Nell’immaginario occidentale ritornano periodicamente come figura i pirati, nella realtà individui senza scrupoli, non diversi dai criminali che infestano in questo Medio Evo contemporaneo le coste della Somalia, ma in letteratura, cinema e simili emblema di libertà, da Sandokan e Il Corsaro Nero di Salgari fino a Jack Sparrow della serie Pirati dei Caraibi.
Tra le figure di pirati del mondo dell’immaginazione, merita più di una citazione, e non solo se si è appassionati di manga ed anime, Capitan Harlock, creato da Leiji Matsumoto nel 1976, protagonista di numerosi manga, anche come guest star, serie animate, film.
Invece che esplorare un passato più o meno lontano, tra Mediterraneo e Caraibi, Matsumoto decide di rendere il suo eroe protagonista di una storia di fantascienza, ambientata mille anni nel futuro, nel 2976, in una Terra pacificata e unita sotto un’unica confederazione, dove imperano qualunquismo, mancanza di coraggio, conformismo e mancanza di decisione nel fare delle scelte, oltre che una bella dose di corruzione.
Harlock gira su un’astronave fatta a veliero, con un equipaggio di outsider e elementi rifiutati dalla società per il non essere dentro certi schemi, depredando le navi di un universo opulento e che spesso nasconde le sue tragedie e magagne sotto una patina luccicante. Nel manga e nell’anime del 1976 Capitan Harlock e il suo equipaggio si trovano a dover combattere contro la minaccia del popolo di Mazone, donne guerriere di natura vegetale, che portarono la vita nell’universo e che oggi lo reclamano come loro, sotto la guida della bellissima e ambigua regina Raflesia.
In seguito, Harlock torna in animazione all’inizio degli anni Ottanta, con il film L’Arkadia della Mia Giovinezza, che racconta la sua giovinezza con l’amico Tochiro e l’affascinante donna pirata Esmeralda; il film serve da prologo per una serie, ambientata prima di quella delle Mazoniane, in cui la minaccia è portata dagli Umanoidi, oppressori di tutto il Sistema Solare. Le due serie non sono legate temporalmente, ci sono infatti parecchie incongruenze, ma sono poi state presentate in tv una di seguito all’altra.
Capitan Harlock è comparso inoltre come guest star nel manga e in un film d’animazione di Galaxy Express 999, mantenendo inalterate le sue caratteristiche di eroe anticonformista in lotta per un’idea di libertà assoluta e anche nella storia di Queen Emeraldas, sua collega al femminile, sorta di Lady Oscar pirata del futuro. In tempi più recenti Capitan Harlock è diventato protagonista di un manga e di un anime in cui si rilegge l’epopea wagneriana de L’Anello del Nibelungo.
Leiji Matsumoto, appassionato di aviazione e di storia militare fece la scelta coraggiosa di creare un qualcosa di diverso in ambito fantascientifico, in un momento in cui manga ed anime erano tutti orientati nel genere verso i robottoni alla Go Nagai. Nel rileggere un mito, non rinuncia alle suggestioni del pirata come emblema di libertà assoluta e nel creare un eroe romantico, affascinante e dannato, anche se il suo protagonista non è comunque senza macchia e senza paura, ma rimane pur sempre un fuorilegge, anche se con un suo codice d’onore, oltre che un ribelle che lotta per salvare un mondo corrotto nella speranza che un giorno cambi: ma ciò non accade visto che il finale della serie classica di Capitan Harlock è uno dei più amari di tutto il panorama animato nipponico.
Un personaggio quindi interessante e anomalo nel sia pur variegato mondo dell’animazione giapponese, che omaggia gli eroi della tradizione popolare senza dimenticare una visione metaforica e disincantata sulla società contemporanea, perché dietro a quel mondo apatico alla vigilia dell’anno Tremila ci sono non pochi richiami ai frenetici anni Settanta.
Tutte le opere dedicate ad Harlock sono fruibili anche singolarmente, o come parti di un arco narrativo però indipendente: per molti fan il meglio su di lui è stato dato nella serie e nel manga degli anni Settanta, tra epica e lotta, con lo scontro mortale con le Mazoniane, nemiche affascinanti e crudeli ma a modo loro con un’etica. Tra i personaggi dei manga e degli anime, Capitan Harlock si è creato un posto tra i classici, per l’unicità della vicenda e dei suoi protagonisti, molto diversi all’interno di un universo comunque vario.
Dossier scritto da Elena Romanello per SakuraMagazine
Se volete leggere i libri scritti dalla nostra amica Elena Romanello della collana “I Love Anime” allora vi consiglio:
- Capitan Harlock. Avventure ai confini dell’Universo
- Candy Candy. «Eravamo tutte innamorate di Terence…»
- Sailor Moon. La bella ragazza guerriera
- Il mito di Lady Oscar (Hinomaru)
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