Kojiki 古事記 (che letteralmente significa “cronaca di antichi eventi“) è la più antica opera esistente in Giappone che narra di tutti gli eventi antichi di questa affascinante terra piena di cultura e tradizione. Il testo è in realtà un’opera di tre libri (巻, maki), scritta in giapponese antico (o è meglio dire in una lingua che è un misto di giapponese e cinese) nel 712 d.C. dal nobile Ō-No-Yasumaro (太安万侶) su richiesta dell’imperatore Tenmu (天武) per essere alla fine presentata alla corte dell’imperatrice Genmei.
Il Kojiki rappresenta una raccolta di miti e leggende sull’origine delle quattro isole giapponesi, racconta dei Kami, delle antiche pratiche shintoiste e vari rituali.
Struttura del Testo
Il Kojiki contiene varie canzoni e poesie; i documenti storici e più antichi sono scritti in un particolare cinese con l’aggiunta di elementi giapponesi, le canzoni invece sono scritte solamente con caratteri cinesi.
Esiste un particolare uso e lettura di questi caratteri, la cui conoscenza è necessaria e fondamentale per comprendere il testo di queste canzoni che sono scritte nel dialetto tipico della provincia Yamato, nella prefettura di Nara.
Il Kojiki è diviso in tre parti:
- Kamitsumaki: parte iniziale che include la prefazione, incentrata sulle divinità della creazione sino alla nascita degli dei (Kamiyo)
- Nakatsumaki: narra la storia dell’imperatore Jimnu, primo imperatore del Giappone, e della sua conquista della terra nipponica, per giungere, nella narrazione, sino al quindicesimo imperatore, Ojin. All’interno inoltre sono incluse storie mitologiche e altre informazioni su gli altri imperatori. Purtroppo all’interno di questa parte mancano informazioni sulla vita di alcuni imperatori poichè poco è rimasto della loro storia.
- Shimotsumaki: narra la storia durante l’impero dal 16esimo sino al 33esimo imperatore.
Il Kojiki nel tempo
Da sapere che il Kojiki non è stato preso in considerazione come reperto di storia ufficiale sino al periodo medievale anche se fortunatamente gli storici hanno sempre voluto preservarlo comunque. Essendo scritto in giapponese antico e redatto in caratteri cinesi, il Giappone perse con il tempo la capacità di leggerlo affidandosi ad un altro testo: il Nihonshoki (日本書紀). Solo quando nel periodo Edo il filologo e studioso Motoori Norinaga ne studiò il contenuto e la giusta tecnica di lettura, vennero finalmente riportati alla luce i testi che vennero poi pubblicati.
Per chi volesse leggere il Kojiki esiste il testo italiano a cura di Paolo Villani, dal titolo:
Per chi volesse invece saperne di più sulla storia del Giappone, mostri, spiriti, creature mitologiche della cultura giapponese, fiabe, leggende e antiche storie, vi consiglio:
- Storia del Giappone e dei giapponesi di Robert Calvet
- Storia del Giappone. Dalle origini ai giorni nostri di Edwin O. Reischauer
- Storia del Giappone di Kenneth di G. Henshall
- Enciclopedia degli spiriti giapponesi di Shigeru Mizuki
- Storie di fantasmi giapponesi di Yakumo Koizumi
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