Akihisa Ikeda, mostra sin da piccolo una passione per il fantasy, l’horror, storie di poteri e creature soprannaturali come mostri e vampiri. La sua passione per il manga e il disegno lo portano a diventare assistende di Norihiro Yagi (autore di Claymore) e grazie a questa esperienza e alla maturazione nella tecnica e nel disegno, realizza la sua prima serie per Monthly Shonen Jump della Shueisha dal titolo Kiruto.
La svolta decisiva per la sua carriera arriva però nel 2004 quando, sempre con la stessa rivista, debutta con quella che sarà la sua opera di maggior successo: Rosario + Vampire, una serie tutt’oggi in corso in Giappone da cui sono state tratte 2 serie anime, un Drama CD e un gioco per Nintendo DS.
Nonostante l’amore e la passione per il disegno e per il manga però l’autore non nasconde le difficoltà e i sacrifici che ha affrontato all’inizio della sua carriera e quanto impegno e dedizione ha sempre messo nel suo lavoro che lo ha ripagato nel migliore dei modi. E’ lui stesso a raccontare di sè, del suo lavoro, della sua tecnica e di come sono nate le sue opere, durante lo showcase tenutosi al Lucca Comics and Games 2012, con un disegno live del maestro.
Dopo qualche attimo di preparazione, il maestro comincia a disegnare live davanti al pubblico. Il disegno a matita era già stato preparato prima: ciò che il maestro vuole mostrare al pubblico è il processo di inchiostrazione di una sua illustrazione. Il soggetto del disegno è il personaggio Kurumu, scelta dal sensei non solo perchè è il suo personaggio preferito ma anche perchè avrebbe impiegato più tempo a disegnare Moka per via del rosario più complesso da definire (come lui stesso spiega verso la fine dell’incontro rispondendo ad una domanda dal pubblico).
La prima domanda quindi al sensei è: Rosario + Vampire è un mix di commedia romantica, fantasy, horror . . . . . , come nasce effettivamente questa serie?
In realtà la storia di Rosario + Vampire nasce dalla mia passione per tutti questi generi. Sono un fan del genere horror, mi piace molto il cinema dell’horror. Partendo da questa mia passione, poi sono finito per documentarmi sui mostri e creature soprannaturali, non solo del Giappone, ma anche dell’Europa a cui ho poi aggiunto un’altra mia passione che è la commedia.
Da questo unirsi di due generi diversi è nata Moka, una ragazza che con il rosario ha un carattere e senza rosario invece ne ha un altro. Poi da qui via via sono nati tutti gli altri mostri e creature presenti nel manga.
Rimanendo poi in tema di creature misteriose e soprannaturali, il vampiro è un pò una figura associabile alla cultura occidentale. Tuttavia è ormai presente anche nella cultura orientale anche se la visione che si ha della creatura è ben diversa: spesso infatti il vampiro orientale è molto più glamour, si presenta sotto diversi look, uno più sofisticato dell’altro, spesso appare sotto le sembianze di giovani, graziose, e ammalianti ragazze (come succede appunto nel manga del sensei Ikeda). A questo proposito quindi la domanda che viene posta dal pubblico al sensei è:
In che modo si è approcciato alla figura del vampiro per riportarla poi all’interno della sua opera?
A questa domanda il sensei risponde che uno dei film che ha visto e che gli è piaciuto è “Intervista col Vampiro” e molto probabilmente è a quel genere di rappresentazione del vampiro a cui il maestro si è ispirato. Ikeda infatti pensa al vampiro non come un mostro vero e proprio ma come ad una figura di particolare fascino, dai modi e da uno charm ben diversi da quelli di un qualsiasi altro “mostro”. Dice il sensei:
Comunque non è il solo film che ho visto. Ho guardato altri film, ho letto fumetti e libri e diverso materiale che poi mi ha aiutato ad elaborare una mia idea del vampiro che poi ho trasposto in disegno creando il mio personaggio.
Data la giovane età del sensei e dato che Rosario + Vampire è la sua prima vera opera importante e di maggiore successo, cosa può raccontarci riguardo a quello che è stato il suo percorso per diventare mangaka? Come è arrivato alla serializzazione di questa serie?
Ho iniziato la mia carriera all’età di 20/21 anni, facendo l’assistente per diversi maestri. Nel 2002, a 25 anni ho fatto il mio primo debutto con Kiruto, la mia prima serie.
Poi scherzosamente continua:
Prima del debutto “facevo la fame”, quando poi mi hanno dato la notizia che avrei finalmente debuttato ho pensato: “finalmente potrò mangiare!”. Dopo la serie Kiruto fortunatamente sono riuscito a creare una serie di successo ancora maggiore che è stato proprio Rosario + Vampire.
Immaginiamo però che prima del suo debutto a 25 anni, dai 21 anni quando ha iniziato deve aver trascorso un lungo periodo di formazione e di duro lavoro con fanzine, piccole serie autoconclusive autoprodotte o cose del genere. . . ?
