La casa editrice La Torre continua la sua proposta di saggi su argomenti approfonditi sull’animazione giapponese, con un nuovo studio, dopo quello della casa editrice Tunuè di qualche mese fa, sullo stile Gothic Lolita, realizzato dalla semiologa Gloria Carpita, con scopi diversi non solo di spiegazione del mondo ma anche di sua analisi dettagliata.
Gothic Lolita, storia forme e linguaggi di una moda giapponese parte dal tema, sempre attuale e alla base di molto dell’immaginario del Paese del Sol Levante, di come vengono prese suggestioni occidentali e adattate alla sensibilità locale, tra semplice moda e stile di vita, in un mondo composito e mai solo indigeno.
Non un libro per chi vuole sapere di più sul Gothic Lolita, come era anche quello della Tunué che stabiliva i paletti entro cui muoversi e considerare lo stile, ma un saggio di esame della sua estetica come stile, partendo dal presupposto che non può essere solo un semplice modo di vestirsi di ragazze e ragazzi per farsi notare, ma un’estetica di vita, anche se a volte superficiale e non consapevole.
Dopo aver introdotto con un discorso sulla cultura popolare giapponese contemporanea, senza poter ovviamente dimenticare manga, anime e j-rock, l’autrice esamina il Gothic Lolita partendo proprio dai codici del vestiario, sincretismo tra tanti immaginari, molto diverso ma complementare dall’idea di Gothic per anni praticata in Occidente, ricordando le differenze tra i tanti stili che compongono questo universo, perché sotto l’etichetta di Gothic Lolita ci sono tanti modi diversi di abbigliarsi e comportarsi, più evidenti in Giappone che non da noi dove pure lo stile è diventato protagonista di gare di cosplay, fiere ed eventi.
Interessante risulta essere l’analisi della rivista Gothic & Lolita Bible, un misto riuscito tra un art book, una rivista di moda e un catalogo, soprattutto per come è impostata, dalla copertina alle pagine interne, e per le scelte grafiche e di linguaggio. Tra l’altro, la rivista resta un caso unico nel panorama, visto che la versione inglese non ha avuto vita lunga ed ha chiuso dopo un anno, forse per l’approccio più occasionale che si ha verso il Gothic Lolita in Occidente, non costante come modo di vivere come in Giappone.
Il saggio non dimentica la presenza di Gothic Lolita nei manga, nella musica, nel cinema di genere giapponese, ricordando un’altra caratteristica dell’immaginario giapponese, la crossmedialità tra mezzi diversi, dalla moda alla musica passando per i fumetti.
Il libro ha al suo attivo anche parecchie illustrazioni, da una Mana, icona dello stile, ragazzo sotto l’aspetto di bambola senza tempo di porcellana, a varie riproduzioni di foto di abiti, di immagini di fumetti all’interno, con anche documenti curiosi, e ogni immagine viene commentata e contestualizzata, per comprendere un fenomeno non certo liquidabile come curioso, superficiale e non di grande rilevanza.
Un libro che ha come target gli studiosi più che i semplici curiosi, per informarsi meglio su un mondo che è entrato nell’immaginario occidentale ma che resta comunque ancorato alla cultura contemporanea del Paese del Sol levante, comunque tra le più prolifiche sia all’interno che all’esterno di confini del Paese.
Recensione del libro Gothic Lolita, storia forme e linguaggi di una moda giapponese parte dal tema di Gloria Carpita a cura di Elena Romanello per SakuraMagazine
Se volete leggere i libri scritti dalla nostra amica Elena Romanello della collana “I Love Anime” allora vi consiglio:
- Candy Candy. «Eravamo tutte innamorate di Terence…»
- Capitan Harlock. Avventure ai confini dell’Universo
- Sailor Moon. La bella ragazza guerriera
- Il mito di Lady Oscar (Hinomaru)
*** Se trovi gli articoli, le traduzioni e le recensioni di questo sito utili, per favore sostienilo con una donazione. Grazie! ***
Se volete potete distribuire liberamente questo testo, in maniera non commerciale e gratuitamente, conservandone l’integrità, comprese queste note, i nomi degli autori ed il link http://sakuramagazine.com