Mi piace la loro consistenza, di qualunque tipo siano (soba, udon, raamen, somen), il loro carattere affidabile e morbido; la loro disinvoltura informale ed elegante. Mi piace come si presentano, per esempio nella bellezza elementare di un nido di bianchi udon in brodo, che galleggia in un liquido scuro e saporito, tra ortaggi verdi e un pezzo di tofu che va alla deriva, emanando inebrianti nastri di vapore dalla ciotola.
Mi piace anche il modo in cui vari piatti a base di noodle riportano le storie delle diverse stagioni, soprattutto dell’estate e dell’inverno. Il racconto d’inverno è narrato dagli udon cotti in una pentola di terracotta con verdure, uova e tempura di gamberi in brodo bollente. La pentola bassa direttamente dal fornello alla tavola, mantenendo il cibo fumante. Mi sento riscaldare fin dal primo cucchiaio.
Al contrario, nel mezzo di un soffocante pomeriggio d’estate, quando l’appetito e le forze sono ai minimi termini, mi rinfresco e trovo energia pranzando con soba fredda o insalata di noodle cinesi all’uovo, oppure gustando somen sottili come capelli d’angelo serviti su cubetti di ghiaccio in una bassa terrina di vetro e conditi con zenzero grattugiato, cipollotto tritato o wasabi. I noodle super sottili, guarniti con una foglia di shiso e adagiati sul ghiaccio mi ricordano uno stretto ruscello che scorre tra le montagne. Mi basta guardarlo per sentirmi fresca. […]
Tra Est e Ovest poi, esiste spesso una differenza nel modo di mangiare i noodle. Diversi giapponesi, specialmente quelli che hanno superato i sessant’anni, incluso il nostro ex primo ministro Koizumi, lo fanno alla vecchia maniera, risucchiandoli rumorosamente. Le persone anziane imparano sin dalla più tenera età che era elegante sorseggiare sia la minestra sia i noodle in modo sonoro, di gusto: significava dimostrare quanto gradissero il cibo che gli era stato servito. Appartenendo alla generazione più giovane di giapponesi, che in numero sempre maggiore sono felici di assaporare i propri noodle con discrezione, rumoreggiando il meno possibile, non li risucchio. È tutta una questione di ritrovarsi da una parte o dall’altra di quel muro generazionale determinato dai noodle.
In Giappone non esistono meno di duecentomila negozi di noodle, un numero superiore a qualsiasi altro tipo di ristorante e i giapponesi ogni anno mangiano qualcosa come sei miliardi di confezioni di raamen istantanei, facendo impallidire i due miliardi e mezzo degli Usa. Molti dei negozi di noodle sono davvero dei buchi: dieci coperti, un bancone e delle brocche d’acqua di cui ci si rifornisce liberamente. In queste spelonche, però, ci si può davvero trovare il nirvana dei noodle. […]
Oggi i negozi di noodle locali, a Tokyo come altrove, fanno consegne a domicilio grazie ai motorini che trasportano contenitori fast-noodle. Accanto alle stazioni dei treni si trovano le versioni fast food dei ristoranti chiamate Tachigui Soba (letteralmente “Stai in piedi e mangia soba”), dove ti servono al banco anziché al tavolo.
I gusti dei giapponesi in fatto di noodle dipendono spesso dalla zona in cui sono cresciuti. Infatti, in posti come Kyoto e Osaka, la gente preferisce udon bianchi e spessi, ottenuti con la farina di grano. Mentre io, come la maggior parte di coloro che sono nati nella capitale, amo la soba sottile, marroncina, gustosa, impastata con farina di grano saraceno e di frumento. Più alta è la percentuale di grano saraceno meglio è. La soba è molto popolare anche tra la gente che abita le zone fredde a nord del Giappone, dove si coltiva il grano saraceno.
Tratto dal libro “Sempre giovani e magre – I segreti in cucina delle donne giapponesi” di Naomi Moriyama e William Doyle.
Per chi volesse saperne di più sul Tofu e il suo uso in cucina vi consiglio:
- Il libro del tofu. 90 squisite ricette per mangiare con gusto e vivere sani e snelli di Ivana Iovino
Per chi volesse esplorare la cucina giapponese, scoprirne i segreti e imparare nuove ricette, consiglio:
- Il Giappone in cucina. Ricette facili da realizzare in Italia di Kyoko Asada
- La cucina giapponese. Piatti raffinati tra tradizione e innovazione
Per chi invece vuole restare fedele ai sapori tipici del Sushi e Sashimi e imparare qualche buona regola di galateo giapponese:
- Sushi sashimi. L’arte della cucina Giapponese di Kuroda Keisuke e Rosalba Gioffrè
- Sushi. Gusto e benessere di Hirotsugu Aisu, Sara Roversi e Domenico Tiso
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