Oggi il nostro cinema è pieno di effetti speciali, scenografie mozzafiato e lavori impeccabili in 3D ma se tutto ciò oggi è possibile lo dobbiamo al lavoro di personaggi come Eiji Tsuburaya.
Nato il 7 luglio 1901, Tsuburaya è stato un produttore, direttore della fotografia ma soprattutto creatore di effetti speciali.
Per molti paesi è quasi sconosciuto, pochi lo conoscono e non molti lo ricordano ma è un mito. In un periodo particolare come gli Anni ’50 in cui la tecnologia non era quella di oggi e gli effetti speciali praticamente non esistevano e si doveva fare tutto a mano senza computer, lui fu un grande maestro di ingegno e fantasia.
Forse il nome può non essere familiare ma moltissimi conosceranno sicuramente Godzilla o Ultraman: ebbene si, il co-creatore e principale artefice di questi capolavori è proprio lui, Eiji Tsuburaya.
La sua vita, a partire dalla sua infanzia è sempre stata un susseguirsi di cambiamenti ed emozioni. Cresciuto solo dallo zio, frequenta la scuola elementare dove inizia a coltivare il suo hobby per la costruzione di aeromodelli, passione che manterrà per il resto della sua vita.
A 15 anni si diploma a quello che oggi chiameremmo liceo e chiede alla famiglia di iscriversi alla scuola di volo, la Nippon Flying ad Haneda. Dopo però che la scuola viene chiusa, Tsuburaya si iscrive ad un istituto di commercio dove poi si dedica alla ricerca e allo sviluppo di una società di giocattoli. E’ un incontro del destino però a cambiargli la vita: nel 1919 incontra Yoshiro Edamasa che gli propone un posto di lavoro per imparare a fare il cameramen di un set cinematografico.
Il primo lavoro dunque consiste nel fare l’assistente direttore della fotografia alla Nihon Katsudou Shashin Kabushiki Kaisha a Kyoto, azienda che più tardi sarà rinominata Nikkatsu. Durante il servizio militare si unisce alla Ogasaware Productions come cameramen e assistente cameramen per il film di Teinosuke Kinugasa dal titolo Kurutta Ippeji.
Dopo tale esperienza, nel 1926 entra alla Shochiku Kyoto Studios dove completa la sua formazione come cameramen; inizia così un periodo di sperimentazione di nuove tecniche di ripresa innovative che lo porteranno ben presto a creare i primi esempi di effetti speciali.
Lavora per vari studi cinematografici e diventa famoso per il suo lavoro preciso, attento e meticoloso. Nel 1938 diventa capo della sezione Special Visual Techniques alla Toho Tokyo Studios dove viene creato un reparto autonomo e apposito per gli effetti speciali ma nonostante vi abbia lavorato molto, affinando la sua tecnica, non vi rimane a lungo.
Durante gli anni della guerra dirige poi diversi film, molti di propaganda anche, occupandosi di ogni loro effetto scenico. Purtroppo però durante il post-guerra, nel periodo di occupazione del Giappone, i suoi film di propaganda risultano essere un ostacolo al suo lavoro e lo portano a lavorare freelance sino agli Anni ’50, quando poi torna a lavorare nuovamente per la Toho.
Qui diventa capo del dipartimento degli effetti visivi sino a che non entra a far parte del team di Ishirou Honda e Tomoyuki Tanaka: insieme creano nel 1954 la prima versione di Godzilla.
Grazie a Godzilla, Tsuburaya vince il suo primo Film Technique Award. La tecnica di usare uomini travestiti da mostri con tute di gomma imbottita fu una tecnica nuova per l’epoca ma viene ancora oggi usata in combinazione con le tecniche CGI della moderna tecnologia.
Per le scene non in primo piano ma poste in lontananza vennero usati dei burattini e costruzioni in miniatura e i movimenti di scena si rendevano più veloci o più lenti a seconda del momento per dare più drammaticità alla scena e rendere il tutto più realistico.
Godzilla costò all’epoca 60 milioni di yen, una cifra stratosferica per quegl’anni ma il clamoroso successo seppe ben ricompensare non solo il costo ma anche la fatica. Grazie a questo primo capolavoro, la Toho ha potuto dare il via a una lunga serie di film di azione, fantascienza, alcuni che coinvolgono ancora lo stesso Godzilla.
Tsuburaya continuò negli anni a produrre effetti speciali per altri film vincendo nel 1957 un altro riconoscimento: il Japanese Movie Technique Award con il film di fantascienza The Mysterians.
Nel 1959 vince poi un altro premio per un’importante invenzione: crea infatti la Toho Versatile System“, una stampate ottica per immagini “widescreen” che aveva costruito inizialmente nella sua abitazione e che usò in uno dei suoi lavori cinematografici.
Continuò costantemente a lavorare sino alla fine per la Toho con la quale creò tantissimi lavori.Molti tra questi che si ricordano: Frankenstein alla conquista della Terra (1965), L’invasione degli astromostri – Anno 2000 (1965), King Kong, uragano sulla metropoli (1966), King Kong, il gigante della foresta (1967), Son of Godzilla (1967) Ultraman, (1967), Gli eredi di King Kong (1968), La vendetta di Godzilla (1969), Atom, il mostro della galassia (1970).
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