Per la prima volta in assoluto il Maestro Hirohiko Araki accetta di presenziare ad una convention estera e sceglie Lucca Comics & Games per incontrare i suoi fan e lettori. La passione e il grande affetto che i fan italiani gli tributano ormai da decenni hanno trovato coronamento in questa edizione della kermesse, dove Araki-sensei è stato ospite ad una conferenza stampa grazie alla casa editrice Edizioni Star Comics.
In un incontro al Press Cafè il maestro si è concesso ad una riservata intervista ai soli media accreditati, dove ha raccontato di sé e della sua incredibile e mastodontica opera: “Le bizzarre avventure di Jojo”. Araki-sensei ha raccontato dei suoi personaggi, del modo in cui crea le sue storie, del destino e dell’animo umano, senza mai celare la sua enorme predilezione per la musica, per la moda, ma più di ogni altra cosa… per l’Italia!
L’arte, la cultura e la tradizione italiana hanno ispirato le pose, l’aspetto e l’abbigliamento dei suoi personaggi e le molteplici ambientazioni.
Incontrare il maestro Araki è stato un enorme privilegio; di seguito è riportata l’intervista con le domande che i vari Accreditati Stampa hanno rivolto al maestro:
Qual è il processo di creazione dei suoi personaggi? Come crea il loro look?
In realtà scelgo il look prendendo ispirazione dalla quotidianità, osservando le persone reali, soffermandomi spesso su quelle con un aspetto curioso o con un’acconciatura strana. Prendo tutto dalle persone che incontro nella quotidianità… faccio loro delle foto e guardando più volte le immagini anche da angolazioni diverse prendo poi ispirazione. Per l’abbigliamento prendo spesso ispirazione dal design e stile italiano.
Le sue opere mostrano un’evidente influenza europea e neoclassica. Come viene accolto questo nel mercato giapponese?
Mi sono avvicinato all’arte europea e neoclassica durante i viaggi che da giovane ho fatto in Italia. Ormai mi viene naturale disegnare seguendo questo stile e il mercato giapponese e i lettori giapponesi lo accettano perché è il mio stile e mi viene naturale così, diversamente non riuscirei.
Maestro, insieme a Naoki Urasawa, è stato scelto per disegnare i poster promozionali per le Olimpiadi e Paraolimpiadi di Tokyo 2020. Per quale motivo pensa sia stato scelto lei e come procede il lavoro di realizzazione?
Non so perché sono stato scelto proprio io ma ne sono davvero grato e onorato. Ci sto ancora lavorando, non ho ancora finito di prepararlo.
Cosa lo ha ispirato per la creazione del personaggio di Jonathan?
Facile questa. Dovete sapere che in Giappone esiste una catena di ristoranti che si chiama Jonathan’s Family… ecco… l’ho preso da lì! La catena è americana e il nome l’ho preso da lì però per l’aspetto del personaggio mi sono ispirato al maschio italiano.
Finita la parte 8 della saga, adesso quale sarà il futuro della serie?
A dire il vero… non ci ho ancora pensato. Ci penserò al momento ma per adesso non ne ho proprio idea (ride)
Le piacciono o le capita di leggere fumetti dello stile “supereroe”?
Non sono un grande lettore del genere, da giovane leggevo molto i fumetti francesi. Mi piace Spiderman però, in genere non amo molto le storie con i supereroi che pensano troppo, si piangono addosso o sono in preda alle emozioni. Preferisco la gente normale.
Se le chiedessero di collaborare per la realizzazione di un film, magari anche italiano, che genere di film le piacerebbe creare?
Mmm.. mi piacerebbe un horror, e anche abbastanza realistico. Uno che mi è piaciuto ad esempio è Walking Dead.
La saga di Jojo dagli inizi ad oggi è chiaramente cambiata nel tratto e nello stile. Com’è cambiato negli anni Araki-sensei?
Si è vero, i personaggi cambiano come la storia però l’anima e lo spirito rimangono sempre gli stessi che legano tutta la saga dall’inizio alla fine, mantenendo sempre gli stessi valori fondamentali. All’inizio però i personaggi erano forti e muscolosi e basta poi però è stata la crescita spirituale a far maturare i personaggi e a farli cambiare in modo naturale.
Quanto impiega per creare un nuovo “stand” per i personaggi di Jojo?
E’ lo spirito e il cuore di ogni personaggio che si specchia nello “stand”.
Un concetto molto presente nella sua opera è il tempo; personaggi e storia ruotano intorno al tempo e alla manipolazione di esso. Quanto è importante per lei il tempo?
Il tempo mi ha sempre affascinato molto come anche la possibilità di poterlo manipolare. Secondo me è il potere più forte che ci possa essere. Mi ha sempre colpito e affascinato molto il tempo, il suo trascorrere, le generazioni che passano da padre in figlio… l’ho sempre trovato molto affascinante.
Kira, antagonista della quarta serie del manga. Come ha creato questo personaggio?
Quando ho creato Kira mi sono ispirato al mio vicino […] L’ho pensato come a uno calmo, in un certo senso tranquillo.. che fa le sue cose… che ha i suoi hobby ma che poi però… . Ciò che rende forte Kira è il fatto che è un personaggio che conosce molto se stesso, che si accetta… mi sono documentato molto, ho letto tanti libri su assassini… (ride)
Sappiamo della sua passione per la moda e che ha anche avuto occasione di collaborare con il marchio Gucci. Ha in programma altre collaborazioni di questo genere? Quali sono i suoi stilisti preferiti?
Innanzitutto ringrazio Gucci. Poi.. da giovane mi piaceva molto lo stile di Versace…. comunque per altre collaborazioni … non ho in programma nulla al momento.
Qual è il suo personaggio preferito tra quelli che ha ideato?
Mmm è un personaggio un po’.. grassoccio. Si chiama Shigechi.
Qual è il momento che preferisce di più della saga di Jojo?
La quarta serie della saga perché è ambientata in una città che ho realizzato ispirandomi alla città dove sono nato.
A seguire una galleria delle immagini tratte dall’opera di Jojo autorizzate dall’autore e gentilmente concesse da Edizioni Star Comics:
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