Se pensate di visitare soltanto uno dei santuari shintoisti di Tokyo, scegliete questo. Il Meiji-jinguu (明治神宮) è dedicato all’imperatore Meiji e all’imperatrice Shouken, il cui regno (1868-1912) coincise con la trasformazione del paese da uno stato isolazionista e feudale a una nazione moderna. In vista delle celebrazioni per il suo centenario, nel 2020, il santuario è al momento in fase di ristrutturazione, quindi, sebbene sia sempre aperto, alcune strutture potrebbero essere coperte dai teloni.
I portali
Diversi torii (portali) di legno segnano l’accesso al Meiji-jinguu. Quello più grande, realizzato con un cipresso di Taiwan di 1500 anni, è alto 12 m. È usanza inchinarsi quando si attraversa un torii, perché segna il confine tra il mondo profano e quello sacro.
La fonte
Prima di raggiungere il santuario principale, i visitatori si purificano alla temizuya (fonte). Immergete il mestolo dell’acqua e sciacquatevi prima la mano sinistra poi la destra. Versatevi un po’ d’acqua nella mano sinistra e sciacquatevi la bocca, poi sciacquatevi nuovamente la mano. Fate attenzione: l’acqua che usate non deve ritornare nella fonte!
Santuario principale
Eretto nel 1920, fu distrutto dai raid aerei della seconda guerra mondiale. Riedificato nel 1958, il Meiji-jinguu dà ancora oggi un’impressione di autenticità, contrariamente a molte ricostruzioni postbelliche. La struttura è realizzata in legno di cipresso proveniente dalla regione del Kiso, nella prefettura di Nagano. Per fare un’offerta, lanciate una monetina da ¥5 nella scatola, inchinatevi due volte, battete le mani due volte e inchinatevi di nuovo. Sulla destra troverete in vendita ema (tavolette di legno dove si scrivono le preghiere) e omamori (amuleti).
Meiji-jinguu Gyoen
Il santuario occupa soltanto una piccola parte dell’ampia tenuta boschiva, che conta 120.000 alberi provenienti da tutto il paese. Dal viale che conduce al santuario principale si accede al Meiji-jinguu Gyoen, un giardino paesaggistico. Originariamente parte di una tenuta feudale, quando passò alla famiglia imperiale lo stesso imperatore progettò il giardino di iris in omaggio alla consorte.
Estratto tratto dalla guida: Pocket Tokyo della Lonely Planet
Altre guide della Lonely Planet:
- Pocket Tokyo (Edizione 2016)
- Giappone (2018)
- Giappone (2016)
- Tokyo – Incontri
- Best of Japan (2017 – Inglese)
- Best of Tokyo (2019 – Inglese)
- Japanese Phrasebook & Dictionary (Inglese)
- Discover Japan (2015 – Inglese)
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