In realtà ho proprio iniziato da zero. L’unica cosa che avevo era la passione e il fatto di essere un gran lettore di fumetti: infatti a casa tengo una collezione di almeno 3000 volumi se non di più. Apparte questo però sapevo fare ben poco, mi hanno insegnato addirittura come tenere un pennino in mano. E’ stato un inizio davvero brusco per me però è stata una vera e propria “full immersion” però con tanta fatica e impegno in pochi anni sono riuscito ad imparare a fare tutto.
Nell’intervista poi interviene Midori Yamane, docente della Scuola Internazionale di Comics, che in qualità di interprete ha raccontato di come il sensei ha dovuto affrontare anche diverse umiliazioni e negazioni. Spesso infatti succede che maestri o editori siano molto duri nel giudicare le opere proposte dagli autori, quindi non sempre all’inizio è facile. La cosa importante, da esempio per tutti, è di come però il sensei Ikeda, nonostante le umiliazioni e i rifiuti, non si sia mai arreso ma ha sempre continuato, in segno di una forte e grande passione per il fumetto.
In qualità di docente, la Yamane da poi qualche spunto agli appassionati di disegno spiegando al pubblico quali sono gli utensili usati dal sensei: l’inchiostro utilizzato è infatti il Bokujuu Kaimei al contrario di altri sensei, come Takeshi Obata ad esempio, che usano l’inchiostro normale (il Pilot Ink).
Il Bokujuu Kaimei, ci spiega Midori Yamane, è un inchiostro che impiega maggior tempo ad asciugarsi rispetto all’inchiostro normale, ecco perchè spesso, nella fretta della consegna per terminare velocemente, i mangaka, Ikeda-sensei incluso, utilizzano un asciugacapelli. Nonostante questo svantaggio il sensei Ikeda predilige ugualmente questa qualità di inchiostro a quello normale moderno.
Dopo una breve descrizione tecnica di quello che è il modo di disegnare di un mangaka, viene chiesto al sensei quale consiglio si sente di dare ai giovani che voglio intraprendere la strada del fumetto manga e diventare mangaka. A questa domanda il sensei risponde:
Per chi vuole essere davvero un mangaka professionista, posso solo dire una parola: Passione.
Se vi piace questo mestiere, se vi piace davvero disegnare allora facendo questo mestiere vi toccherà sempre disegnare quindi con l’esperienza e il continuo esercizio inevitabilmente diventerete anche sempre più bravi. Quindi alla fine, ciò che vi serve prima di ogni cosa è la passione.
Il sensei disegna e scrive lui stesso la sua sceneggiatura. Esattamente come procede nel suo lavoro? Prima scrive una bozza della sceneggiatura, appunta tutte le idee oppure realizza schizzi…
Prima di tutto preparo un name, uno schizzo dello storyboard e del layout iniziale di quello che poi dovrebbe essere la struttura dell’episodio. Dopo di che lo mostro all’editore e parlo con lui dei punti da modificare, delle scene da cambiare o inserire e di tutto ciò di cui c’è da discutere. Finito l’incontro passo alla realizzazione vera e propria delle tavole.
Il sensei inoltre ha affermato di avere tre assistenti a cui però delega solo il lavoro di retinaggio o la realizzazione di sfondi, scenari ed effetti. Preferisce essere solo lui ad occuparsi delle scene principali e della realizzazione dei suoi personaggi.
Qual è la parte del suo lavoro che lo diverte o preferisce di più? Disegnare o scrivere la storia?
Sono divertenti entrambe le fasi ma quella che preferisco di più è disegnare. Scrivere è divertente ma dovendo rispettare delle scadenze ed essendo obbligati a consegnare la trama degli episodi spesso non sempre è facile contando il fatto che a volte ci si sente ispirati a scrivere e altre volte no. In quelle volte, bisogna trovare l’ispirazione comunque anche se non ce l’hai quindi il name è sempre la parte più faticosa anche se interessante.
Il disegno invece è la parte che mi rilassa e mi diverte di più.
Quando poi un fan chiede come il sensei vive i cambiamenti che spesso vengono fatti alla sua storia nella realizzazione dell’anime rispetto al manga, afferma che in realtà non gli pesano poi così tanto:
Non sono di certo un bambino che me la prendo (ride). Spesso la scelta di cambiare alcune parti può risultare anche interessante anche perchè vengono aggiunti o inseriti particolari che io magari non avevo pensato di inserire o semplicemente non avevo avuto il tempo di farlo.
Inoltre nel rispondere al pubblico che vuole conoscere la giornata tipica di Akihisa Ikeda, il sensei racconta che inizia a lavorare alle 10 del mattino e di seguito disegna tutto il giorno sino a mezzanotte. Addirittura due giorni prima della consegna non dorme nemmeno. Nonostante questo spiega di come questi siano per lui in realtà “orari normali” da quando si è sposato. Quando infatti viveva da solo capitava che continuasse a lavorare anche sino a notte fonda.
A fine showcase, il video mostra una piccola ripresa post-incontro per vedere il disegno finito del sensei e una piccola ripresa effettuata durante la sessione autografi.
Riprese video dell’intero ShowCase effettuate da Sakura per Sakura Magazine
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