Come si è visto, in giapponese si hanno diversi stili di linguaggio a seconda della persona che parla e di quella che ascolta. Quando chi ascolta è dello stesso grado o di grado inferiore a chi parla viene usato lo stile piano, detto anche familiare.
Vi sono però diversi tipi di stile piano. Tra questi esaminiamo qui solo quelli che dipendono dal sesso. Le differenze in questo caso sono soprattutto costituite dalle particelle finali: wa per addolcire il tono, yo rafforzativo, ne per chiedere conferma, no interrogativo, kashira e ka na per esprimere incertezza.
- Alcuni verbi possono essere usati solo dagli uomini: il più comune è 食う kuu “mangiare” che corrisponde a 食べる taberu e ha, come si vede, lo stesso kanji.
- Anche nel linguaggio gentile le donne tendono a esprimersi con la forma più onorifica: per esempio usano de gozaimasu (verbo “essere” di identificazione) in luogo di desu, gozaimasu (verbo “essere” di esistenza) in luogo di arimasu ecc.
- Per il tipo di linguaggio usato si vedano anche le lettere: in quelle fra uomini la differenza fra stile formale e informale è evidente, in quelle fra donne è minima.
Tratto dal libro Grammatica Essenziale Giapponese (Vallardi)
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