Proprio per la misteriosa immagine che abbiamo sempre avuto dei ninja, guerrieri neri che agiscono in incognito e nell’oscurità, il folklore popolare, le tradizioni, i racconti, i miti e le leggende hanno spesso associato alla figura del ninja poteri sovrumani e abilità soprannaturali. Alcune leggende li vedono spiccare in volo, con capacità di rendersi invisibili, di dividersi in più corpi o in ologrammi, capaci di saper invocare bestie o animali oppure saper controllare i cinque elementi. Sono tutte capacità che sono ampiamente poi riportate in figure ninja presenti negli anime e nei personaggi dei fumetti: Naruto ne è un clamoroso esempio.
E’ l’idea “romantica” e fantasiosa che c’è nell’immaginario collettivo che spesso ha attribuito queste doti magiche ai ninja, finendo così per ricordare spesso personaggi storici realmente esistiti per aver compiuto “miracolose” e magiche gesta come quelle di trasformarsi in uccelli o altri animali. Il controllo degli elementi naturali spesso può essere una magica pratica che può trovare un reale fondamento sulle vere tattiche e abilità acquisite durante l’addestramento che prevede l’utilizzo a proprio vantaggio delle forze della natura. E’ così che poi uno scoppio di incendio al fine di far sparire delle tracce, annoverata tra le “tattiche di fuoco”, diventa un potere magico associato al controllo del fuoco. Come anche l’uso del vento per volare tramite dispositivi simili ad aquiloni o conoscere l’acqua e le sue correnti durante l’uso di imbarcazioni diventò facilmente potere magico che consentiva a queste, ormai leggendarie figure, il potere di controllare l’elemento acqua o vento.
Tra le pratiche magiche, una particolare, esoterica, conosciuta per permettere al ninja di emanare poteri sovrumani è la pratica Kuji-Kiri 九字切り. Questa pratica è in realtà un rituale che il ninja praticava con una serie di “sigilli” che dava al guerriero poteri sovrumani. Molto probabilmente il Kuji è un rituale che trae le sue origini dal Taoismo dove si utilizzavano una serie di Nove Parole, usate insieme ad una sequenza di movimenti delle mani e veniva considerato come un incantesimo. (Ku in Kuji indica appunto il numero Nove).
In Cina questa antica pratica si mescola alla cultura Buddhista portando così il Kuji in Giappone come pratica associata a divinità buddhiste o animali della mitologia. Gli effetti di questi incantesimi erano per lo più usati per ottenere concentrazione fisica e mentale durante i combattimenti o contro gli avversari. Oggi il Kuji-kiri è attualmente praticato in molte delle discipline marziali o in particolari rituali religiosi: sono dei mudra, ossia delle sequenze di movimenti delle mani ben precisi che ricreano dei simboli e caratteri particolari. Ognuna di queste sequenze ha un suo specifico significato e uno scopo ben preciso.
Per chi volesse approfondire e saperne di più su queste, ormai leggendarie figure della cultura giapponese consiglio:
- Ninjutsu. Segreti e tecniche dei ninja di Donn F. Draeger
- Il libro dei sei anelli. I segreti dei ninja per raggiungere uno stato superiore di comprensione e conoscenza di Jock Brocas
- Ninja. Il guerriero ombra di Joel Levy
- Le pratiche spirituali dei ninja. Dominare le porte della libertà con la filosofia di vita e le discipline mentali dei guerrieri giapponesi di Ross Heaven
*** Se trovi gli articoli, le traduzioni e le recensioni di questo sito utili, per favore sostienilo con una donazione. Grazie! ***
Se volete potete distribuire liberamente questo testo, in maniera non commerciale e gratuitamente, conservandone l’integrità, comprese queste note, i nomi degli autori ed il link http://sakuramagazine.com