Keiko Ichiguchi, autrice di molti libri e disegnatrice di fumetti, lavora e vive a Bologna e attraverso le sue opere racconta la sua vita tra l’Italia e il Giappone. Vi propongo un breve estratto dal suo libro Non ci sono più i giapponesi di una volta” dove ci racconta di una parolina che i giapponesi hanno inventato per trovare con facilità la propria anima gemella!
La parola Kon-katsu 婚活 è un neologismo derivato dalla fusione di Kekkon (“Matrimonio”) e Katsudou (“Attività”), e significa letteralmente “attività per trovare un futuro marito (o moglie). […]
La parola Konkatsu ho cominciato a sentirla nel 2008, ma è apparsa per la prima volta in una rivista nel 2007 ed è stata creata da un sociologo. L’ha inventata prendendo spunto dalla parola shushoku-katsudou, ovvero “l’azione necessaria per ottenere lavoro”.
Questo studioso ha spiegato di averla inventata per spingere chi non riusciva a sposarsi a passare all’azione e cercare attivamente l’anima gemella. Lui analizza la società di oggi così: non funziona più né il sistema di impiego a vita in una sola ditta, né quello del salario basato sull’anzianità di servizio. E poi molte donne, che lavorano e guadagnano come gli uomini, sono diventate più esigenti di prima. Per questo il matrimonio è diventato difficile per gli uomini che hanno un basso reddito. Come se non bastasse, sono anche diminuiti i matrimoni combinati da famigliari, amici e vicini.
Sembra che questa espressione abbia effettivamente incoraggiato le persone a recarsi dai consulenti matrimoniali. Prima molti si vergognavano a iscriversi e non volevano che gli altri venissero a saperlo. Invece mi sembra che questa parola con un tono così leggero sia riuscita a sdrammatizzare il fatto che in tanti non riescono a trovare l’anima gemella, e a rendere questo fenomeno sociale più accettabile e meno estraneo al sentire comune.
Ma non posso ignorare i miei forti dubbi a riguardo. Temo che ci siano agenzie che vogliono sfruttare questa situazione solo per fare soldi. Cercare un lavoro è diverso dal cercarsi un marito o una moglie. Non posso essere d’accordo quando questi due argomenti vengono affrontati allo stesso modo. E poi questa propaganda sociale non rischia di mettere ancora più in difficoltà le persone single? Non le costringerà a fare qualsiasi cosa per sposarsi a tutti i costi?
Fonte: Articolo tratto dal libro Non ci sono più i giapponesi di una volta, scritto da Keiko Ichiguchi ed edito da Kappalab Edizioni
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