Laureato con Linneo nel 1767, continuò gli studi a Parigi e poi a Amsterdam e Leida, dove conobbe il botanico Johannes Burman (1707-1780), che trent’anni prima aveva affidato a Linneo lo studio di piante di Ceylon.
Burman invita il ventiquattrenne Thunberg a visitare il Giappone per raccogliere le piante che erano state descritte da Kaempfer. Il giovane riesce a ottenere un contratto con la Compagnia Olandese delle Indie Orientali: a quel tempo l’unico modo per raggiungere il Giappone, che intratteneva rapporti commerciali solo con l’Olanda e con cittadini olandesi.
Viene destinato per tre anni al Sud Africa che, essendo colonia olandese, gli serve a far pratica della lingua e di ricerche floristiche. Parte per il Giappone nel 1775 e scopre che dovrà ingegnarsi per vedere piante: come per chi l’ha preceduto, il territorio agibile è solo quello dell’isola artificiale di Dejima. Sicché, con le scuse più svariate, si fa portare da fuori piante che analizza e ripone in erbario. E siccome pratiche tecniche chirurgiche a cui i giapponesi sono interessati, baratta conoscenze con piante.
Ma il colpo di fortuna arriva l’anno seguente, quando gli viene chiesto di far parte della delegazione che andrà in visita allo shogun di Edo (l’attuale Tokyo). Il viaggio è lunghissimo: per 37 giorni di soggiorno a Edo ci vorrà più del doppio di tempo per andare e altrettanto per tornare, ciò che permetterà a Thunberg ampie e insperate erborizzazioni di mesi in un territorio molto vasto.
Alla fine dello stesso anno scade il suo contratto, lascia il Giappone e si reca a Cylon, fermandosi a fare ricerche floristiche per quasi due anni. Tornerà verso casa trentacinquenne, non prima di aver ancora cercato piante in Sud Africa, aver relazionato a Amsterdam sugli esiti del suo viaggio in Giappone e esserci recato a Londra per incontrare Joseph Banks.
Rimette piede in Svezia nel 1779 e comincia a lavorare sul materiale raccolto. Diventerà nel 1781 professore di botanica a Uppsala al posto di Linneo, morto nel gennaio del 1778. Flora Japonica è del 1784, seguita da oltre 100 opere. Ben 250 piante lo ricordano nel nome del genere Thunbergia e nell’appellativo specifico thunbergii.
Fonte: Testo tratto da pannelli esplicativi in mostra durante l’evento Murabilia Lucca 2019
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