Nel corso del III secolo si passa gradualmente dall’era detta yayoi a quella dei kofun (tombe a tumulo), anch’essa divisibile in due successivi periodi: un primo che dura grosso modo dal 300 al 380/400 d.C., ed un secondo che ci porta avanti sino al 593.
I tumuli del periodo kofun iniziale, già notevoli per dimensioni, testimoniano una crescente differenziazione sociale, con l’emergenza di aristocrazie locali, e crescente aumento per importanza delle unità territoriali. Stiamo passando da piccole comunità da villaggi di poche case abitate da gente interessata principalmente alla propria sussistenza (quindi culti della natura, della fertilità), ad una società in cui si andavano già formando grossi paesi.
Anche l’epoca yayoi deve aver conosciuto qualche forma rudimentale di culto degli antenati, attestato del resto dalla cura con cui venivano allestite le sepolture, ma questo secondo importante filone della religione shintou, che accompagnerà poi perennemente le sue manifestazioni sino ai nostri giorni, diviene caratteristico proprio durante l’epoca successiva dei kofun.
Si ritiene che sia stato durante la prima parte del periodo (all’incirca dal 250 al 380/400) che abbiano preso sostanza e forma i culti relativi agli uji-gami, ossia i kami degli uji, dei clan, delle gentes, nei quali si veneravano illustri o eroici antenati, ritenuti fondatori di stirpi, e col tempo spesso divenuti divinità territoriali. Il primo periodo kofun rispecchia insomma il graduale formarsi di unità politiche sempre più vaste e sempre più potenti, di cui una mirava a comprendere (come limite) l’intero arcipelago sotto un unico sovrano. Secondo alcuni studiosi (per esempio Yanagida Kunio) la maggioranza dei kami sarebbero degli antenati divinizzati, teoria però che non sembra generalmente nè accettata, nè accettabile.
Con la fine del IV secolo (intorno al 380) si notano vari cambiamenti importanti nei tumuli. Prima di tutto v’è un aumento impressionante di mole, ed alcuni vantano ancora oggi dimensioni eccezionali: siamo di fronte alle opere di regime d’uno stato molto importante, il quale, avendo ormai debellato la maggior parte dei rivali, avendo risolto molti dei problemi della semplice sussistenza, mira alla supremazia assoluta su tutto l’arcipelago, e alla “gloria” di un nome nella storia.
Siamo in altre, parole, dinanzi al regno di Yamato, che fa suo centro la regione oggi compreso nel bacino di Nara.
Tratto dal libro Storia delle Religioni – Cina- Estremo Oriente
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