Avete smarrito il vostro pargolo nella bolgia della metro di Tokyo? Niente paura: Find your dwarf at the forgotten center, ovvero Potete trovare il vostro nano nel luogo dimenticato.
E’ uno dei tanti annunci in “inglese” apparsi sui siti web e manifesti preparati per aiutare i 40 milioni di turisti stranieri che invaderanno Tokyo per le Olimpiadi 2020. Ma per fare il biglietto giusto per il “nano” bisognerà capire che significhi mai What happens to the children fare from what age? (Cosa succede alla tariffa per i bambini da che età?).
Questi e altri esempi confermano l’idiosincrasia cronica dei giapponesi per la lingua inglese. Il governo è preoccupato e ha sollecitato in questi giorni tutti gli operatori dei settori coinvolti nella colossale organizzazione dei Giochi a correggere gli errori di traduzione e porre la massima attenzione.
Molti madornali ed esilaranti errori sono diventati T-shirt amatissime dai giovani, come ad esempio Practise safe sex – Use commas, dove commas (virgole) sta ovviamente per condoms, preservativi.
Sono stati gli stessi giapponesi a dare un nome alla “lingua” di questi strafalcioni: la chiamano Engrish, o Japlish, giocando nel primo caso sulla mancanza della L nei tre alfabeti dell’idiota nipponico, e combinando le parole inglesi Japan e English nel secondo. La mancanza della L ha fatto scrivere a un noto filologo del Paese del Sol Levante che i suoi concittadini soffrono di arerugii all’inglese, parola che ricorda il ruggito del leone, ma che è soltanto una banale allergy senza le L.
Allergia di cui le donne giapponesi soffrono molto meno degli uomini perché, spiegano gli esperti, hanno più enereugii (energy) e non hanno paura di sbagliare. Chissà se è stati un uomo o una donna a scrivere questo comico poster affisso all’ingresso di una prigione giapponese: Togli le tue scarpe colpevoli ed entra nella prigione educatamente.
Fonte: Articolo scritto da Silvio Piersanti per Il Venerdì di Repubblica del 10 maggio 2019.
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