Conclude poi il volume il testo in prosa di “Fonte Camilla”.
La raccolta non ha uno stile unico ma comprende varie forme, generi e anche lingue diverse. Si passa dalla sestina al sonetto all’haiku ai tanka per poi far ritorno alla nostra tradizione con l’endecasillabo.
Non manca certamente l’ironia e notevole è la capacità dell’autore di spaziare tra temi differenti modulando i vari stili mettendo così in risalto agli occhi del lettore la complessità del suo personale percorso; una lettura intensa e piacevole, ideale per un attento, accorto ed esigente lettore.
Buona lettura!
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