これはご丁寧に、恐れ入ります
Kore wa Goteinei ni Osoreirimasu
Questo è molto gentile da parte tua. Ne sono onorato.
Quanto ricevete un regalo, dovete essere consapevoli dell’importanza che ha il mostrare in modo appropriato la vostra gratitudine, modo che ovviamente non include il solo dire una o due volte “grazie” in modo informale.
E’ cosa comune per esempio, mostrare quanto siete sopraffatti dalla gratitudine, al punto tale da dovervi quasi scusare con chi vi ha fatto il dono (per il fatto di aver procurato il disturbo di cercarvi e scegliervi qualcosa), magari accennando quasi al fatto di non poterlo accettare perché troppo per voi. Un esempio di risposta potrebbe infatti essere:
こんなことをしていただくと申し訳なくて。。。
Konna koto wo shite itadaku to moushiwake nakute…
Oh, questo è davvero così gentile da parte tua, però tempo che….
Oppure
祝ってくださるお気持ちだけ十分ですのにこんなものまで頂戴して。。。
Iwatte kudasaru okimochi dake de juubun desu noni konna mono made choudai shite…
Il tuo solo pensiero era già prezioso e importante abbastanza per me, ma ora ricevere anche un così amabile dono…
A questo punto, colui che fa il dono, secondo il rituale, inizia a sminuire il proprio regalo per incoraggiarvi ad accettarlo:
いいえ、たいしたものでもありませんから。。。
Iie, taishita mono de mo arimasen kara…
Oh no, non è nulla di così prezioso (per cui doversi prendere pensiero)
A questo punto è possibile terminare la scena di rito dicendo semplicemente che accettate di mettere da parte ogni convenevole e prendete il dono, affermando ad esempio:
それでは遠慮なく頂戴します
Sore de wa enryo naku choudai shimasu
Se è questo il caso, allora senza ulteriori formalità, accetto il dono
Ad ogni modo comunicherete un maggiore senso di gratitudine se cercate di enfatizzare il vostro piacere e la vostra gioia piuttosto che la vostra resa:
それでは喜んで頂戴します
Sore de wa yorokonde choudai shimasu
Se è così, allora accetto con molto piacere
A questo punto, voi siete finalmente pronti a dire “grazie” e dovreste farlo in modo tale da far sapere a colui che vi fa il dono quanto pienamente apprezziate e accettiate quel pensiero e il sentimento che sta dietro a quel regalo:
お心のこもったお品をありがとうございます
Okokoro no komotta oshina wo arigatou gozaimasu
Grazie per questo splendido regalo (lett. pieno di riguardo per me)
Tradizionalmente, colui che da e colui che riceve sono legati da un “quid pro quo” che continua ancora oggi a verificarsi, al punto tale che, anche al giorno d’oggi, la gente spesso associa automaticamente l’atto di accettare il dono con l’obbligo di doverlo in qualche modo ricambiare.
Proprio per questo aspetto del “ricambio”, ci sono molte persone che oggi non ricevono spesso e volentieri regali. Ci sono poi occasioni in cui proprio non è necessario aspettarsi (o almeno non si dovrebbe) alcun ricambio del dono: quando per esempio viene dato un regalo da portare a casa da un ricevimento o banchetto; quando si riceve un regalo d’addio o di augurio di pronta guarigione, per un diploma o laurea o per una promozione che qualcuno riceve.
Un altro esempio ancora può essere il regalo di “metà estate”, di fine anno o di un presente dato per dire “grazie” per un favore che si è ricevuto da qualcuno più giovane o di estrazione sociale inferiore al proprio.
Esistono però persone che si sentono obbligate a ricambiare il regalo anche quando si tratta di un regalo-augurio di guarigione o per un regalo che è stato dato loro per celebrare un evento familiare importante.
Nel primo caso, dal momento che la guarigione di una persona si presume sia un momento che viene celebrato da tutti i parenti e amici della persona in questione, non è proprio buon costume ricambiare dando regali solo alle persone da cui si è ricevuto mentre nel secondo caso ricambiare un regalo ricevuto per una celebrazione non è affatto necessario.
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