A varie riprese (1601, 1631, 1692 ecc…) il bafuku* di Edo proclamò leggi e ordinanze concernenti il sistema hon’matsu (“inizio e fine”), riguardante la costruzione dei templi e dei monasteri buddhisti […].
(*Bafuku: letteralmente “governo della tenda”. Il termine indicava la tenda utilizzata dai generali incaricati di combattere i “barbari”, e passò quindi a designare la forma di governo a carattere militare instaurato e presieduto dagli shougun).
La costruzione dei templi e dei monasteri buddhisti doveva seguire regole precise:
- Il hon-zan era il tempio costruito dal fondatore della setta, dove risiedeva l’autorità suprema della setta stessa;
- seguiva l‘hon-ji, un ulteriore monastero eretto o dal fondatore stesso o dal suo immediato successore, il quale, a sua volta, aveva l’autorità di fondare un altro tempio/monastero ed esercitare un potere di supervisione su di esso;
- quest’ultimo monastero era chiamato chuu-honji: “tempio/monastero intermedio”.
- a questo seguiva il jiki-matsuji, un tempio molto vicino al matsu-ji, il monastero legato a quello originario;
- infine, il mago-matsuji, ossia, letteralmente, “matsuji-nipote (mago)”, cioè un tempio derivante da un matsuji.
Questo sistema (soushiki) portò molte controversie in tutte le sette buddhiste. Oltre ai regolamenti sulla costruzione dei templi (il sistema hon’matsu, “inizio e fine”), nel 1665 il bafuku di Edo decise di mettere in atto una serie di norme e proibizioni (ji-in-atto: divieti ai monasteri) concernenti l’accettazione e la disciplina dei monaci e l’amministrazione dei templi di tutte le sette buddhiste.
- Ji’in-juuji: severità, rigidità e imparzialità nell’esame delle qualifiche necessarie per la nomina del superiore, dell’abate e la proibizione di nuove teorie.
- Hon-matsu no kishiki no sonchou: rispetto per le cerimonie e i riti eseguiti nella casa madre e nei monasteri dipendenti.
- Danto no shinkou no jiyuu: libertà di fede per coloro che frequentavano il tempio.
- Souryo ga totou wo kumu koto no ajiri no kinshi: proibizione ai monaci di formare partiti, bande e fazioni (armate).
- Kokuhou wo hokashita mono wo kakumau no kinshi: proibizione di dare asilo a persone che avevano contravvenuto alle leggi dello stato.
- Ji’in shuufukuno seigen: restrizione alle riparazioni e abbellimenti dei monasteri.
- Jiryou no baibai no kinshi: proibizione di compravendita di terreni appartenenti al tempio.
- Shichi-ire no kinshi: proibizione di dare o prendere beni in pegno.
- Shitei kankei no keiyaku no seige: limitazione di accordi (e promesse) fra maestro e discepolo.
Tratto dal libro Storia delle Religioni – Cina- Estremo Oriente
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