Era il 1 marzo 1982, e sulla nata da poco Italia 1, debuttava Lady Oscar, un nuovo cartone animato giapponese presentato come la nuova Candy Candy quando in realtà fu da subito molto diverso. Sono passati quarant’anni da quel giorno, chi era bambino o ragazzino allora adesso ha qualche anno in più, e tanti appassionati di manga ed anime allora non erano nemmeno nati o erano piccolissimi e non ricordano cosa volle dire appassionarsi a quella che fu una storia inedita, che andava oltre i filoni già noti, per carità validissimi, dei robottoni e degli orfanelli e che ancora oggi resta insuperabile e originale.
Lady Oscar rileggeva la Storia europea del Settecento, in particolare la Francia prima e durante la Rivoluzione, con un’ottima aderenza alla realtà, maggiore rispetto a quella di tanti film di produzione occidentale, tanto che conquistò persino i notoriamente difficili e sospettosi francesi.
Aggiungeva anche qualcosa di nuovo, a cominciare dalla protagonista, non un’orfanella, ma una guerriera, un’eroina, che si fingeva un maschio per vivere avventure al cardiopalma, senza riuscire ad esserlo mai fino in fondo e vivendo una vita insensa e piena di passione, mai banale e sempre dietro ad un anelito di libertà e giustizia.
Grazie ad Oscar in molti si appassionarono alla Storia di Francia e al tema delle ragazze guerriere, senza sapere in fondo niente di cosa c’era dietro, dell’insuccesso dell’anime in Giappone che portò ad una riduzione degli episodi da 52 a 40 (si sarebbe rifatto alcuni anni dopo), del manga a cui era ispirato, Versailles no Bara di Riyoko Ikeda, grandissimo successo invece, e del fenomeno di costume che era stato ed era nel Paese del Sol levante. Lo diventò anche in Italia, regalando una delle più belle storie d’amore di sempre, anzi per molti la storia d’amore per antonomasia, quella tra Oscar e il fedele André, due anime gemelle senza tempo, e anche uno dei finali più sconvolgenti e strazianti di sempre, con la morte dei due protagonisti in battaglia, uniti nella vita e nella morte da un sentimento troppo forte per essere troncato.
A quarant’anni di distanza, Lady Oscar è ancora oggi amatissimo da noi, un classico ed è l’anime forse più replicato, ha tra i suoi stimatori anche moltissimi non otaku, una cosa che lo distinse fin dall’inizio, e continua ad ispirare cosplayer, autori di fanfiction, artisti, organizzatori di eventi, blogger, influencer. Il manga ha avuto varie traduzioni, la prima, censurata e colorizzata, proprio nell’autuno di quello stesso 1982 ad opera del Gruppo Editoriale Fabbri, le altre nel corso dei decenni, l’ultima è quella uscita tra il 2020 e il 2021 per J-POP.
A maggio, per contro, saranno cinquant’anni dalla prima uscita di Versailles no Bara, Le rose di Versailles, in Giappone, ad opera di Riyoko Ikeda, allora poco più che ventenne, sulle pagine di Margaret Comics. L’autrice ebbe il coraggio di proporre un manga a sfondo storico, con protagonisti ragazzini all’inizio che crescono, senza lieto fine, dove si parlava di argomenti adulti, sesso compreso, e il suo coraggio fu vincente e portò nuova linfa agli shojo manga, non più solo storielle per ragazzine, ma molto di più.
Per quello che riguarda le iniziative, in Giappone continuano ad uscire gadget anche di gran pregio, come l’orologio della Seiko, e a settembre ci sarà una mostra itinerante in tema, partendo dalla Torre di Tokyo, con tavole, gadget e memorabilia, partendo dal manga ma parlando anche dell’anime, dello spettacolo del Takarazuka e del film dal vivo, e magari possibili novità in tema.
In Italia per ora sono stare realizzate iniziative on line, a cominciare dai Japan Days di fine gennaio a cui è intervenuta Cinzia de Carolis, l’iconica voce di Oscar, altre ne seguiranno, in attesa si spera di poter fare qualcosa dal vivo e di nuove uscite, come l’attesa edizione in Blu Ray della serie anime. Intanto, si ricordano quarant’anni insieme ad un personaggio iconico che ha saputo davvero cambiare la vita, appassionare e coinvolgere, e che è parte delle nostre vite.
Articolo scritto da Elena Romanello per SakuraMagazine
Se volete leggere i libri scritti dalla nostra amica Elena Romanello della collana “I Love Anime” allora vi consiglio:
- Capitan Harlock. Avventure ai confini dell’Universo
- Candy Candy. «Eravamo tutte innamorate di Terence…»
- Sailor Moon. La bella ragazza guerriera
- Il mito di Lady Oscar (Hinomaru)
- Il Mondo di Lady Oscar
*** Se trovi gli articoli, le traduzioni e le recensioni di questo sito utili, per favore sostienilo con una donazione. Grazie! ***
Se volete potete distribuire liberamente questo testo, in maniera non commerciale e gratuitamente, conservandone l’integrità, comprese queste note, i nomi degli autori ed il link http://sakuramagazine.com