Il film in CGI de I cavalieri dello zodiaco ha suscitato reazioni contrastanti, non ottenendo lo stesso successo di Capitan Harlock: non a tutti ha convinto il nuovo stile di disegno lontano anni luce da quello mitico del compianto Shingo Araki e l’aver riproposto la corsa delle Dodici Case anziché una storia nuova comprimendo al massimo un arco narrativo che durava un bel po’ di episodi non è stato gradito da tutti. Interessante però l’aver arricchito il personaggio di Isabel con nuove caratteristiche, non ultima una lotta da combattere per stabilire la sua identità di dea Atena sulla Terra, che nell’anime originale era data per scontata fin dall’inizio.
Detto questo, non è stato tutto negativo, e I cavalieri dello zodiaco – La leggenda del Grande Tempio ha avuto tanti lati positivi, e non solo come operazione di nostalgia canaglia, perché ha riportato l’attenzione su quello che è e resta uno degli anime più famosi e comunque fondamentali di sempre.
Molti appassionati di manga ed anime sono tali proprio grazie o per colpa, a seconda dei punti di vista dei Cavalieri, di questa serie animata che all’inizio degli anni Novanta introdusse una nuova stagione di interesse per fumetto e animazione made in Japan. Non è stato solo merito dei Cavalieri, ma i Cavalieri hanno coinciso con lo sviluppo di un nuovo interesse per manga e anime, dopo quello di fine anni Settanta che però non aveva portato grandi conseguenze nell’editoria e nel costume, con la pubblicazione in italiano di fumetti e cartoni animati anche dai contenuti nuovi, e la crescita di interesse esponenziale che ha portato, tra le altre cose, al moltiplicarsi delle fiere del fumetto e degli eventi in tema, nonché alla nascita delle fumetterie.
Il fumetto di Masami Kurumada non è poi male, ma i personaggi sono stati resi immortali dall’anime, serie tv e vari film che hanno accompagnato per quasi un ventennio gli appassionati, grazie a Shingo Araki e Michi Himeno, che hanno trasformato i personaggi in icone di bellezza androgina, tra le più riuscite dell’animazione giapponese, consolidando il fandom che spesso ha seguito l’anime più per la grafica di personaggi e ambienti che non per la storia, comunque interessante.
Non bisogna dimenticare l’apporto dato dalle creazioni amatoriali degli appassionati alla serie, anche e soprattutto con le parodie slash e yaoi, che hanno introdotto massicciamente nel mondo del fumetto tematiche omosessuali, grazie anche e soprattutto al disegno di Araki e Himeno. Masami Kurumada non gradiva in maniera particolare, ma in molti hanno apprezzato, creando anche nuove aperture mentali, senza contare che autrici di manga di successo come le Clamp si sono fatte le ossa proprio con questo tipo di esperimenti.
Ai personaggi ha dato un apporto fondamentale, in Italia, il doppiaggio, capitanati da Ivo de Palma, frequentatore assiduo di tanti eventi sui fumetti, ed è stato comunque bello risentirli anche sul grande schermo ne La leggenda del Grande Tempio, oltre che avere contatti con loro sui social network per discutere del film e del doppiaggio.
Si diceva della trama, che appartiene di diritto ad un genere che in questi anni è andato, sia pure con altre storie, per la maggiore, e cioè il fantasy. Un fantasy originale, che reinventa un mondo simile al nostro ma dove interagiscono forze mistiche e dove ci sono forti richiami alla mitologia greca e nordica, con al centro una figura archetipa come il guerriero, tra Occidente e Oriente.
L’unico appunto, ma ormai non si può cambiare, è il titolo: Saint Seiya è quello originale, e si riferisce al protagonista, capofila dei Cavalieri di Atena. In Italia, su modello della Francia, con Les chevaliers du zodiaque e della Spagna con Los caballeros del zodiaco il titolo è diventato I cavalieri dello zodiaco, che alla fine sono gli antagonisti, e tra l’altro solo quelli di una parte della vicenda, con figure carismatiche come Gemini, Pisces e Mur. Ma ormai si chiama così, e ormai tutti lo conoscono in questo modo, per cui sarebbe assurdo cambiare adesso.
Recensione scritta da Elena Romanello per SakuraMagazine
Se volete leggere i libri scritti dalla nostra amica Elena Romanello della collana “I Love Anime” allora vi consiglio:
- Capitan Harlock. Avventure ai confini dell’Universo
- Candy Candy. «Eravamo tutte innamorate di Terence…»
- Sailor Moon. La bella ragazza guerriera
- Il mito di Lady Oscar (Hinomaru)
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